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Economia e imprese

Rubrica settimanale 

di Ivan Simeone

i.simeone@virgilio.it

Ivan Simeone

Nei giorni scorsi è stato approvato il DL “Coesione”, con diversi interventi a sostegno dell’apertura di nuove imprese ed attività. Si prevedono interventi finanziari a “fondo perduto” da 30 mila a 50 mila euro. Sono previsti anche BONUS per l’assunzione di personale. Questi interventi puntano a sostenere e incentivare la creazione di nuove attività imprenditoriali, da parte dei giovani e delle donne. Un intervento certamente importante che va ad aggiungersi agli altri strumenti finanziari oggi a disposizione, in primis il Microcredito e i numerosi Bandi INVITALIA a disposizione. 

Dinanzi a questo importante intervento, la Confesercenti nazionale, con una dichiarazione della Presidente Patrizia De Luise, ha espresso un plauso all’iniziativa ma ha chiesto l’innalzamento dell’età dei beneficiari ai 40 anni nonchè l’inserimento di alcuni provvedimenti legati alla formazione e ad una attività di tutoraggio per aiutare e sostenere le giovani imprese. Per la Presidente nazionale di Confesercenti “la frenata delle nascite di imprese è preoccupante: per far crescere l’economia e l’occupazione abbiamo bisogno di nuove attività economiche”.

Una delle priorità è certamente quella di ridare vigore ad una “Cultura d’Impresa” che oggi sembra vacillare.

Per Confesercenti, negli ultimi quattro anni, il numero di aperture di nuove attività –a livello nazionale- è rimasto costantemente sotto i livelli pre-pandemia, per un totale di oltre 150mila imprese mai nate. 

Le restrizioni anti-COVID hanno creato un gap negativo per le attività produttive, che ancora non si riesce a recuperare. 

Secondo Confesercenti ( HYPERLINK “http://www.confesercenti.it” www.confesercenti.it) “a registrare il calo di iscrizioni più importante di nuove aperture sono state le attività manifatturiere (-23,4% rispetto al 2019), ma le nascite di imprese sono in forte riduzione anche nei servizi di ristorazione (-21,7%) nel commercio (-20,2%) e, in generale, nei servizi (-10,2%). L’unico comparto produttivo che ha visto nascere più imprese nel 2023 rispetto al 2019 è quello delle costruzioni, sostenuto dal superbonus (+4,6%): la fine dell’intervento fiscale, però, sta rallentando anche le nuove aperture, in flessione del -8% nell’ultimo anno”.

Oggi si guarda con interesse al nuovo Decreto “Coesione” che prevede diversi interventi. Bisognerà attendere la pubblicazione ufficiale e le modalità di attuazione ma, in grandi linee, si tratta di interventi a fondo perduto, tramite Voucher, finalizzati all’apertura di nuove attività e imprese per giovani fino a 35 anni e donne. 

Gli incentivi finanziano l’acquisto di beni, strumenti e servizi con interventi (voucher) a fondo perduto da 30mila euro, che salgono a 40mila euro se l’investimento e riguarda beni e servizi digitali o per sostenibilità ambientale e risparmio energetico. L’intervento finanziario sale a 40 mila euro per le regioni del Sud Italia e le aree vittime del sisma del 2009 e del 2016. Una interessante nota esplicativa la troviamo su PMI.it dello scorso 2 maggio.

Inoltre, se gli interventi riguardano aspetti legati alla digitalizzazione e alla transizione energetica, l’importo sale a 50 mila euro.

Si registra anche un “contributo a fondo perduto” proporzionale all’investimento pari al 65% dell’investimento per programmi di spesa fino a 120mila euro, che sale al 75% al Sud e nei territori del sisma 2009 e del 2016, oppure al 60% se la spesa è fra i 120mila e i 200mila euro, con incremento al 70% al Sud e nei territori del sisma 2009 e 2016.

Gli interventi finanziari sono orientati a sostenere giovani fino a 35 anni disoccupati da almeno un anno, persone in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione, come definiti dal Piano nazionale giovani, donne e lavoro, inattivi, donne inoccupate, inattive e disoccupate, disoccupati beneficiari di ammortizzatori sociali destinatari delle misure del programma di politica attiva Garanzia di occupabilità dei lavoratori GOL.

Le agevolazioni sono finalizzate all’apertura di nuove attività, studi professionali e società tra professionisti.

Vedremo, nelle prossime settimane come si andranno a definire questi interventi. 

Oggi abbiamo diversi strumenti per poter sostenere le nostre attività, piccole o grandi che siano, ma è essenziale avviare con l’impresa una azione di analisi delle esigenze per poi trovare l’intervento finanziario e creditizio maggiormente adatto all’azienda stessa. Questi processi di analisi possono essere posti essere da uffici credito delle Associazioni di categoria, come da professionisti seri e specializzati nel settore. L’improvvisazione certamente “non paga” e crea solamente ulteriori difficoltà all’imprenditore.

 

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