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Alessandro Calvo


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Il 2024 si apre come un anno all’insegna del ritorno del venture capital, dopo un 2023 che ha visto un drastico taglio ai finanziamenti delle startup. Tanti i settori che stanno beneficiando di questo rinnovato interesse per le giovani imprese altamente innovative: dall’AI alle criptovalute, ma passando anche per un importante aumento degli investimenti in startup legate alla sostenibilità climatica. Secondo il nuovo report di PitchBook, uno dei principali aggregatori di dati legati a investimenti in startup, nel primo trimestre dell’anno il settore climate tech ha visto investimenti per $8.1 miliardi. Si tratta di un record assoluto per le startup sostenibili, dimostrando che l’attenzione dei fondi di venture ora è molto concentrata sulla transizione energetica.

Di fronte a questi grandi numeri è utile avere un riferimento: il valore degli accordi tra startup di climate-tech e i fondi di venture è aumentato del 400% rispetto al quarto trimestre del 2023. Curiosamente il numero di accordi è leggermente diminuito rispetto al trimestre precedente, indicando che c’è stato un aumento del valore medio di ogni accordo di oltre quattro volte. Si nota anche un interessante aumento della sensibilità per i temi climatici tra gli investitori, con le azioni delle aziende già quotate in Borsa che hanno fatto bene nel Q1 2024. Con la sensazione che in questo momento le IPO siano tornate a essere numerose, i fondi sono interessati a trovare i prossimi gioielli da portare verso la quotazione.

presentazione della notizia su aumento investimenti in climate tech nel Q1 2024presentazione della notizia su aumento investimenti in climate tech nel Q1 2024
L’aumento degli investimenti in climate tech segue un aumento generale dei capitali investiti in titoli green

Crescita dei fondi specificamente legati al clima

A guidare il numero di grandi accordi tra startup e finanziatori sono stati tre fondi specificamente legati agli investimenti in startup sostenibili: Climate Capital con 94 operazioni, Lowercarbon Capital con 70 e SOSV con 59. L’attenzione è stata soprattutto per la ricerca sui nuovi materiali, sull’acciaio verde -con un importante accordo chiuso in Europa– e sulle batterie per veicoli e per lo stoccaggio energetico. L’accordo di H2 Green Steel, che ha raccolto $215 milioni in equity e $4,5 miliardi di capitale di credito, è stata la più importante del trimestre. Questa è la prima volta che il record va a una startup di climate-tech europea, indicando che i paesi UE sono realmente competitivi su questo fronte.

Per quanto riguarda gli accordi che possono portare rapidamente verso la quotazione in Borsa, gli analisti mettono l’accento sull’operazione di Ascend Elements. La startup specializzata nel riciclo di batterie al litio ha raccolto $162 milioni di equity in un finanziamento Serie D, a una valutazione di $1,6 miliardi. Considerando che l’azienda ha già raccolto oltre $700 milioni in equity nel corso della sua storia, è molto probabile che il passo successivo sia direttamente la IPO.

foto di un bus a idrogenofoto di un bus a idrogeno
I veicoli a idrogeno sono una delle nicchie che in questo momento attira più investimenti

Attesi ancora più accordi nel resto dell’anno

Per quanto sia passato poco più di un mese dall’inizio del secondo trimestre, i numeri dimostrano che gli accordi hanno continuato a essere frequenti e gli analisti si attendono che nel corso del resto dell’anno si continui a osservare questa tendenza. Solitamente le società che si occupano di climate tech hanno a che fare con la produzione fisica di beni o infrastrutture, per cui necessitano di finanziamenti significativamente maggiori rispetto a quelli necessari per lanciare una startup che produce software. Questo significa che gli accordi devono essere maggiori in termini di dimensione e che di conseguenza i fondi devono accettare di rischiare di più quando si espongono al settore. Secondo McKinsey, però, il mondo dovrà investire $230 triliardi per raggiungere il net zero entro il 2050. Vista la cifra estremamente alta di cui si parla, è molto probabile che i fondi di venture continuino a vedere il settore come una buona opportunità.

 

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