Con il Decreto 39/2024 è arrivata la fine della cessione del credito con il Superbonus:
ma ci sono alcuni escamotage. Gli esperti spiegano come riuscire a effettuarla
ancora, oppure aver lo sconto in fattura. Il quotidiano Corriere della Sera,
nella sua edizione on line, ha riportato i dettagli.
Chi riesce a dimostrare che entro il 30 Marzo 2024 le opere fossero già avviate ha diritto a
cedere il credito o ad avere uno sconto, purché la delibera condominiale e la
comunicazione inizio lavori in corso fossero anteriori al 17 Febbraio 2023 (in
assenza di questi requisiti non si può far più nulla).
Molti
contribuenti si trovano alle prese con una doppia difficoltà: la prima è che il
bonus è passato dal 110% al 70% e la seconda è il rischio che il totale delle
detrazioni a cui teoricamente si ha diritto superi l’imponibile IRPEF. Questo è
il motivo per cui il Superbonus non ha praticamente più richieste, mentre le
altre agevolazioni per le case sono in forte calo.
Purtroppo
chi, entro lo scorso 30 Marzo non ha iniziato i lavori, non ha alcuna
scorciatoia, mentre se risultano antecedenti il contribuente potrebbe effettuare la
cessione a un terzo, ma la convenienza è da valutare per ogni caso e sussiste
l’obbligo di sottoporsi a una lunga trafila burocratica, che difficilmente un
singolo contribuente sa fare da solo. Ci vuole un esperto che valuti ciascuna situazione,
se è una villetta, un piccolo condominio o un grande caseggiato.
Come se già
non bastasse tutto questo iter, sussistono dei casi dove emergono ulteriori
complicanze. Ad esempio, nel caso di due persone conviventi in unione civile,
oppure se la casa è intestata a una persona, ma risiedono amici, parenti o è in
affitto. Si può anche cedere una quota dell’abitazione a un familiare non convivente
sotto forma di nuda proprietà o di donazione, ma si tratta di
operazioni costose che potrebbero comportare problemi se ci sono più eredi
legittimi e opere in corso.
Alla luce di
ciò, conviene sempre affidarsi a un professionista, ad un notaio oppure ad un
esperto immobiliare, poiché il rischio di commettere errori è assai elevato.
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