Frenano anche le assunzioni agevolate, è quanto emerge dai nuovi dati dell’Osservatorio INPS sul Precariato relativi a gennaio 2024, resi noti il 18 aprile.
Nel dettaglio, le attivazioni di rapporti di lavoro incentivati, considerando assunzioni e variazioni contrattuali, subiscono un calo dell’11% rispetto al medesimo periodo del 2023. Trend negativo per l’esonero contributivo totale giovani (-72%), l’esonero donne (-27%) e le altre misure (-14%). Stabile l’agevolazione “Decontribuzione Sud” (+0,4%).
Considerando i dati INPS, le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nel mese di gennaio 2024 sono state 674 mila, dato in diminuzione rispetto all’anno precedente e dovuta a variazioni negative che coinvolgono le assunzioni in apprendistato (-11%), in somministrazione (-8%), a tempo indeterminato (-5%) e stagionali (-1%). Di contro, in aumento le assunzioni di lavoro intermittente (+4%) e a tempo determinato (+0,3%).
Una diminuzione dovuta alla fine dei bonus per le assunzioni, validi fino al 2023 e sostituiti da una maxi deduzione fiscale alle imprese mai partita, istituita per legge ma ancora in attesa di decreto attuativo.
La maxi – deduzione dalla base imponibile IRPEF e IRES, per le assunzioni con incremento occupazionale relative al 2024, consentirebbe ai titolari di reddito di impresa e agli esercenti arti e professioni di accedere ad una riduzione aggiuntiva pari al 20% del costo del lavoro. Tuttavia, non essendo ancora disponibile c’è molta cautela nel procedere con nuove assunzioni.
Inoltre, la maggiorazione dovrebbe aumentare ulteriormente per l’assunzione di persone in particolari condizioni di svantaggio, tale percentuale doveva essere stabilita da un decreto attuativo, atteso a fine gennaio dalle imprese ma mai arrivato.
Sono oramai lontane misure storiche come la Decontribuzione Giovani e Donne, rimangono in vigore soltanto gli incentivi per le assunzioni al Sud.
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