Oggi, giovedì 25 aprile, era il primo giorno di applicazione del ‘ticket per Venezia’. Per la giornata di oggi si sono registrate 113.000 persone, di cui 15.700 paganti. Tra gli esenti: quasi 40.000 ospiti in strutture ricettive (che pagano già la tassa di soggiorno), 2.100 parenti di residenti e 2.000 amici di residenti. Inoltre, registrati per tutto il periodo 13.000 studenti e 20.400 lavoratori.
In più vanno considerati tutti i residenti e i nati nel Comune di Venezia che possono entrare ed uscire dalla città senza registrazione, esibendo solo il documento di identità.
I controlli svolti hanno verificato in totale quasi 14.000 persone, senza rivelare particolari criticità, secondo quanto riferito dagli assessori al Bilancio e al Turismo, Michele Zuin e Simone Venturini. “Le cose sembrano procedere bene”, ha commentato Zuin, “almeno per quanto possiamo vedere; non abbiamo riscontrato proteste e la maggior parte dei visitatori sembrava ben informata sulla questione”.
Tuttavia, qualche voce critica si è levata. Un centinaio di membri dei centri sociali ha organizzato una manifestazione a Piazzale Roma contro l’introduzione del ticket d’ingresso. Momenti di tensione sono sorti quando alcuni giovani hanno cercato di superare le forze dell’ordine per raggiungere la stazione ferroviaria, dove avvengono i controlli sui voucher e i QR code. Il clima è stato invece più pacifico in un secondo tempo, durante un’altra manifestazione dei comitati cittadini contrari al ticket, che si sono posizionati vicino al posto di controllo dei QR.
Il sindaco Brugnaro ha discusso direttamente con i manifestanti, abbracciando il dialogo e sottolineando l’importanza di agire per preservare Venezia per le generazioni future. “Non si è mai fatto nulla per regolare il turismo”, ha dichiarato il sindaco, “la politica ha ignorato questa necessità, ma io ho agito”. Ha espresso rammarico per i disagi causati ma ha sottolineato la necessità di agire concretamente per gestire il flusso turistico.
Brugnaro ha spiegato che la sperimentazione sarà di durata media, necessaria per raccogliere dati e informazioni per ottimizzare il sistema. Ha citato il QR code come esempio positivo, offrendo servizi come la mappa della città che indica i punti di interesse, compresi i servizi igienici.
“Il nostro obiettivo non è solo bilanciare i costi e i ricavi”, ha affermato il sindaco, “ma cambiare il modo in cui le persone visitano Venezia, riducendo gli intasamenti”. Ha ammesso che la paura del cambiamento è comprensibile ma ha ribadito che serve a migliorare le cose. “Oggi spendiamo più di quanto incassiamo”, ha continuato, “ma è un investimento per cambiare le cose”.
La reazione più soddisfatta del sindaco Brugnaro è arrivata quando ha visto i visitatori arrivare e avvicinarsi ai varchi sventolando il QR code in mano. “Hanno capito”, ha detto con fiducia.
Domani la seconda giornata in cui è previsto il contributo d’accesso a cui faranno seguito quelle del 27, 28, 29 e 30 aprile; 1, 2, 3, 4, 5, 11, 12, 18, 19, 25, 26 maggio; 8, 9, 15, 16, 22, 23, 29, 30 giugno; 6, 7, 13 e 14 luglio 2024, sempre con gli stessi orari.
Saranno impegnati circa 75 steward informatori in 16 aree; circa 40 steward verificatori e 35 accertatori in circa 15 punti di controllo, i principali dei quali saranno in zona Ferrovia, in zona P.le Roma e in zona San Zaccaria. 70 i totem informativi disseminati nei punti di accesso della città, oltre a Chioggia e a Punta Sabbioni.
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