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Il tema è stato al centro di un convegno organizzato ieri dalla Camera di Commercio, in cui sono state analizzate le politiche di genere nella vita pubblica, sociale, economica e istituzionale messinese

MESSINA – Molti passi avanti fatti, ma c’è ancora tanta strada da percorrere anche nel mondo delle professioni, perché le disposizioni normative e le dichiarazioni di intenti possano tradursi in comportamenti diffusi. È in sintesi quanto emerso dal convegno “Disparità di genere nei diversi contesti della vita pubblica, sociale, economica, politica” che si è svolto nella sala Consulta della Camera di Commercio, promosso dal tavolo interprofessionale pari opportunità.

Hanno dato un input alcuni dati forniti da Ivo Blandina, presidente della Camera di Commercio: “Secondo il Global gender gap Index 2023, nessuno dei 146 Paesi monitorati ha ancora raggiunto pienamente la parità di genere. L’Italia si posiziona al 79° posto, con un punteggio peggiore di 13 posizioni rispetto al 2022. Un risultato che fa comprendere quanto sia necessario un radicale cambiamento culturale perché il Goal 5 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile, finalizzato al raggiungimento dell’uguaglianza di genere e dell’emancipazione di tutte le donne e le ragazze, possa davvero concretarsi”.

I Cif, Comitati per l’imprenditoria femminile, da tempo sono attivi nel sistema camerale come punto di riferimento per le donne che vogliono fare impresa. “Un percorso – ha aggiunto Blandina – che anche la Camera di Commercio di Messina ha organizzato insieme all’adozione del linguaggio di genere”.

L’attivismo dell’Ente camerale su queste tematiche è stato sottolineato anche dalla segretaria generale Paola Sabella, mentre il sindaco Federico Basile ha contribuito con la sua esperienza sul fronte amministrativo. “Credo che in questi anni – ha affermato il primo cittadino – il Comune abbia dato dimostrazione di essere un esempio virtuoso sulle pari opportunità. Gli uffici sono sorretti da tante donne, importanti società partecipate, come Amam, MessinaSerrvizi, Messina social city, sono guidate da donne. Il nostro compito è di allargare la base e di dialogare con tutti gli Ordini professionali. L’ascolto, la coesione e la collaborazione sono essenziali”.

I chiaroscuro della situazione nella provincia di Messina li ha analizzati Cettina Scaffidi presidente del Cif: “Il nostro Comitato d’imprenditoria femminile rappresenta un importante motore per il sistema produttivo, una componente in costante crescita e in cerca di strumenti utili anche per il fabbisogno del credito e per conciliare impegni e famiglia. L’attività delle donne imprenditrici necessita di sostegno per essere competitiva sul mercato del lavoro. Nell’ambito della programmazione delle attività camerali, il Cif propone lo sviluppo e la qualificazione della presenza delle donne nel mondo dell’imprenditoria secondo i principi del mainstreaming e dell’empowerment. È necessaria anche una certa elasticità da parte dello Stato in alcuni settori dove le regole legate all’attività, come le scadenze per commercialiste e consulenti del lavoro, si scontrano spesso con le esigenze della maternità”.

Presenti per un contributo al dibattito, moderato da Loredana Duca, coordinatrice della Commissione pari opportunità dell’Ordine dei consulenti del lavoro, anche i presidenti dell’ Ordine degli Architetti, Giuseppe Falzea, degli avvocati di Barcellona Pozzo di Gotto, Maria Correnti, degli avvocati di Messina, Paolo Vermiglio, dei dottori commercialisti di Barcellona Pozzo di Gotto, Salvatore Stifanelli, dei dottori commercialisti di Messina, Francesco Vito, dell’Ordine dei dottori commercialisti di Patti, Mario Sciacca, dell’Ordine dei consulenti del lavoro, Maurizio Adamo. Per l’Ordine degli avvocati di Patti, Gabriella Mignacca, e degli ingegneri, Marilena Maccora. Antonella Tavilla, presidente del Comitato pari opportunità dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Barcellona Pozzo di Gotto, ha illustrato il Tavolo interprofessionale Pari opportunità, recentemente costituito e di cui è coordinatrice anche la consiglierà di parità Mariella Crisafulli, che ha evidenziato i vari gap ancora presenti per una reale parità nelle opportunità. “Ci sono disparità retributive e contributive – ha affermato – disparità legate ad alcune aree geografiche e nell’affidamento di ruoli dirigenziali che sono ancora per buona parte affidati a uomini. Le quote rosa devono servire da grimaldello per garantire una presenza che sarebbe altrimenti negata, ma la parità non è solo questione di numeri ma di favorire le stesse opportunità”.

Per la parità è fondamentale infine l’autonomia economica delle donne, essere in condizione di scegliere liberamente. A sottolinearlo è stato Maurizio Ballistreri, docente UniMe di Diritto del lavoro, che ha parlato di violenza e del sostegno economico e lavorativo che molte norme ormi garantiscono alle vittime.



 

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