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A poco più di un anno dall’avvio della “fase due” dei Competence Center, in cui i centri di trasferimento tecnologico sono stati rifinanziati con 113,4 milioni di euro e sono diventati soggetti attuatori del PNRR con il compito di destinare 100 milioni di euro al cofinanziamento dei progetti di innovazione delle imprese e all’erogazione di servizi a condizioni agevolate, abbiamo voluto fare il punto su come sono state finora impiegate le risorse.

Dopo l’emanazione del decreto del 10 marzo 2023, le risorse per gli otto centri di competenza sono state assegnate dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla base di una serie di Convenzioni siglate nell’estate del 2023, che hanno tenuto conto, nella ripartizione di questi 113,4 milioni, della capacità di spesa dei centri e assegnato loro degli obiettivi da riportare poi in sede di rendicontazione della spesa delle risorse del PNRR.

Ricordiamo anche che 13,4 milioni sono stati destinati a completare il finanziamento delle strutture di cui si sono dotati i Competence Center, mentre 100 milioni sono stati destinati al co-finanziamento dei progetti di innovazione delle imprese e alla nuova attività nata proprio lo scorso anno, cioè l’erogazione di una serie di servizi alle imprese con sconto in fattura che, in alcuni casi, poteva arrivare fino al 100% per le PMI.

Qui di seguito vi raccontiamo come hanno finora investito queste risorse tutti gli otto Competence Center. Come vedrete, nel corso del 2024 tutti completeranno l’erogazione delle risorse assegnate, in netto anticipo con la scadenza prevista nel 2025. Abbiamo però chiesto ai responsabili delle otto strutture di raccontarci anche che tipo di imprese ha fruito maggiormente di bandi e servizi, quali territori sono stati serviti maggiormente (ricordiamo che i Competence Center hanno tutti rilievo nazionale) e quali servizi sono risultati più attraenti. L’ordine in cui ve li proponiamo parte dal Bi-Rex, che è il Centro che ha ricevuto il finanziamento più rilevante (18 milioni di euro) e si conclude con MedITech, che ha ricevuto 10,1 milioni.

Bi-Rex

Il Competence Center Bi-Rex con sede è a Bologna ha ricevuto circa 18 milioni di euro nella seconda tornata di finanziamenti a valere sul PNRR. Di queste risorse 3,5 milioni sono stati destinati al potenziamento della struttura (in particolare della linea pilota), 9,3 milioni al cofinanziamento dei progetti di ricerca e sviluppo delle imprese e 4,8 milioni all’erogazione dei servizi agevolati.

Queste risorse sono ormai quasi esaurite. “Abbiamo dimostrato una grandissima capacità di spesa, esaurendo quanto ricevuto a maggio 2023 nell’arco di poco più di 9 mesi”, rileva Stefano Cattorini, direttore del Bi-Rex.

Per quanto riguarda i bandi volti al cofinanziamento dei progetti, il Bi-Rex ha optato per un bando “classico” che è stato aperto durante l’estate del 2023. A dicembre sono stati avviati i 30 progetti selezionati, che saranno sviluppati fino a metà 2025.

“Con questo bando abbiamo allocato 7,4 milioni finanziando 30 progetti dal valore complessivo di 16,5 milioni”, spiega Cattorini. “In questi 30 progetti sono state coinvolte 70 imprese, di cui 48 piccole, anche grazie alla forte premialità che avevamo previsto per loro nel bando”. I finanziamenti sono andati per il 74% a progetti di ricerca e per il 25% a progetti di sviluppo, sempre comunque ad alto Technology Readiness Level. Il grosso delle risorse (65% circa) è andato a imprese dell’Emilia Romagna e della Lombardia, seguite da Toscana, Piemonte, Lazio, Marche e Veneto. Ma hanno trovato spazio anche imprese dell’Umbria, della Campania, della Sicilia e della Puglia.

Per quanto riguarda i servizi agevolati con sconto in fattura, i 4,8 milioni disponibili sono stati completamente assorbiti dalle imprese nel periodo compreso tra maggio 2023 e marzo 2024. “Nonostante la nostra scelta di non agevolare nessun servizio al 100%, fermandoci all’80%, la richiesta dei servizi è stata fortissima, portandoci di fatto a esaurire le risorse in appena 9 mesi. Di qui la scelta, concordata con il Ministero, di riallocare ulteriori 1,9 milioni, che avevamo originariamente destinato al finanziamento dei progetti, per dare continuità ai servizi”, spiega Cattorini.

Dei contratti relativi ai servizi il 72% ha visto protagoniste le PMI. “I servizi più venduti sono stati Test before invest (demo, POC e progetti integrati), consulenza su innovazione tecnologica di processo e prodotto, formazione a catalogo e su misura (tra cui il nostro Master)”, sottolinea Cattorini. “I servizi – soprattutto quelli di Test before invest che hanno coinvolto il nostro asset di maggior valore che è la linea pilota, sono stati erogati ad aziende di tutta Italia”.

E a proposito di territori “serviti”, Bi-Rex ha recentemente annunciato la prossima apertura di una sede a Palermo, in Sicilia. “È un’iniziativa che nasce insieme all’Università di Palermo”, spiega Cattorini. “Il 22 aprile faremo un primo evento per le imprese proprio a Palermo”.

Per quanto riguarda il futuro, “anche nel primo triennio di attività avevamo terminato le risorse in netto anticipo”, specifica Cattorini. “Nel corso del 2022 abbiamo dimostrato di essere in grado di funzionare anche al di là dei finanziamenti previsti dal PNRR”.

Il Bi-Rex ha comunque chiesto ulteriori risorse al Mimit, sempre nell’ambito del PNRR, per potenziare e prolungare l’offerta di servizi e il finanziamento dei progetti di innovazione, ma anche per le proprie infrastrutture, anche in vista dell’apertura della nuova sede in Sicilia. Ma, spiega Cattorini, “nel lungo termine il destino dei Competence Center sarà accompagnare imprese con l’erogazione di servizi: siamo aggregatori di competenze pubbliche e private, con il boost di una linea pilota che permette alle imprese di testare le tecnologie prima di fare gli investimenti”.

E poi c’è il ruolo che il Bi-Rex giocherà come capofila del Bi-Rex++, uno degli European Digital Innovation Hub premiati dalla Commissione Europea con il Seal of Excellence e finanziati con circa 6 milioni di euro dal PNRR. “Anche su questa partita sia ormai pronti da tempo e siamo in attesa della convenzione. Con l’Edih erogheremo gli stessi servizi che abbiamo reso disponibili nel Competence Center, sostanzialmente nelle stesse modalità”.

CIM4.0

CIM4.0, il Competence Center con sede a Torino, ha ricevuto 15,5 milioni di euro che sono stati così distribuiti: 10,6 milioni di euro per i bandi di innovazione, 3,8 milioni per i servizi agevolati e circa 1 milione per la gestione e il rafforzamento delle linee pilota. Risorse che sono state in gran parte già messe a terra.

Per quanto riguarda i bandi da luglio 2023 il CIM4.0 ne ha aperti ben tre, di cui due dedicati a PMI e grandi aziende e uno dedicato alla accelerazione tecnologia delle start up, con un programma di 6 mesi. La dotazione complessiva per i primi due bandi è stata di 9 milioni di euro, mentre per il bando rivolto alle start up e PMI innovative, il centro ha messo a disposizione 1,6 milioni di euro. “In risposta a questi bandi – spiega Enrico Pisino, Ceo del Competence Center – il CIM4.0 ha valutato attentamente oltre 65 proposte progettuali selezionando le migliori e supportando in tal modo 14 grandi imprese e oltre 27 tra micro, piccole e medie imprese”.

Il portafoglio di progetti prevede attività su Artificial Intelligence for Industry e manifattura sostenibile, per un ammontare complessivo delle attività (valore dei progetti) di circa 20 milioni di euro, di cui circa il 50% finanziato direttamente dal centro.

Per queste attività, il CIM4.0 ha avviato un supporto tecnologico dedicato alle singole aziende, per sostenere il loro progetto di innovazione. L’impegno complessivo del CIM4.0 ammonta a oltre 6 milioni di euro e include servizi per realizzazione Proof of concept e test delle tecnologie: attività già avviate e che verranno portate a termine dal centro di competenza presumibilmente entro il 2024.

I bandi hanno avuto un riscontro nazionale e i progetti finanziati avviati arrivano dal Piemonte e da altre 10 Regioni come Lombardia, Emilia, Lazio, Campania, Toscana, Liguria, Abruzzo, ecc. Il 35% circa sono Grandi Imprese, il 65% PMI. Settori principali: Aerospace, Automotive, Oil&Gas, Manifattura (end user).

Per quanto riguarda i servizi, a cui sono stati destinati 3,8 milioni, il valore complessivo dei contratti per servizi agevolati, sulle attività avviate nel 2023, è stato pari a 1.109.000 € con un’agevolazione accordata per un totale di 505.453 €. Sono stati firmati 50 contratti e le PMI che hanno usufruito delle agevolazioni sono state 34. Oltre a questi, CIM4.0 ha realizzato servizi prevalentemente per medie e grandi aziende a prezzo di mercato e senza alcuna agevolazione.

“I servizi più gettonati – racconta Pisino – sono stati quelli di “test before invest” e “formazione: upskilling e reskilling del capitale umano”, attività che hanno formato oltre il 75% dei servizi agevolati erogati. La restante agevolazione è stata dedicata ai servizi di innovazione e di proprietà intellettuale, servizi che sono in crescita nel 2024”.

Il centro prevede di assegnare alle imprese, prevalentemente PMI, il 100% delle risorse specifiche entro la metà del 2024.

Anche per i servizi, come per i bandi, c’è stato riscontro da parte di aziende da diverse regioni, con prevalenza di Piemonte e Lombardia ma raggiungendo anche Emilia, Toscana, Liguria, Lazio, Abruzzo. L’85% dei servizi sono a PMI e/o start up Innovative.

In sintesi, il centro terminerà l’erogazione delle risorse assegnate sia per i progetti che per i servizi entro la metà del 2024. “Siamo naturalmente disponibili a finalizzare a beneficio delle imprese ulteriori ed importanti risorse (anche decine di milioni di euro) del PNRR. In ogni caso per la fase post-PNRR il CIM4.0 è strutturato per camminare con le proprie gambe, come per altro già dimostrato nel corso del 2022”, conclude Pisino.

Smact

Il Competence Center Smact, con sedi distribuite nel Triveneto, ha beneficiato di un finanziamento pari a 16,19 milioni di euro, destinati a diversi ambiti di sviluppo e potenziamento.

Di questi, 2,79 milioni sono stati allocati specificamente per il potenziamento del Centro stesso, mentre una quota significativa, 9,9 milioni, è stata destinata ai bandi per il finanziamento dei progetti di Ricerca e Sviluppo (bandi IRISS), con 9,25 milioni per le imprese e 650 mila euro per la gestione. Altre risorse, ammontanti a 3,5 milioni di euro, sono state destinate all’offerta di servizi agevolati alle aziende.

Nel dettaglio, il primo bando a sportello, lanciato tra giugno e dicembre 2023, ha visto l’allocazione iniziale di 5 milioni di euro e ha raccolto l’interesse di 75 progetti, con una richiesta complessiva di fondi per 13,5 milioni di euro. Dopo un’attenta selezione sono stati finanziati 32 progetti, assorbendo 6,5 milioni di euro.

“È interessante notare come, in questi progetti, i servizi erogati dall’ecosistema Smact (ricerca e tech provider) abbiano raggiunto un valore di 5,8 milioni di euro, dimostrando un forte legame tra il finanziamento ricevuto e l’effettiva collaborazione con competenze di alto livello all’interno dell’ecosistema”, spiega Matteo Faggin, Direttore del Competence Center.

“Inoltre, quasi 100 servizi sono stati contrattualizzati da settembre ad oggi, principalmente verso PMI, per un valore complessivo di 2,3 milioni di euro e con aiuti di stato per 1,4 milioni di euro. Questi servizi spaziano dalla consulenza sull’innovazione tecnologica alla formazione, evidenziando una forte domanda di supporto qualificato per l’innovazione”, aggiunge Faggin.

Sul fronte dei bandi, si registra una leggera prevalenza delle grandi imprese, mentre le PMI rappresentano circa il 75% del totale dei servizi erogati, con un focus particolare sulle aziende del nord-est italiano.

La prospettiva futura, precisa Faggin, è quella di valorizzare ulteriormente a mercato i servizi offerti, sottolineando al contempo l’importanza di un rinnovato supporto finanziario pubblico per potenziare sia i bandi che i servizi offerti dal Competence Center Smact”.

“In questa fase di sovrabbondanza di risorse pubbliche per le imprese legate al PNRR è un ottimo segnale l’interesse per gli strumenti che Smact e i Competence Center mettono a disposizione, che sono probabilmente meno vantaggiosi finanziariamente di altri ma che portano con se quelle competenze di cui le imprese – e soprattutto le PMI – hanno effettivamente bisogno per implementare le innovazioni: non solo denaro, ma partner affidabili che aiutano a realizzare i piani. Il tutto con relativamente poche risorse. Ci sembra una lezione che l’amministrazione centrale e gli altri finanziatori dovrebbero raccogliere anche per il dopo-PNRR”, conclude Faggin.

Made 4.0

Made, il Competence Center Industria 4.0 con sede a Milano, ha ricevuto un totale di 14 milioni di euro, suddivisi in 12,5 milioni di euro destinati a un unico bando a sportello e 1,5 milioni di euro allocati per servizi a catalogo.

Il Competence Center ha voluto da subito mettere a disposizione delle imprese i fondi destinati al supporto dei progetti di innovazione, scegliendo l’approccio del bando a sportello. Approccio che ha permesso al centro di competenza di snellire il processo di selezione delle progettualità da sostenere: in un arco temporale di circa 4-5 settimane dalla presentazione del progetto, se questo viene approvato da una commissione di esperti definiti insieme al Mimit, si conclude il processo di firma delle convenzioni e dei contratti.

Il bando è stato lanciato il 5 luglio 2023 e le prime proposte sono state ricevute a fine agosto 2023. Finora, sono stati approvati 61 progetti industriali su 82 presentati, per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro e un finanziamento erogato di 8 milioni di euro, con il 54% dei fondi assegnati alle PMI. Si prevede che entro giugno saranno assegnati il 100% dei fondi disponibili.

Le macro attività finanziate includono consulenza tecnologica (62%), progetti di innovazione (23%), strategia Industria 4.0 (10%), demo e test (3%) e scouting tecnologico (2%). Riguardo all’area applicativa, i progetti si distribuiscono come indicato nella tabella sottostante.

Tipo Attività N. progetti
Prod.Snella 4.0 4
Gemello Digitale 10
Intelligenza Artificiale 8
Monitor. control. smart PI 3
Monitor.control.smart energ. PI 6
Produzione snella (LEAN) 4.0 5
Qualità 4.0 3
Sistemi intelligenti ass. lavoratore 5
Smart Connected Products 8
Strategia Industria 4.0 6
Cyber Security 3

I bandi hanno coinvolto 61 aziende, di cui 33 PMI, con una predominanza di presenze nel Nord Italia (56 aziende), dimostrando una tendenza geografica simile anche nell’ambito dei progetti finanziati.

Anche l’erogazione dei servizi e della formazione sta procedendo con successo, evidenziando un’ampia partecipazione e un significativo interesse da parte del tessuto imprenditoriale.

Finora sono stati organizzati 38 corsi interaziendali e 48 corsi su commessa, coinvolgendo un totale di 1.496 partecipanti e 349 aziende, di cui il 77% sono PMI.

Questo dimostra l’efficace risposta alle esigenze formative delle piccole e medie imprese, con un totale valore dei contratti di formazione che supera 1 milione di euro, beneficiando di un finanziamento pari al 67%.

Inoltre, sono stati erogati 34 servizi, prevalentemente a PMI (82%), con un valore totale dei contratti che supera i 0,75 milioni di euro, sostenuti da un finanziamento del 70%. Finora, su servizi e formazione, sono stati assegnati 1,2 milioni di euro e si prevede l’assegnazione completa dei fondi entro maggio.

La formazione ha visto l’adesione di 173 aziende, con una prevalenza di PMI (130), indicando una forte inclinazione verso i corsi a catalogo/interaziendali da parte delle PMI, mentre le grandi imprese hanno optato maggiormente per i corsi su commessa.

Dal punto di vista territoriale, la formazione in presenza ha privilegiato la Lombardia, soprattutto per i corsi a catalogo/interaziendali, estendendosi anche ad altre regioni del Nord Italia come Veneto, Trentino Alto Adige, Piemonte ed Emilia Romagna, riflettendo una focalizzazione geografica che favorisce il Nord Italia.

“L’opportunità di veicolare la formazione attraverso agevolazioni come quelle fornite dal PNRR ci ha permesso di entrare in contatto con un numero importante di aziende, grandi e PMI, e di costruire un’offerta rispondente in maniera puntuale alle loro esigenze avendo la forza alle nostre spalle di un partenariato d’eccezione che raggruppa le competenze di 4 Università del territorio lombardo (Politecnico di Milano, Università di Brescia, Bergamo e Pavia) e player tecnologici di primo piano”, commenta Augusto De Castro, Direttore Generale di Made 4.0.

Made 4.0 ha iniziato ad erogare formazione su commessa nel 2021 e nel 2022 è diventato operativi sull’offerta di corsi interaziendali. In questi due anni l’offerta a catalogo si è ampliata e arricchita arrivando a contare più di 90 corsi che coprono tutte le tematiche inerenti lo sviluppo tecnologico delle aziende e l’innovazione dei processi. Inoltre, il Competence Center sta per lanciare un’offerta di corsi asincroni su piattaforma e di video pillole.

Made ha inoltre la missione di supportare la trasformazione digitale delle aziende manifatturiere. A questo scopo, sta formalizzando un approccio dedicato al processo di trasferimento tecnologico costituito da una serie di servizi che possono essere attivati a seconda del grado di maturità digitale dell’azienda, così come descritto nella figura sottostante.

“In questo modo l’obiettivo di Made è diventare il punto di riferimento con cui le aziende possono attivare i loro programmi di innovazione digitale”, conclude De Castro.

Cyber 4.0

Cyber 4.0, il Competence Center con sede a Roma specializzato sui temi della cyber security, ha ricevuto 13 milioni di euro che sono stati così suddivisi: 5,1 milioni per i bandi di ricerca industriale e sviluppo sperimentale (oltre a 0,4 milioni per costi di gestione associati), 4 milioni per i servizi con sconto in fattura e 3,5 milioni per il potenziamento dell’infrastruttura di erogazione dei servizi del Centro.

Per quanto riguarda i bandi Cyber 4.0 ha appena concluso l’assegnazione di 2,6 milioni per il co-finanziamento dei 10 progetti vincitori del primo bando, attività del valore complessivo di circa 4,9 milioni di euro.

Restano quindi a disposizione altri 2,5 milioni che sono stati appena messi a disposizione in un nuovo bando che scadrà il prossimo 30 maggio.

Per quanto riguarda i servizi, il Competence Center ha già allocato oltre la metà dei finanziamenti a disposizione (circa 2,2 milioni sui 4 assegnati). “Considerando che abbiamo aperto il portale dedicato a richiedere i nostri servizi solo a metà dicembre, tutto fa pensare che prima dell’estate avremo allocato l’intero budget a disposizione, in anticipo di oltre un anno rispetto al cronoprogramma condiviso con il Ministero”, spiega Matteo Lucchetti, direttore di Cyber 4.0.

“Questo – prosegue Lucchetti – testimonia da un lato l’esigenza crescente delle imprese di mettere in sicurezza sistemi e dati per abilitare il potenziale della transizione digitale sicura, e dall’altra anche la bontà del meccanismo disegnato per l’erogazione di questo tipo di aiuti. Sono incentivi facili da ottenere e con incidenza favorevole diretta sul conto economico delle imprese, che trasferiscono ai Centri di Competenza anche tutti gli oneri dei controlli e delle rendicontazioni tipici del PNRR, eliminando di fatto uno dei principali elementi ostativi alla fruizione dei benefici previsti”.

I servizi maggiormente richiesti dalle imprese sono relativi a tre categorie di attività: gli assessment di sicurezza, comprese le attività di audit tecnico (Penetration Test e Vulnerability Assessment) e di adozione di standard di sicurezza; la formazione con corsi ad hoc di breve durata e percorsi più lunghi sviluppati con le università per formare i nuovi manager della sicurezza; la consulenza sull’innovazione di processi e prodotti che tenga conto dei necessari requisiti di cybersecurity.

Il 76% dei servizi erogati sono a favore di Piccole Imprese, circa il 20% a favore di medie, il resto sono servizi per le grandi imprese. In termini di distribuzione geografica si conferma una prevalenza territoriale per le imprese del centro Italia, principalmente Lazio e Abruzzo, che è anche l’area di maggiore influenza delle attività in presenza del Centro. Ci sono però anche imprese del Nord Italia e del Meridione, in particolare la Campania.

“Inoltre – osserva Lucchetti – il Centro è coordinatore di un EDIH Seal of Excellence (NEST) che è stato finanziato dal Governo con un totale di circa 4,6 milioni, di cui circa 2 destinati a Cyber 4.0, che saranno utilizzati nella stessa logica degli incentivi per servizi scontati”.

Per quanto riguarda il futuro Cyber 4.0 confida di potersi reggere sulle proprie gambe quando la stagione dei finanziamenti dovesse volgere al termine. “Da un lato stiamo progettando e realizzando investimenti per poter erogare servizi di cyber security a valore aggiunto verso il segmento delle PMI, dall’altro stiamo sviluppando un’azione consistente di ricerca di altre forme di finanziamento, principalmente guardando ai fondi del programma Digital Europe, anche in virtù degli ottimi rapporti di collaborazione che abbiamo con l’Agenzia di Cybersicurezza Nazionale e con il Centro di Competenza Europeo sulla Cybersecurity. Siamo proprio in questi giorni in attesa della valutazione di alcune grandi iniziative di sistema in cui Cyber 4.0 potrebbe giocare un ruolo di primissimo piano a livello comunitario”, conclude Lucchetti.

Start 4.0

Start 4.0 ha avuto a disposizione 11,8 milioni di euro dal Mimit a valere sul PNRR. Di questi, 2,5 milioni sono stati destinati ad investimenti per infrastrutture e potenziamento dei laboratori. Ulteriori 6 milioni, invece, sono stati destinati a co-finanziare progetti di innovazione delle imprese, attraverso un bando che il centro di competenza genovese ha aperto ad ottobre 2023.

“Siamo molto soddisfatti dell’interesse manifestato dalle imprese”, commenta Roberta De Donatis, Responsabile esecutivo del Centro di Competenza Start 4.0.

“Le imprese beneficiare sono 54, provenienti da tutta Italia e di cui il 60% piccole e medie imprese. Stiamo finanziando 19 progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, che hanno appena preso il via (per concludersi a dicembre 2024), per promuovere lo sviluppo sostenibile, l’efficienza operativa e la sicurezza attraverso l’utilizzo di molteplici tecnologie e applicazioni abilitanti, tra i quali l’Intelligenza Artificiale (IA), Machine Learning (ML), robotica, Realtà aumentata e virtuale, Internet of Things (IoT), Sensori software e hardware per real-time, protocolli crittografici avanzati, Edge/Fog computing”, aggiunge.

Tra i progetti finanziati rientrano il controllo avanzato e il gemello digitale per il recupero delle polveri fini di acciaieria e sistemi efficienti di generazione e accumulo di energia da fonti rinnovabili, strumenti automatizzati per risk assessment nel settore costruzioni, piattaforme per l’analisi del rischio operativo e per il monitoraggio avanzato per la gestione della Supply Chain logistica.

Tra le progettualità selezionate per il co-finanziamento anche progetti che integrano digitalizzazione, sicurezza e innovazione nelle reti di distribuzione, soluzioni di realtà aumentata e assistenti virtuali per la gestione delle emergenze nei processi produttivi, tecnologie abilitanti per un ambiente portuale intelligente e rover anfibi per l’ispezione delle infrastrutture idriche. Infine, è stato finanziato un progetto che prevede l’utilizzo della robotica per il trattamento dei rifiuti elettronici.

Anche sul fronte dei servizi agevolati, per cui Start 4.0 aveva a disposizione 3,3 milioni di euro, la risposta delle imprese ha superato le aspettative del Competence Center.

“Sulla linea dei servizi, dalle ultime rilevazioni, molto dinamiche, i risultati sono oltre le più rosee aspettative. Tra i servizi in svolgimento e quelli in procinto di essere contrattualizzati, parliamo di oltre 50 servizi erogati,  per un valore coperto dal PNRR – attraverso sconti alle imprese direttamente in fattura – di circa di 2,5 milioni, oltre il 50% del target che il Mimit ha chiesto di raggiungere entro dicembre 2025”, aggiunge.

Quasi il 70% dei servizi richiesti a Start 4.0 riguardano la categoria dei Proof of Concept e il Test before Invest, quindi studi di fattibilità di nuovi prodotti o servizi innovativi, e della consulenza di innovazione. Come richiesta, seguono poi i servizi di formazione e dell’assessment.

Le imprese beneficiarie di servizi sono principalmente PMI (75%), seguite da medie imprese (18%) e grandi imprese (7%), localizzate principalmente tra Liguria e Lombardia e con un importante cluster di imprese del centro (principalmente dall’Umbria) e dallo stivale (Puglia e Basilicata).

Anche tra i soggetti erogatori prevalgono le imprese liguri e lombarde, molte delle quali associati al Centro di Competenza. I settori nei quali sono stati erogati i servizi coprono diverse filiere centrali e trasversali per l’economia nazionale: la cybersecurity, la transizione energetica e ambientale, la logistica e i trasporti, la manifattura 4.0, l’edilizia innovativa, sicura e sostenibile.

“Per quanto riguarda il bando le percentuali di coinvolgimento restano simili, con le PMI capofila e in grado di coinvolgere grandi imprese ed enti di ricerca per presentare progetti, tecnologicamente competitivi, dove spiccano anche i settori della safety/sicurezza sul lavoro e della portualità, la cosiddetta Blue economy”, spiega De Donatis.

Oltre al supporto alle imprese – attraverso i servizi e i bandi –, il Competence Center ha  messo a frutto le risorse ricevute dal Ministero anche per rafforzarsi in termini di risorse umane, know-how e rapporti, con l’obiettivo di capitalizzare, a partire dal 2026 la stretta collaborazione con le istituzioni, a partire dal Governo, passando per l’Agenzia Nazionale della Cybersecurity e le Autorità di Sistema Portuale.

Altro obiettivo del centro di competenza è quello di costruire percorsi di supporto alla digitalizzazione del Paese “dalle imprese per le imprese”.

“In questo senso, è rilevante che in questo periodo Start 4.0 stia coinvolgendo importanti imprese, realtà e organizzazioni come beneficiari e fornitori dei servizi o dei finanziamenti per i bandi e che la sua reputazione si sia consolidata a tal punto da aver aumentato, negli ultimi due anni, la composizione del partenariato del 60%, con importanti nuovi ingressi. Nel futuro di Start 4.0 c’è la volontà di essere player centrale per attivare nuove sinergie, nuovi partenariati e servizi sempre più verticali alle imprese”, conclude De Donatis.

Artes 4.0

Artes 4.0, il Competence Center focalizzato su “Advanced Robotics and enabling digital Technologies & Systems 4.0”, situato a Pontedera (in provincia di Pisa), ha ricevuto in dotazione dal Ministero 11,8 milioni di euro a valere sulle risorse del PNRR.

Circa 9,3 milioni di euro sono stati destinati al sostegno dei progetti d’innovazione delle imprese attraverso un bando aperto la scorsa estate e rivolto a micro imprese, PMI, startup e grandi aziende.

La grande partecipazione delle imprese ha fatto sì che i fondi si esaurissero ancora prima del termine per la presentazione delle progettualità (marzo 2024).

“Abbiamo avuto molte richieste di finanziamento, le abbiamo valutate e abbiamo selezionato 35 progetti da finanziare che hanno assorbito il totale del budget a disposizione. In aggiunta, abbiamo creato una lista di altri progetti che hanno passato la selezione ma che attualmente non sono finanziabili per la mancanza di fondi, e siamo in attesa di capire se potremo contare su ulteriori finanziamenti che ci consentano di sostenere altri e meritevoli progetti”, spiega Piero Gatta, Responsabile Area Business Development di Artes 4.0.

Anche sul fronte dei servizi, per cui il Competence Center aveva a disposizione 2,5 milioni, l’interesse manifestato dalle imprese è stato alto: il centro ha infatti ricevuto, in poco tempo, più di 100 richieste per un totale di circa 140 servizi. Attualmente il centro sta lavorando per velocizzare l’erogazione dei servizi, snellendo le necessarie fasi preliminari di tipo amministrativo-burocratico e quelle di valutazione, che richiedono analisi sulla scelta del servizio in relazione al budget richiesto, sulla dimensione aziendale da cui poi dipenderà l’intensità dell’aiuto e sulla coerenza rispetto agli ambiti 4.0.

Per quanto riguarda la tipologia di imprese che si rivolgono al centro, la quasi totalità delle richieste di innovazione vede coinvolte micro e piccole imprese. La restante parte (di norma circa l’8%) è divisa all’incirca a metà tra medie e grandi imprese.

A livello territoriale si riscontra una maggiore partecipazione di aziende del Nord e Centro-Nord, mentre e circa il 10% sono localizzate al Sud. “Stiamo cercando, se non di invertire, quanto meno di avvicinare le percentuali, con azioni più mirate di fertilizzazione e animazione al Sud”, aggiunge Gatta.

Per quanto riguarda le prospettive future, in vista dell’esaurimento dei fondi ricevuti dal Ministero, Artes 4.0 si sta muovendo verso una fase di evoluzione e crescita significative, con l’obiettivo di stabilire un’identità ben definita che superi il semplice ruolo di ente finanziatore.

La direzione intrapresa è quella di trasformarsi in un aggregatore di servizi di alta qualità per le aziende impegnate nel campo dell’alta tecnologia e dell’innovazione, ispirandosi a modelli di eccellenza come i centri di trasferimento tecnologico tedeschi Fraunhofer e Steinbeis.

Questo percorso include una riflessione approfondita e una rielaborazione del proprio modello di business, con l’intenzione di ampliare la gamma di servizi offerti e di rafforzare il proprio ruolo nel panorama dell’innovazione.

Uno degli aspetti chiave di questa strategia è la volontà di collaborare con enti e società interessati a finanziare progetti specifici, come dimostra l’esempio di successo della partnership con INAIL, che ha portato al finanziamento di diciassette progetti innovativi nel campo della sicurezza sul lavoro.

MedITech

Il Competence Center MedITech, che ha unito Università e imprese della Campania e della Puglia, ha beneficiato di un finanziamento di 10,1 milioni di euro dal Mimit, nell’ambito delle risorse allocate dal PNRR per i Competence Center. Di questa somma 6 milioni di euro sono stati specificatamente destinati al finanziamento dei progetti vincitori del Terzo Bando per l’Innovazione, mentre i restanti 4,1 milioni di euro sono stati impiegati per fornire servizi a prezzi agevolati.

“La risposta al Terzo Bando per l’Innovazione ha evidenziato un notevole interesse da parte delle imprese, con 85 proposte progettuali pervenute, che hanno richiesto complessivamente oltre 24.000.000 euro di finanziamenti su una disponibilità di 6 milioni di euro. Ciò ha permesso di finanziare 25 proposte, dimostrando l’alta competitività e il forte impegno nell’innovazione nel settore”, commenta Angelo Giuliana, Direttore Generale di MedITech.

Per quanto riguarda l’erogazione dei servizi, MedITech ha registrato un crescente interesse, con circa 50 richieste ancora pendenti. I servizi più sollecitati comprendono gli audit tecnologici e i test-before-invest, insieme alla formazione specialistica e alle consulenze sull’innovazione tecnologica di processo.

“Fino a questo momento, circa un quarto delle risorse disponibili per i servizi è stato allocato o è in fase di allocazione, con l’obiettivo di massimizzare l’impatto del programma nel tempo”, spiega Giuliana.

Tornando ai progetti, con riferimento alle tipologie di aziende coinvolte, MedITech ha interagito con un ampio spettro di realtà imprenditoriali, tra cui oltre 110 piccole imprese, più di 30 medie dimensioni, oltre 30 startup e 12 grandi aziende, dimostrando la capacità del Competence Center di rivolgersi efficacemente a un’ampia varietà di esigenze e dimensioni aziendali.

“La maggior parte delle imprese coinvolte, circa il 70%, proviene dal Sud Italia, seguite da un 15% del Nord e altrettante dal Centro, sottolineando l’importanza strategica del MedITech nel promuovere l’innovazione tecnologica e il supporto alle imprese su tutto il territorio nazionale, con un’attenzione particolare per il Mezzogiorno”, aggiunge.

Per quanto concerne le prospettive future, MedITech ha adottato una strategia di crescita che permetterà al Competence Center di crescere in maniera autonoma, al di là dei fondi erogati dal Mimit. Il centro di competenza sta infatti investendo sulla vendita di servizi e competenze altamente specializzate e sulla partecipazione a progetti finanziati, nazionali ed europei, in grado di garantire la sostenibilità del progetto.

È partner di quattro EDIH (i poli di innovazione digitale europea), tre dei quali “full granted” (finanziati per metà dalla Commissione Europea e per metà dal Governo italiano) e un Seal of Exellence (finanziato al 50% solo dall’Italia).

MedITech è inoltre partner di:

  • quattro Case delle tecnologie emergenti su 13 finanziate
  • 18 POR (programmi operativi) Regionali
  • tre progetti nell’ambito dei programma di ricerca europeo Horizon Europe
  • il PIA (Programma Integrato di Agevolazione) della Regione Puglia
  • ulteriori prospect per quasi 2 milioni di euro

Questo consente a MedITech di garantire al suo ecosistema di soci e PMI aderenti, più che triplicate negli ultimi 3 anni, un adeguato supporto e coinvolgimento in progettualità innovative. Il Centro continuerà a essere un Hub di riferimento per il suo ecosistema e per tutti quelli che hanno beneficiato di servizi e bandi, guardando sempre di più a un posizionamento europeo.

“Abbiamo scelto di offrire alle nostre PMI una dimensione europea, attraverso la partecipazione a iniziative che spaziano dai progetti agli EDIH ma soprattutto ritagliandoci un ruolo di primo piano in contesti fondamentali, come la Data Space Business Alliance, di cui siamo l’unico attore presente in tutti e quattro gli organismi internazionali che la compongono: FIWARE, IDSA, BDVA e GAIA-X. Mi piace sottolineare come questo impegno sia certificato dalla qualifica di Centro di Competenza Qualificato FIWARE e IDSA. Inoltre, a settembre ospiteremo l’evento di punta Fiware, portando a Napoli oltre 300 esperti europei di data monetization.”, commenta Giuliana.

“Stiamo facendo della formazione un asset sempre più rilevante, con il lancio della prima Drone Academy italiana, certificata dall’Enac, e stiamo continuando a investire su tecnologie destinate a trasformare la comunicazione, come la prima rete di comunicazione quantistica multinodo nata proprio a Napoli, con il nostro coordinamento e il supporto del Mimit. Consideriamo fondamentale garantire la sostenibilità del nostro Centro, che cresce a ritmo serrato anche nel numero di assunti, guardando oltre la dipendenza dai finanziamenti Mimit”, conclude.


 

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