Non si placa la polemica attorno al nuovo progetto dell’ospedale Galliera. L’associazione ambientalista Italia Nostra ha risposto duramente alle accuse mosse dal consiglio di amministrazione dell’ospedale, difendendo la propria opposizione e ribadendo l’importanza di tutelare il patrimonio storico-architettonico della città.
Stefano Fera, presidente di Italia Nostra Genova e consigliere nazionale dell’associazione, ha rilasciato un lungo comunicato per rispondere alle parole di monsignor Marco Tasca e degli altri dirigenti del Galliera, sottolineando le proprie preoccupazioni sulla realizzazione del nuovo ospedale.
L’accusa di “falso ambientalismo” e la risposta di Italia Nostra
Nel comunicato, Fera critica il linguaggio utilizzato dai dirigenti dell’ospedale, definendo pregiudizievole e “tardo-feudale” il modo in cui sono state descritte le posizioni di Italia Nostra.
In particolare, Italia Nostra ha espresso sorpresa per le parole dell dott. Cremonesi (direttore del pronto soccorso e del dipartimento emergenza e urgenza), che ha descritto i rappresentanti locali dell’associazione come “vassalli” della dirigenza nazionale.
“Evidentemente il dottor Cremonesi ha una rappresentazione verticistica e piramidale del mondo basata su gerarchie di derivazione tardo feudale”, ha affermato Fera, ribadendo come Italia Nostra si opponga fermamente a questa mentalità e agisca per la difesa del patrimonio comune.
L’associazione ha inoltre respinto l’accusa di “falso ambientalismo”, sottolineando come, senza il loro intervento, un luogo simbolico come la biblioteca Berio a Genova sarebbe stato perso in nome di una “discutibile modernità”, infatti al posto dell’attuale struttura bibliotecaria, in passato, si era ventilata l’ipotesi di costruire un grattacelo.
Il presidente di Italia Nostra ha aggiunto: “Anche nel caso del Galliera ci viene rivolta la censura di volerci opporre alla modernizzazione, ma le parole hanno un loro peso. A Genova, dal dopoguerra, parole come ‘riqualificazione’ e ‘modernità’ hanno portato alla cancellazione di quartieri storici e alla distruzione di importanti strutture come l’ospedale di Pammatone, via Madre di Dio, l’eliminazione della Corte Lambruschini e della Casa dell’Emigrante”.
Dubbi sui costi e sull’impatto ambientale
Italia Nostra ha ribadito la propria contrarietà al progetto del nuovo Galliera, definendolo inadatto dal punto di vista urbanistico e architettonico e devastante per il quartiere di Carignano.
Tra i principali motivi di opposizione, l’associazione ha citato lo scavo profondo necessario per il progetto, che potrebbe intaccare la falda acquifera e interessare strati archeologici, oltre alla prevista “strage del verde” che comporterebbe l’abbattimento di oltre 700 alberi e essenze vegetali.
Italia Nostra ha inoltre sollevato numerosi dubbi sui costi del progetto, stimato in 190 milioni di euro, di cui 155 milioni finanziati tramite Inail. “Non si comprende se gli altri 35 milioni resteranno a carico dello stesso ente, né se esiste un documento che dettagli come si sia giunti a questa cifra”, ha dichiarato Fera, sottolineando l’importanza di avere maggiore chiarezza sui costi del progetto.
Inoltre, l’associazione ha chiesto delucidazioni sulla destinazione dei padiglioni e degli altri beni immobili che non saranno più utilizzati per le funzioni ospedaliere.
“Dialogo costruttivo, non imposizioni”
Nonostante il tono deciso delle critiche, Italia Nostra ha ribadito la propria disponibilità al dialogo. Stefano Fera ha dichiarato: “Comprendiamo la delicatezza della situazione genovese relativa alla sanità e per questo consideriamo importante instaurare un dialogo effettivo e costruttivo, utile a conciliare la cura delle persone con la tutela storico-architettonica e ambientale dello straordinario complesso del Galliera”.
L’associazione ha inoltre proposto una soluzione alternativa, suggerendo il recupero e la riqualificazione dell’attuale struttura ospedaliera, piuttosto che costruire un nuovo nosocomio che avrebbe un impatto importante sia dal punto di vista ambientale che da quello urbanistico.
“Il Galliera non solo si può ma si deve ripristinare”, ha ribadito Italia Nostra, evidenziando come la fatiscenza attuale della struttura sia la conseguenza di anni di mancata manutenzione.
Un progetto che divide la città
La questione del nuovo ospedale Galliera continua a dividere: da una parte, il consiglio di amministrazione dell’ospedale sottolinea la necessità di una struttura moderna per migliorare l’assistenza sanitaria e rispondere alle esigenze della città; dall’altra, Italia Nostra si oppone, sostenendo che il progetto attuale intacchi il patrimonio storico e ambientale di Genova.
“Se essere i ‘signori del no’ vuol dire porre domande logiche e di buon senso, siamo fieri di esserlo”, ha concluso Stefano Fera, chiedendo che sia aperto un dialogo chiaro e trasparente con la cittadinanza per valutare soluzioni alternative.
Italia Nostra si dice pronta a collaborare per abbandonare quella che definisce la “logica consumistica dello spreco” e promuovere la valorizzazione del patrimonio esistente, offrendo soluzioni che rispettino la storia e l’identità della città di Genova.
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