Sassari, 30 novembre 2024 – Portare la Sanità pubblica tra le fasce più fragili della società, con il coinvolgimento del terzo settore e delle amministrazioni comunali, nell’intento di abbattere le barriere sociali ed economiche che spesso rendono difficoltoso l’accesso ai servizi sanitari. Sono questi i presupposti del piano “Contrastare la povertà sanitaria”, nel Programma Nazionale Equità nella Salute (PNES) che oggi ha fatto tappa a Florinas.
Da questa mattina, la popolazione target individuata dalla Asl di Sassari in collaborazione con i Servizi Sociali del Comune di Florinas, si e’ data appuntamento presso i locali della ex scuola di via Regina Elena, per sottoporsi a visite gratuite di cardiologia, diabetologia, pneumologia, ginecologia. Sono una cinquantina i cittadini che sono stati contatti e hanno risposto all’appello dell’azienda sanitaria.
L’intervento si rivolge alle persone in condizione di svantaggio socio-economico, in particolare a: cittadini iscritti al Servizio Sanitario nazionale in condizioni di indigenza, persone con basso livello di reddito e istruzione, senza reti relazionali di sostegno, senza fissa dimora, appartenenti alle comunità rom, sinti e camminanti.
Il PNES – Programma Nazionale Equità nella Salute, previsto nell’Accordo di Partenariato dell’Italia sulla Programmazione della politica di coesione 2021-2027, si pone l’obiettivo di rafforzare i servizi sanitari e renderne più equo l’accesso in sette Regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia.
Il Programma individua quattro aree per le quali è più urgente intervenire ed è necessaria un’iniziativa nazionale a supporto dell’organizzazione regionale e locale dei servizi sanitari e sociosanitari:
- Prendersi cura della salute mentale
- Maggiore copertura degli screening oncologici
- Il genere al centro della cura
- Contrastare la povertà sanitaria
Sono 38 le aziende sanitarie selezionate, nel panorama nazionale; tra queste la Asl n. 1 di Sassari che, attraverso un gruppo di lavoro aziendale diretto dalla Direzione dei Servizi Socio Sanitari della Asl n. 1, ha elaborato un piano di intervento, che si articola in sette progetti per un ammontare complessivo di 3.680.000 euro, provenienti dal FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e dal FSE+ (Fondo Sociale Europeo), e approvati dall’Istituto Nazionale Migrazioni e Povertà (INMP), quale organismo intermedio con cui la Asl di Sassari ha sottoscritto un’apposita convenzione.
L’attenzione del PNES è puntata in modo particolare sull’area del contrasto della povertà sanitaria: nei prossimi 5 anni la Asl n.1 svilupperà una serie di attività che mirano a concretizzare iniziative capaci di ridurre le barriere di accesso ai servizi sanitari e sociosanitari per le persone vulnerabili dal punto di vista socio-economico, con progetti di sanità pubblica di prossimità, dell’inclusione attiva, dell’integrazione sociosanitaria e di comunità.
Per la realizzazione degli obiettivi, la Asl di Sassari ha previsto l’acquisto di due cliniche mobili attrezzate per visite mediche e altre prestazioni sanitarie di base, oltre a prevedere l’allestimento di ambulatori fissi situati in zone strategiche e facilmente accessibili e la costituzione di équipe multidisciplinari e trasversali (composte da medico, infermiere, autista, amministrativo ed altre figure specifiche) per le cure di base e quelle specialistiche.
Il progetto prevede inoltre la fornitura e distribuzione di farmaci di fascia A e C, essenziali per la cura della salute sanitaria in quanto utilizzati per malattie croniche gravi, a persone svantaggiate per migliorarne la qualità di vita e promuovere l’equità nell’accesso ai servizi sanitari. Altrettanto fondamentale sarà la co-progettazione tra l’Asl sassarese e gli Enti del Terzo Settore per realizzare interventi finalizzati a contrastare la povertà sanitaria attraverso una serie di attività coordinate e mirate, a partire dalla mappatura dei bisogni territoriali dei vari siti identificati a livello di ogni Distretto Socio-Sanitario.
Molta attenzione, con due diversi progetti, sarà inoltre posta sulla salute odontoiatrica delle fasce più vulnerabili di popolazione, alle quali saranno offerte visite e cure, ma anche la possibilità – con un finanziamento specifico – di poter usufruire di protesi odontoiatriche.
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