Dal 14 al 16 novembre, in Sicilia, la Federazione Trentina della Cooperazione e il Fondo Comune delle Casse Rurali Trentine hanno organizzato un meeting utile a rafforzare le sinergie di sistema e a dibattere sul futuro del credito cooperativo trentino. Il confronto, che ha coinvolto presidenti e direttori delle Casse Rurali, rappresentanti del settore bancario, esperti e autorità, si è focalizzato sulla necessità di rafforzare il legame tra specificità territoriali e una visione europea.
“Oggi più che mai dobbiamo mantenere un saldo legame con il territorio, ma con uno sguardo rivolto all’Europa, – ha dichiarato Roberto Simoni, presidente della Federazione Trentina della Cooperazione – solo una visione condivisa potrà garantirci un futuro di crescita e sostenibilità”.
Silvio Mucchi, vicepresidente della Federazione per il settore credito e presidente del Fondo Comune delle Casse Rurali Trentine, ha aggiunto: “La cooperazione di credito deve interpretare un ruolo centrale nell’accompagnare imprese e comunità locali verso il futuro. L’innovazione e l’apertura internazionale sono le chiavi per affrontare le trasformazioni in corso”.
Letta: l’integrazione europea come sfida strategica
Tra gli ospiti all’evento era previsto il presidente dell’Istituto Jacques Delors Enrico Letta che, non potendo partecipare di persona, ha inviato un contributo video in cui ha sottolineato l’importanza di un’integrazione più forte dei mercati europei per competere con i grandi blocchi economici globali: “La frammentazione attuale limita la competitività dell’Europa. Solo un approccio unificato potrà garantire investimenti, attrattività e la capacità di affrontare le transizioni verde e digitale,” ha dichiarato Letta, aggiungendo che il futuro del credito cooperativo deve coniugare specificità locali e una visione europea condivisa.
OCSE: rilanciare la produttività del Trentino
“Rimettere in carreggiata la crescita della produttività del Trentino” questo il nome dello studio presentato, in occasione del meeting, da Alessandra Proto, responsabile del Centro OCSE di Trento per lo sviluppo locale. La ricerca, pubblicata nell’aprile del 2024, ha evidenziato la stagnazione della produttività in Trentino dagli anni 2000, con impatti negativi su salari e ricchezza: “Con il calo demografico e la riduzione della forza lavoro, – sottolinea Proto – sarà essenziale fare di più con meno. Il Trentino, con le sue competenze e capacità, ha le carte in regola per affrontare questa sfida, ma deve investire nell’attrazione di talenti, nell’apertura internazionale e nella valorizzazione delle risorse umane”. La presentazione ha messo così in evidenza punti di forza e criticità del sistema economico trentino, offrendo alla platea spunti concreti per migliorare la competitività e sostenere la crescita economica.
CRIF: le dinamiche del credito in Trentino
Simone Capecchi, executive director di CRIF, ha analizzato le dinamiche creditizie delle famiglie e delle imprese trentine, confrontandole con il contesto nazionale. “Il Trentino registra una domanda di credito superiore alla media nazionale, con una crescita per prestiti personali e mutui. Tuttavia, per mantenere questa competitività, è necessario rafforzare gli investimenti e le capacità di innovazione delle imprese locali”. Un’analisi che ha evidenziato quindi come il Trentino mantenga una performance creditizia stabile, sottolineando la solidità del sistema locale.
Il valore degli sportelli periferici come SIEG
Un altro tema importante all’interno del meeting è stato la presentazione, da parte della Federazione, di una proposta di progetto che mira a far riconoscere gli sportelli bancari periferici delle casse rurali trentine come Servizi di Interesse Economico Generale (SIEG). Un’iniziativa che mira a valorizzare il ruolo di tali presidi, che spesso rappresentano l’unico punto di accesso ai servizi bancari in molte aree montane del Trentino. Si tratta di un progetto che non prevede richieste di fondi pubblici, ma che punta a certificare il valore economico e sociale delle casse rurali per le comunità locali. L’interesse già anticipata alla Provincia Autonoma di Trento, ha raccolto l’interesse di molte Banche di Credito Cooperativo del territorio, confermando la rilevanza di questa proposta, orientata a rafforzare la coesione sociale e a contribuire alle priorità strategiche europee.
Spanò e Fracalossi: opportunità e minacce per il credito cooperativo
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Matteo Spanò, vicepresidente di Federcasse, e Giorgio Fracalossi, presidente del Gruppo Bancario Cooperativo Cassa Centrale Banca, hanno discusso le opportunità e le sfide legate all’integrazione dei mercati finanziari, soffermandosi sull’importanza di mantenere la biodiversità del sistema cooperativo. Fracalossi ha evidenziato come il credito cooperativo debba bilanciare due dimensioni fondamentali come l’appartenenza alla comunità europea e il radicamento territoriale: “Credo fortemente nella comunità europea, nella quale dobbiamo impegnarci per essere protagonisti. Allo stesso tempo, dobbiamo mantenere i piedi saldi nei territori, che rappresentano la nostra origine e la nostra forza, accompagnandoli nello sviluppo”.
Spanò ha ribadito la necessità di una normativa europea proporzionale, capace di adattarsi alle diverse realtà bancarie e di valorizzare i modelli cooperativi. “Riuscire ad avere una visione europea? Intanto bisogna credere nel progetto complessivo europeo, investendo le nostre migliori risorse per promuovere una normativa inclusiva. È fondamentale che non ci sia una taglia unica per tutti i tipi di banche, ma una proporzionalità che rispetti i modelli specifici, uguale per tutti i Paesi dell’Unione europea. Ogni modello ha bisogno del proprio vestito cucito su misura”.
Il meeting si è concluso presso Libera Terra
Il meeting di Feudo Arancio si è concluso con un richiamo alla necessità di coniugare innovazione e sostenibilità, guardando all’Europa per garantire la crescita del credito cooperativo e dei territori locali. Tra i partecipanti che hanno contribuito al dibattito, Giuseppe Di Forti, presidente di Sicilbanca, e Vincenzo Visetti, moderatore e responsabile Area Affari Legali della Federazione. Dopo una prima visita alla Città di Palermo, la tre giorni si è conclusa con una visita a Corleone, presso le tenute di Libera Terra, società cooperativa ONLUS che si occupa di dare dignità ai territori caratterizzati da una forte presenza mafiosa, attraverso la creazione di aziende cooperative autonome, autosufficienti, durature, in grado di dare lavoro, creare indotto positivo e proporre un sistema economico virtuoso, basato sulla legalità, sulla giustizia sociale e sul mercato. Una degna conclusione di confronto tra realtà che hanno a cuore il bene del proprio territorio.