Ultimo giorno di riposo per la Lazio di Marco Baroni, che attende il ritorno dei calciatori impegnati con le nazionali e ha fissato la ripresa a Formello per il primo pomeriggio della giornata di domani. Nella primissima mattina del lunedì il tecnico è intervenuto ai microfoni di Rai Radio1 nel corso della trasmissione “Radio Anch’io Sport”, per parlare a trecentosessanta gradi del momento della sua squadra, dei suoi calciatori e anche del prossimo futuro. L’allenatore biancoceleste ha iniziato col commentare la sfida tra Italia e Francia andata in scena ieri sera a San Siro, che ha visto protagonisti i due pilastri del centrocampo dell’aquila, Rovella e Guendouzi.
Le parole di Baroni
«Spalletti sta facendo un gran lavoro, specialmente se si considera che i due terzi dei calciatori del nostro campionato sono stranieri.
Nicolò e Matteo hanno fatto una bella partita. L’ingresso di Rovella è stato acceso, tosto. Mi fa piacere aver contribuito a una gara così affascinante con due calciatori della Lazio, anche se “Guendo” giocava con i nostri rivali. Sono orgoglioso di loro. I miei due centrocampisti arriveranno presto al gol. Rovella non ha ancora segnato, ma lo può fare, perché ha mobilità, copertura di campo, visione del gioco. Vecino è in assoluto il centrocampista con la maggior capacità penetrativa, mi piace tanto che un mediano entri in area con quei tempi: per il calcio moderno, è una peculiarità essenziale. Vedrete presto anche Dele-Bashiru e Castrovilli, che incideranno in zona gol, perché è nel loro bagaglio».
GIOVANI – La sua Lazio sta valorizzando i calciatori più acerbi, che Baroni responsabilizza mandandoli in campo senza soluzione di continuità. «Noi dobbiamo uscire da questo retaggio. Aspettare i giovani tenendoli congelati non ha senso. Negli altri campionati giocano ragazzi giovanissimi. Al giovane va costruito un percorso. Non gli si può conferire fiducia solo a parole, va lanciato sul rettangolo verde. Poi è chiaro che sta al ragazzo essere veloce ad imparare, perché nel calcio moderno non c’è tempo. In estate abbiamo vissuto un cambio generazionale, abbiamo salutato pedine importanti che hanno fatto la storia, ma ora i più giovani hanno la fiducia del tecnico, dei compagni e del loro pubblico».
LEADER – «A Roma ho trovato una società strutturata, competenze di primo livello che facilitano il lavoro. Cultura del lavoro e disponibilità dei calciatori sono fondamentali, loro sono i protagonisti principali, noi cerchiamo solo di trasmettere passione». Non ci sono gerarchie fisse, ma – come ama dire l’allenatore – tanti capitani. «Zaccagni è un’ala vera, ha sposato il progetto della Lazio e merita la fascia, ha quella rappresentatività esterna che serve e si è calato nel ruolo alla grande. Salta l’uomo e ci fa salire, sono molto contento». Ma il protagonista del primo scorcio di stagione è un eterno ragazzo spagnolo. «Ho finito gli aggettivi per Pedro. Ha qualità tecniche evidenti a tutti, ma io me lo sto godendo sul piano delle qualità umane e professionali. Insegna ai giovani tutti i giorni con quanta passione e dedizione si debba affrontare ogni allenamento». Il mito di Baroni è una bandiera del Cagliari. «Gigi Riva è un personaggio stratosferico, un campione di educazione e gentilezza, un modello da seguire per chiunque ami questo sport».
SINGOLI – «Io non credo nell’alternanza dei portieri da una gara all’altra. Quello del custode dei pali è un ruolo delicato. Mandas è bravo, imparerà tanto da Provedel, la competizione può aiutare entrambi. In difesa vedremo presto anche Gigot, tra i meno impiegati fino ad oggi. Aveva qualche problemino all’arrivo, adesso sta bene. Per presenza e personalità può darci tanto. Si parla di un capitano dell’OM, un profilo che per esperienza e presenza può esserci utile».
IL RECUPERO DI DIA – Protagonista di un recupero-lampo, Dia torna a Roma dal Senegal già oggi e, dopo la grande paura legata alla malaria, è già pronto a rientrare in gruppo. «Mi sembra chiaro che io debba parlare con i dottori, ma Boulaye ha fatto tutti i test necessari e da domani sarà a disposizione. Viene da 4-5 giorni di riposo e andrà valutato, ma se farà la settimana in gruppo giocherà certamente già con il Bologna. Ha mobilità, intelligenza e interpretazione del ruolo, è determinante».
SOGNO EUROPEO E RINNOVO – Con la squadra in vetta alla classifica dell’Europa League, è inevitabile sollecitare il tecnico sulla volontà di alzare il trofeo a Bilbao. «Noi non dobbiamo guardare l’obiettivo, ma il percorso. Però è vero, siamo a punteggio pieno e ci stiamo lasciando dietro squadre incredibili. Il calendario è in salita, avremo avversari forti, ma la squadra ci crede. Ora arriva il momento più difficile, noi non dobbiamo pensare a conquistare qualcosa, ma a vincere la prossima partita nei 90 minuti». Per il rinnovo del contratto ci sarà tempo: ad oggi non è un tema per Marco Baroni. «Non scherziamo. Io sono arrivato in una grande società, in una città bellissima, in un club che ha un pubblico meraviglioso. L’unica cosa che faccio, ogni giorno, è cercare di dare tutto sul campo. Per tutto il resto c’è tempo».
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