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Immaginate uno scontro tra sciacalli dorati isontini e orsi carnici a colpi di curling bisiac, o una competizione fra cinghiali bisiachi e aquile friulane che si contendono una putiza. Meglio la jota o il frico? E cosa prevale tra clanfe e cidulis? Friko Bestiale, il nuovo gioco da tavolo ideato da Diego Manna con illustrazioni di Erika Ronchin, vi invita a esplorare le peculiarità culturali della nostra regione in modo originale e divertente.
A dieci anni dall’uscita del primo Frico, che metteva in competizione le province di Trieste e Udine, gli autori tornano con una nuova versione che coinvolge anche Gorizia e Pordenone.
Il gioco sarà presentato dagli autori a Udine presso la Ludoteca Comunale in via del sale 21 martedì 26 novembre alle 17.30. Ingresso libero.
Come funziona Friko Bestiale? I giocatori possono scegliere tra sei valorose popolazioni: Triestini, Bisiachi, Isontini, Furlans, Cjargnei e Naoniani, ciascuna pronta a difendere il proprio onore in cinque battaglie ambientate in luoghi iconici del Friuli Venezia Giulia. Si comincia con la battaglia del Golfo, per poi proseguire sul Collio, nella Pianura Friulana, nei Magredi e, infine, sulle Alpi.
Le carte del gioco, che rappresentano elementi culturali del Friuli Venezia Giulia, sono il cuore delle battaglie: dai Krampus alle Osmize, dalla Bora alla Ploie, dalle Patate in Tecia alla Brovade, dal Cinciut al Purcit, da Gigi Pirola al Plevan di Malborghet, dalla Dote del Friul alla Galina con do teste, dal No se pol al Cumbinin. Ogni mossa può fare la differenza, permettendovi di conquistare la battaglia o di accaparrarvi uno dei sedici preziosi artefatti, legati alle tradizioni locali: tra essi la Gerla Alpina, la Piria, il Trattore, il Tai e persino la Maschera dei Tre Allegri Ragazzi Morti.
Friko Bestiale diventa così un’occasione per scoprire in maniera leggera e divertente molti elementi della cultura e delle tradizioni del Friuli Venezia Giulia.
Il gioco è anche un tributo alla fauna della regione. Ogni carta, illustrata da Erika Ronchin, ha come protagonista una specie tipica del territorio: il temibile Boboros non è che un piccolo pipistrello, il Tram di Opicina si arrampica come un geco, le Vedrane altro non possono essere che mantidi religiose, un millepiedi si troverà alle prese con troppe Scarpets, un algiroide magnifico giocherà a Sesa color, mentre la carta Stropacul… naturalmente raffigura una puzzola! Anche gli effetti delle carte sono legati al loro soggetto: la carta Pudiesis raffigura delle cimici e si comporta da “spia”, mentre la Barcolana, con un tordo indeciso se essere un pesce o un uccello, vi permetterà di vincere l’artefatto Cicio no xe per barca. Il Carneval de Muja, con il suo gabbiano travestito da aquila, scompiglierà invece un po’ le carte in tavola.
Ogni popolazione ha il proprio animale simbolo: i Triestini sono rappresentati dal gabbiano, i Furlans dall’aquila, i Cjargnei dall’orso, i Bisiachi dal cinghiale, gli Isontini dallo sciacallo dorato e i Naoniani dal ramarro. Ogni popolo ha un potere speciale unico: i Furlans, con il grido di battaglia “A vore!”, ottengono carte extra; i Triestini, al suono di “No ga scopo”, possono bloccare le azioni dei loro avversari; mentre i Carnici, determinati come sempre, cercheranno di ottenere “Di plui!”.
Friko Bestiale non è solo divertimento, ma anche un impegno concreto per l’ambiente. Il gioco è interamente eco-friendly, realizzato senza plastica, con materiali certificati FSC per le carte e le componenti in cartone. Anche il cellophane che avvolge il gioco è biodegradabile, e gli inchiostri utilizzati sono a base vegetale.
Diego Manna e Erika Ronchin dichiarano: “Frico è stato il nostro primo gioco da tavolo, nato quasi… per gioco. In questi dieci anni abbiamo imparato molto e non ci siamo più fermati. Oggi ci sembrava il momento giusto per realizzare una nuova versione di Friko, con un regolamento più semplice ma più avvincente. E, soprattutto, questa volta abbiamo coinvolto anche Gorizia e Pordenone, che nella vecchia edizione erano assenti.”
Friko Bestiale è pensato per 2-6 giocatori, dagli 8 anni in su, e ogni partita dura circa 30 minuti, garantendo sessioni rapide ma appassionanti. E’ già disponibile nelle librerie, nei negozi di giochi e online su www.bora.la.
Diego Manna, nato a Trieste il 4 marzo 1979, è un biologo che ha applicato metodo e linguaggio scientifico allo studio delle peculiarità triestine, pubblicando la celebre quadrilogia umoristica Monon Behavior. Ha poi proseguito con una serie di altre opere in dialetto triestino, tra cui Le disgrazie del tran de Opcina, che si è classificato al secondo posto nel Premio Nazionale Salva la tua Lingua Locale. In lingua italiana ha pubblicato L’osmiza sul mare. Manna ha inoltre progettato giochi come Frico, Barkolana e Tachite al Tram, oltre a giochi divulgativi come Fish n’ Ships, Il gioco dell’alzavola, Le cronache della Biosfera, Intrighi subacquei e Miramix. La sua passione per la sua città e la sua cultura traspare in tutti i suoi progetti.Erika Ronchin, nata a Trieste il 27 aprile 1979, è una geologa e vulcanologa che ha studiato suoli e vulcani in tutto il mondo, dal Mauna Loa a Nisyros. Viaggiatrice per passione e lavoro, è tornata sempre a Trieste, dove coltiva il suo amore per il disegno e la sua terra. Oltre a essere la responsabile delle illustrazioni e della grafica di Friko Bestiale, ha collaborato con la serie Monon Behavior e altre pubblicazioni della White Cocal Press. È anche art director dell’Olimpiade delle Clanfe e della Rampigada Santa.
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