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Martin è il 1° a diventare campione in MotoGP™ con un team indipendente


Jorge Martin è il campione del mondo 2024 della MotoGP™. Un risultato, il suo, speciale su più dimensioni. Un esempio? Ha corso per un team non ufficiale, Prima Pramac Racing: nessuno era riuscito a mettere le mani sul titolo senza il supporto di una squadra factory nell’era a quattro tempi della classe regina, iniziata nel 2002.

Ecco alcune informazioni chiave sulla sua carriera. 

Lo spagnolo debutta in ambito mondiale nel 2015 con Mapfre Mahindra, dopo la conquista del titolo nella Red Bull MotoGP™ Rookies Cup. Il primo punto lo ottiene all’esordio in Qatar, terminando l’anno al 17° posto in classifica. Altro passo avanti nel 2016, con lo spagnolo che conquista il suo primo podio sotto la pioggia a Brno. Salta alcune gare per un infortunio e a fine anno è 16°.

Nel 2017 passa al team Del Conca Gresini Moto3™: in Qatar arriva terzo, poi centra nove pole e altri otto podi. Deve però attendere l’ultima gara a Valencia per vincere per la prima volta. La sua stagione si conclude con un quarto posto in classifica.

Il suo 2018 inizia alla perfezione con una vittoria in Qatar: in questa stagione vince sette gare, firma un nuovo record di pole position in Moto3™ (11) e si laurea campione del mondo. Per il 2019 passa in Moto2™ con i colori Red Bull KTM Ajo.

È una stagione difficile sia per il pilota che per la moto: per tornare sul podio Martin deve attendere il GP del Giappone. A quel terzo posto segue un secondo posto in Australia. Un buon auspicio per l’anno che verrà.

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Tre podi per lui nelle prime sei gare del 2020: in Austria vince per la prima volta in Moto2™. Staccato di soli otto punti dal leader della classifica Luca Marini, Martin salta il GP di San Marino e anche quello dell’Emilia-Romagna perché positivo al Covid-19. Paga a caro prezzo altri due zeri e manca il titolo della Moto2™.

Nel 2021 inizia il suo rapporto con Prima Pramac Racing in top class: Martin conquista la pole alla sua seconda gara, il GP di Doha, nel quale chiude sul podio. Nel terzo weekend dell’anno, a Portimao, incappa in una bruttissima caduta nella quale rimedia otto fratture che lo costringono a saltare quattro gare. Martin però non molla e nel GP di Stiria vince partendo dalla pole: nel successivo weekend arriva terzo.

La sua prima annata in MotoGP™ termina con un secondo posto a Valencia: il 2022 si preannuncia quindi molto promettente. Ma a inizio anno Martin non riesce a esprimere tutto il suo potenziale. La sua seconda stagione in top class si chiude comunque con quattro podi.

Dopo un 2022 più complicato del previsto, il 2023 di Martin comincia con due ritiri nelle prime tre domeniche. A Jerez arriva quarto, poi a Le Mans vince la sua prima Tissot Sprint, seguita da un doppio podio al Mugello. Lì inizia il suo duello per il titolo con Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team). Martin vince sette delle ultime nove Sprint dell’anno e con tre vittorie domenicali raccolte nella seconda metà di stagione arriva all’ultimo GP dell’anno a soli 21 punti dal leader Bagnaia.

A Valencia vince la Tissot Sprint e accorcia le distanze, anche se nella domenica conclusiva dice addio alle speranze di gloria. È l’antipasto di ciò che ci attende nel 2024.

La stagione dello spagnolo parte con la vittoria nella Sprint e un terzo posto in Qatar: dopo il GP del Portogallo a Portimao è in testa alla classifica e in tutta la stagione soltanto una volta si trova a inseguire Bagnaia in campionato. La chiave del successo di Martin è la costanza: tra il quinto e il 18° GP manca il podio solo due volte, una in Germania quando cade a due giri dalla fine e l’altra nel GP di San Marino dove un azzardo tattico non viene ripagato.

Dopo sei secondi posti, in Indonesia torna alla vittoria domenicale. Martin inizia a delinearsi come il favorito per il titolo. Secondo in Giappone, in Australia vince la Sprint e arriva secondo: grazie anche ad altri due secondi posti in Thailandia, arriva in Malesia con 17 punti di vantaggio su Bagnaia.

A Sepang vince la Sprint, mentre l’italiano cade al secondo giro: sono 12 punti chiave per Martin, che gli permettono di affrontare la gara domenicale con 29 lunghezze di margine. La vittoria va a Bagnaia, mentre lui è secondo. Lo spagnolo arriva all’ultimo, decisivo, appuntamento con 24 punti di gap sul campione del mondo uscente. Bagnaia vince sia di sabato che di domenica, con Martin due volte terzo. È abbastanza per alzare al cielo il trofeo più ambito. Chapeau.

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