Lavinia Mannucci, della gelateria Caminia di viale Giannotti a Firenze ed ex partecipante di Miss Italia, è arrivata prima nella terza edizione della Coppa Italia di gelateria che si èsvolta a Roma: «Il nostro è un lavoro duro, oramai siamo aperti anche a Natale»
Con la sua crema e una ricetta (segreta nelle dosi) di latte, panna, uova e zucchero, Lavinia Mannucci della gelateria Caminia di Firenze ha vinto la terza edizione di Coppa Italia di gelateria, la gara organizzata dall’Associazione Italiana Gelatieri (Aig) che si è svolta allo Stadio Olimpico di Roma. Un trionfo per la gelatiera che, con una laurea in tasca e due figlie, nel 2017 ha vinto il titolo di Miss Toscana e ha rappresentato la toscana a Miss Italia. Ora il podio per il miglior gelato italiano (anche grazie alla sua crema), dove è arrivata dopo una lunga selezione a tappe che, da 450 partecipanti, ha portato a una scrematura di 25 persone fino ai 5 concorrenti della finale.
«La gara – ci racconta Lavinia in una pausa dal lavoro nel suo laboratorio di viale Donato Giannotti a Firenze Sud dove si trova il punto vendita storico della gelateria – è stata emozionante e stancante anche emotivamente perché ha previsto più prove. Oltre al “cavallo di battaglia” dove ho presentato il gusto Caminia, di cui siamo davvero fieri, ho dovuto giocare di inventiva e creatività».
A mettere alla prova le capacità di Lavinia Mannucci ‘mistery box’ con ingredienti segreti e richieste di ricette da abbinare a piatti di chef. Uno dei gusti elaborati in gara è quello al mandarino e ginger che Lavinia presto farà assaggiare nei suoi due punti vendita.
Il gusto che ha aiutato nel successo è appunto il Caminia: «Ha una ricetta top secret – ci dice ancora Lavinia – tanto che mio padre Alberto ha voluto che alla gara a Roma portassi le dosi già preparate».
«La soddisfazione più grande – ci racconta ancora– è stata quella di arrivare in finale e sul podio con altre due donne. Quello del gelatiere è infatti un mestiere duro, anche fisicamente. Oggi non esiste più la stagionalità del gelato e siamo aperti sempre anche il giorno di Natale, solo al mattino però. Io lavoro nel laboratorio con un altro ragazzo, sappiamo quando entriamo ma non quando usciamo perché la regola del nostro laboratorio è sempre stata quella di produrre la quantità in base alla richiesta, per non lasciare prodotto per il giorno successivo. Ci vuole passione oltre al talento e tanto sacrificio».
Quella della gelateria Caminia è comunque una storia di successo. Avviata dal padre di Lavinia, il signor Alberto, che da muratore facendo i lavori in una gelateria rimase folgorato dal gelato tanto da decidere di cambiare vita e, nel 1987 avviare una sua prima gelateria l’Arcobaleno in via della Faggiola, l’impresa è cresciuta. «Abbiamo una seconda sede in via Kassell – conclude Lavinia – mentre quella sul Lungarno degli Acciaioli aperta dopo il Covid è stata chiusa, non per mancanza di clientela, però, anzi. Uno dei problemi maggiori per il nostro tipo di attività è quello del reperimento di personale».
Gli altri vincitori
Al secondo posto si è classificato Yuri Dal Pos della «Dolce Capriccio Gelateria Artigianale» di San Vendemiano (Treviso).
Al terzo posto Francesco Sottilaro del «Bar Pasticceria Boccaccio» di Cannitello a Villa San Giovanni (Reggio Calabria).
A seguire, Massimo Bottarini della «Gelateria Bar Napoli» di Pescara e Gianluca Montervino della «Gelateria Cecere» di Roma.
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