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Elezioni regionali in Umbria e Emilia-Romagna: ultimo giorno di voto


Saranno aperti fino alle 15 i seggi per le elezioni regionali in Umbria e in Emilia-Romagna, le ultime di questo anno. Poi, il via agli scrutini. Alle 23 di ieri sera, l’affluenza era al di sotto del 40%. Alle 7 di questa mattina sono stati riaperti i seggi per il secondo giorno di votazioni per le elezioni regionali. In totale, gli elettori chiamati al voto sono quasi 4,3 milioni. Per questo turno elettorale le sezioni sono 4.529 per l’Emilia-Romagna suddivise in 330 Comuni e mille per l’Umbria, in un totale di 92 Comuni. Per l’Umbria, la governatrice uscente è Donatella Tesei; per l’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

Elezioni regionali in Umbria

L’Umbria va alle elezioni dopo la fine naturale della legislatura, a pochi mesi dalle elezioni Comunali, che a Perugia hanno visto prevalere la sindaca Vittoria Fernandi, sostenuta dal campo largo di centrosinistra. Per le presidenza della regione, nove sono i candidati: la presidente uscente Donatella Tesei per il centrodestra; la sindaca di Assisi e presidente della provincia di perugia Stefania Proietti per il centrosinistra; Martina Leonardi con la lista Insieme per l’Umbria resistente; Marco Rizzo sostenuto da Alternativa riformista e Democrazia sovrana popolare; Moreno Pasquinelli con Fronte del dissenso; Fabrizio Pignalberi appoggiato da Quinto polo per l’Italia e Più Italia sovrana; Elia Francesco Fiorini con la lista Alternativa per l’Umbria; Giuseppe Paolone con Forza del Popolo; Giuseppe Tritto per Umani Insieme Liberi. Si profila, tuttavia, un testa a testa tra la candidata del centrodestra Tesei e la candidata del campo largo di centrosinistra Proietti. Donatella Tesei, avvocata, è sostenuta dalle liste di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Udc, Alternativa popolare, Noi moderati-civici per l’Umbria, Tesei presidente. La civica Stefania Proietti, ingegnera e ricercatrice, è sostenuta, invece, da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra, Umbria domani, Civici umbri, Umbria per la sanità pubblica e Umbria futura.

Elezioni regionali in Emilia-Romagna

Per l’Emilia-Romagna, le elezioni arrivano, invece, con qualche mese di anticipo rispetto alla scadenza della legislatura. Le ultime elezioni regionali si sono tenute, infatti, nel gennaio del 2020: la nuova tornata elettorale si sarebbe dovuta tenere quindi nei primi mesi del 2025. Tuttavia, l’elezione all’Europarlamento del presidente uscente, Stefano Bonaccini, ha portato a rivedere il calendario ed anticipare la chiamata alle urne degli elettori emiliani e romagnoli, circa 3,6 milioni. Le dimissioni di Bonaccini a luglio hanno visto l’assunzione del ruolo di presidente della regione da parte della sua vice, Irene Priolo, in quelli che sono stati mesi non del tutto facili con due alluvioni nell’arco di poche settimane e i danni ad esse conseguenti. Volge ormai al termine l’era di Bonaccini, che sarebbe «rimasto volentieri» per un terzo mandato. Al suo posto, il centrosinistra ha scelto di affidarsi al sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, la cui campagna elettorale ha preso il via in piena estate. Insieme a lui, altri tre candidati: Elena Ugolini per il centrodestra; Federico Serra con Potere al popolo, Pci e Rifondazione comunista; Luca Teodori con la lista civica Lealtà, Coerenza, Verità. Attorno al quarantenne de Pascale si è compattata una coalizione in versione campo larghissimo, che comprende PD, M5S, Avs e tutta l’area liberal-democratica, che comprende anche Italia Viva. Il testa a testa principale è con Elena Ugolini, insegnante e presidente, sostenuta dal centrodestra: fu sottosegretaria all’Istruzione del governo Monti.

Affluenza in calo

Al momento, l’affluenza risulta essere notevolmente in calo, rispetto alle Regionali passate. Per quanto riguarda l’Umbria, infatti, alle 23 di ieri sera aveva votato solo il 37,79% degli aventi diritto, con un’affluenza più alta nella provincia di Perugia (38,41%), rispetto a quella di Terni (35,97%). Nel 2019 votarono il 64,69% degli elettori, tenendo comunque conto del fatto che le votazioni si concentrassero in un’unica giornata. Alle 23 di ieri, in Emilia-Romagna aveva votato, invece, il 35,76%: alle ultime elezioni l’affluenza era, invece, al 67,67%, racchiuse in un solo giorno.





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