Si parla moltissimo dei bisogni dei giovani, dello scollamento dei giovani dalla società, dell’incomunicabilità: ma c’è qualcuno che i giovani cerchi di ascoltarli? A questa domanda, provano a dare una risposta l’Ambito 10, l’ente dell’Unione Montana Esino Frasassi che coordina e gestisce i servizi sociali nel nostro territorio, e i Comuni che attraverso e con l’Ambito operano (Cerreto d’Esi, Genga, Fabriano, Sassoferrato, Serra San Quirico). In questi mesi sono stati infatti attivate numerose antenne di “ascolto”, per capire quali siano le problematiche e le potenzialità su cui intervenire, nell’ottica di costruire una vera e propria Comunità Educante, una comunità attiva che si prende cura e si prepara per rispondere alle esigenze di ragazze e ragazzi. Una progettualità attivata con il prestigioso aiuto dell’Università della Strada del Gruppo Abele, e della sua innovativa metodologia di intervento “sulla strada”, direttamente a contatto con i più giovani e con chi opera con loro, e che proseguirà in una cornice molto ampia e articolata grazie all’intervento “Costruire futuro”, finanziato da Fondazione Cariverona.
Le Comunità Educanti: studiare e ascoltare per capire come intervenire
Il progetto “Comunità Educanti”, promosso dall’Ambito Territoriale Sociale 10 e dal Gruppo Abele, ha operato negli scorsi mesi per contrastare il disagio giovanile nel territorio di Fabriano attraverso un approccio partecipativo e formativo. In un contesto segnato da problematiche come l’isolamento, le dipendenze e le difficoltà familiari, il progetto si proponeva di offrire risposte concrete e supporto, coinvolgendo attivamente la comunità. Tra le iniziative principali, degli incontri di formazione per educatori e insegnanti, con l’obiettivo di affrontare temi cruciali come la crescita adolescenziale, l’affettività e i comportamenti a rischio, per fornire strumenti utili a comprendere e gestire le sfide che i giovani affrontano: a intervenire la psicoterapeuta Angela La Gioia, l’antropologo Ivan Severi e l’educatore Lorenzo Camoletto. Il progetto si basa su una rete collaborativa che include famiglie, scuole e volontariato, con la volontà di costruire una “Comunità Educante” capace di accogliere i giovani, ascoltarne i bisogni e rispondere in modo tempestivo. Tra le azioni concrete, figurano anche focus group per raccogliere testimonianze dai ragazzi e una serie di attività di intervento per supportare le famiglie e promuovere la prevenzione fin dall’infanzia. A fianco delle attività formative, anche un’azione sul campo, con 10 focus group, rivolti ai giovani e agli educatori del territorio, con cui raccogliere i bisogni della comunità.
“Costruire futuro”, a partire dal Cag di Fabriano
Nel mese di novembre 2022, la Fondazione Cariverona ha aperto il Bando “Costruire Futuro”, volto a rafforzare le politiche giovanili e l’inclusione sociale: l’Ambito 10 e il Comune di Fabriano hanno presentato una proposta sostenuta dalla co-progettazione di decine di soggetti giovanili, educativi e associativi. Sono stati infatti 80 i partecipanti ai tavoli di lavoro, che hanno coinvolto 28 tra enti e associazioni, per arrivare alla redazione del progetto finale, una delle 16 proposte selezionate tra 57 provenienti da tutta Italia, dopo una lunga fase di analisi e affiancamento che si è conclusa a dicembre 2023. Le azioni chiave del progetto, proposto dall’Ambito 10 insieme al Comune di Fabriano e con il coinvolgimento degli altri Comuni dell’Ambito, individuano un “hub di riferimento”, uno spazio centrale di azione e di aggregazione, presso il Centro di Aggregazione Giovanile (Cag) di Fabriano, e lo sviluppo di altri punti di accesso (hotspot) nei vari Comuni dell’ATS10, andando così a completare su tutto il territorio una rete di spazi per i giovani. Il progetto sosterrà gli spazi già attivi, come i Cag di Fabriano Cerreto d’Esi, e ne attiverà di nuovi, schierando sul campo educatori e operatori in rete con le associazioni e organizzazioni del terzo settore, e con altri enti e istituzioni educative, come le scuole. L’obiettivo è rendere concreta la “comunità educante” ipotizzata, grazie a un budget da 150.000 euro da investire nei prossimi 3 anni, per incoraggiare i giovani a sviluppare progetti culturali, sociali e imprenditoriali e ad esprimersi creando nuove associazioni.
Il Cag di Fabriano pronto a ripartire
Un intervento che parte proprio nel momento in cui il Cag di Fabriano si dota di un nuovo regolamento, approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale, e che disciplina l’interazione tra soggetti gestori, portatori di un soggetto educativo, e il Terzo Settore, coinvolgendo attivamente l’associazionismo del territorio per sviluppare progetti strutturati nel tempo a supporto della creatività giovanile, come quelli già attivati da un nucleo di associazioni negli scorsi anni. La recente variazione di bilancio permetterà inoltre di allestire un campetto sportivo nel piazzale antistante del Cag, rendendo sempre più polivalente la struttura. Andrea Giombi, assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Fabriano, sottolinea l’importanza degli interventi di rilancio del Cag: “La situazione sociale ed economica del fabrianese conduce inevitabilmente a delle ripercussioni negative nelle famiglie e per questa ragione il Comune deve puntare molto sul Centro di Aggregazione Giovanile, un punto di riferimento per gli adolescenti ed un luogo di felicità e di aggregazione, in cui attraverso anche personale formato si possa crescere lontani dai telefonini ma vicini con gli sguardi”. Maurizio Serafini, assessore alla Comunità del Comune di Fabriano, sottolinea l’importanza della co-progettazione come strumento attivo di ascolto e costruzione della comunità educativa: “Nel nostro territorio sono più di 80 le situazioni più complicate, quelle prese in carico in qualche modo dai servizi sociali (Educativa Domiciliare, affido familiare, minori inseriti in comunità), la punta dell’iceberg di bisogni e sofferenze più ampi e profondi. Crediamo fortemente in questa “educativa di strada”, in cui gli educatori vivono gli spazi dei ragazzi, li ascoltano e ci dialogano, e poi creano alleanze per renderli protagonisti, sostenendo le loro passioni e affrontando le loro paure”.
Cresce la rete territoriale per i giovani: gli interventi a Cerreto d’Esi, Sassoferrato e Serra San Quirico
Il Bando Costruire Futuro coinvolgerà tutto il territorio montano, per costruire tanti punti di ascolto e di incontro dedicati ai giovani. A Cerreto d’Esi, il progetto permetterà di dare continuità alle attività del Cag “Luigina Mazzolini”: Michela Bellomaria, vice sindaco di Cerreto d’Esi e assessore ai Servizi Sociali spiega come “l’apertura delle attività del Cag a Cerreto d’Esi risulta fondamentale e strategica per i giovani della nostra comunità. Siamo convinti che rispetto ai temi attuali che interessano ai giovani, uno strumento come il Cag dia dirimente per il benessere dei giovani. Abbiamo messo a disposizione gli spazi, nell’ottica di un continuo impegno di rete”. L’esperienza del Cag a Cerreto è infatti ripartita nel 2023, con un’attività di “educativa di strada” in cui le educatrici hanno incontrato ragazze e ragazzi ai giardini pubblici, nei bar, e li hanno ascoltati come loro pari, costruendo attività e momenti di incontro a partire dalle loro esigenze. A Sassoferrato, spiega Silvia Franzese, assessore a Istruzione e Politiche Giovanili, “Il Bando Costruire Futuro rappresenterà per il nostro Comune un’importante opportunità per valorizzare il patrimonio “giovani” del nostro territorio. Ricostruiremo con il prezioso aiuto dell’Ambito10 e degli educatori un Cag, assente da anni a Sassoferrato, in cui i ragazzi dai 13 anni in su possano socializzare, cercando soprattutto di prevenire il disagio e l’esclusione sociale”: un luogo di accoglienza e sostegno, ma anche in cui sperimentare iniziative nuove che i ragazzi potranno suggerire, per far sì che sviluppino competenze creative, ludiche e culturali. Debora Pellacchia, sindaco di Serra San Quirico, racconta come “A Serra attualmente abbiamo attivo un Consiglio Comunale Junior, che raccoglie bambini e ragazzi dalla 5° elementare alle medie, e che gestisce un piccolo budget per interventi sul territorio: per esempio, su loro richiesta stiamo installando delle attrezzature sportive. Attraverso il Bando, grazie alla disponibilità di operatori ed educatori, intendiamo far ripartire con lo stesso approccio la Consulta Giovanile di Serra San Quirico, che si rivolgerà a ragazze e ragazzi delle superiori e universitari, coinvolgendo l’associazionismo: l’obiettivo è individuare spazi e attività in cui i giovani siano protagonisti, possano fare le loro proposte, e avere a disposizione risorse e aiuto per realizzarle”. Una rete ampia quindi, che si organizzerà come un insieme di nodi in grado di dare voce ai bisogni di ragazzi e ragazze, grazie a una collaborazione stretta e ormai rodata tra tutti i soggetti che con i giovani hanno a che fare. E il coordinatore dell’Ambito 10, Lamberto Pellegrini, sottolinea proprio l’importanza dell’approccio di co-progettazione, che “ha coinvolto attivamente tutte le energie educative e associative del territorio. Questo approccio permette un miglioramento continuo delle politiche giovanili, incentivando la corresponsabilizzazione dei partner coinvolti e la nascita di progetti e attività sostenibili nel tempo, perchè costruire a partire da bisogni veri e energie reali”.
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