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“Violenza a un punto insopportabile” – Linea Italia Piemonte


Siap: “Violenza a un punto insopportabile”

“Ancora una volta oggi a Torino, come ormai in ogni occasione, un gruppo di manifestanti ha preso di mira le forze dell’ordine. La violenza ha raggiunto un punto insopportabile, addirittura davanti alla Prefettura è stato lanciato un ordigno confezionato anche con gas irritante, il risultato è che dobbiamo già registrare 20 poliziotti costretti a recarsi a pronto soccorso. Un fatto gravissimo che impone di chiamare le cose con il loro nome, costoro non sono solo violenti ma criminali eversori nemici delle istituzioni e dei suoi servitori. È ora che tutti quanti si sveglino dal loro torpore o dallo schieramento di parte, la situazione sta diventando gravissima e questo Paese ha già vissuto le pagine nere della sottovalutazione dell’estremismo di piazza. Ai colleghi in piazza devono anche essere date disposizioni che impediscano di essere trasformati in carne da macello, di fronte alla violenza non si può restare inermi bersagli”.

il Così Segretario Generale Provinciale del sindacato di Polizia Siap Torino, Pietro Di Lorenzo, a proposito della manifestazione Propal di questa mattina a Torino durante la quale si sono verificati danneggiamenti e scontri con la Polizia.

Il corteo a Torino

“Le scuole sanno da che parte stare” era la scritta che campeggiava sullo striscione d’apertura del corteo che ha contestato anche le politiche scolastiche del ministro Giuseppe Valditara riguardanti il voto in condotta. Il corteo si è diretto verso Casa Tennis in piazza Castello dove non sono mancati attimi di tensione con lancio di uova e lacrimogeni ed è poi giunto alla sede torinese della Rai, in via Verdi, dove alcuni studenti si sono accaniti contro i furgoni della Polizia. Blitz anche all’interno della Mole, la bandiera italiana è stata sostituita con quella palestinese. Danneggiati il Burger King e fast-food McDonald’s; sulle vetrine è stata lasciata la scritta: “non comprate qui sono sionisti”.

Silp: “Atto esecrabile”

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Anche il Silp lavoratori di Polizia Cgil esprime “la propria ferma condanna per l’uso della violenza che ha coinvolto una quindicina di poliziotti dei reparti mobili di Torino, costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso a seguito dello scoppio di un ordigno artigianale che ha provocato esalazioni urticanti.

L’episodio, avvenuto davanti alla Prefettura in piazza Castello, è il risultato di una crescente tensione non contrastata da una politica che spesso è caratterizzata da contrapposizione e conflittualità. Il Silp Cgil richiama con forza la necessità di un dialogo costruttivo e di una condotta responsabile da parte di tutte le forze politiche, affinché si scongiurino strumentalizzazioni e si possa prevenire il verificarsi di simili atti di violenza.

Esprimiamo la nostra più concreta vicinanza e solidarietà ai lavoratori delle forze di polizia rimasti vittime di questo atto esecrabile”.

A questi sedicenti studenti consiglio di apre un libro”

Condanna per i fatti accaduti anche da parte della politica e delle istituzioni.

“Segnali d’odio che non possono trovare spazio. La politica condanni e isoli i violenti” è il commento di Elena Chiorino, vicepresidente e assessore all’Istruzione della Regione Piemonte. “Esprimo la mia ferma e assoluta condanna per le ennesime azioni violente e incivili compiute dal gruppo di studenti appartenenti a ‘Cambiare Rotta’, che hanno bruciato un fantoccio raffigurante il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, imbrattato monumenti e mezzi pubblici, oltre ad aver colpito mezzi delle forze dell’ordine con aste e pugni, aggredito onesti lavoratori che si guadagnano da vivere e ad aver tolto la bandiera italiana dalla Mole per issare quella palestinese. Gesti che non rappresentano in alcun modo una legittima forma di protesta, ma sono invece un chiaro segnale di odio che non può trovare spazio nella nostra Nazione, ancor di più all’interno delle istituzioni scolastiche. Bruciare l’immagine di un rappresentante delle istituzioni o rendersi protagonisti di vilipendio alla bandiera non è soltanto un attacco alla persona e a quello che la bandiera rappresenta, ma è anche un atto che mina i principi di rispetto, dialogo e confronto su cui si fonda la nostra democrazia. A questi sedicenti ‘studenti’, che ogni giorno avanzano richieste e predicano violenza, consiglio vivamente di aprire un libro e studiare. Una pratica a loro sconosciuta”.





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