La guerra dei coloni sostenuta dallo Stato per annettere la Cisgiordania – controinformazione.info

Con un Trump indebitato che presto tornerà alla Casa Bianca, Tel Aviv sta orchestrando una campagna calcolata di formazione di milizie e violenza dei coloni per prendere il controllo della Cisgiordania, puntando all’annessione e alla pulizia etnica delle comunità palestinesi.
di Roberto Inlakesh
Nonostante il genocidio in corso a Gaza e l’aggressione militare contro il Libano da parte di Israele, Tel Aviv si sta preparando a scatenare i suoi fanatici coloni ebrei in una guerra coordinata contro i palestinesi nella Cisgiordania occupata, con l’obiettivo di ripulire etnicamente ciò che resta del territorio e spianare la strada a ulteriori annessioni.

Per gettare benzina sul fuoco, la miliardaria Miriam Adelson, l’israeliana più ricca del mondo, ha finanziato la “grande vittoria” di Donald Trump nella sua campagna presidenziale con una condizione chiara: il sostegno all’annessione della Cisgiordania.

Il mese scorso il Times of Israel ha osservato che la ricca vedova “sta portando avanti un’eredità che ha costruito con il suo defunto marito, il magnate dei casinò Sheldon Adelson” e che “la famiglia Adelson è da tempo una delle maggiori fonti di denaro per la campagna elettorale dei candidati repubblicani e ha sostenuto Trump durante ciascuna delle ultime tre elezioni generali”.

Il consolidamento completo della Cisgiordania

Parlando con The Cradle , Ubai al-Aboudi, direttore esecutivo del gruppo per i diritti dei palestinesi “Bisan Center”, ha affermato che “i coloni israeliani si stanno preparando a portare a termine un attacco su larga scala, per effettuare una pulizia etnica della popolazione palestinese”, aggiungendo che questo attacco sarà particolarmente mirato a cancellare completamente i palestinesi da quella che è nota come Area C, che costituisce circa il 60 percento della Cisgiordania.

Coloni isreliani

Questa escalation è già iniziata. Il 4 novembre, coloni armati hanno lanciato un assalto sfacciato alla città palestinese di Al-Bireh, segnando un’ondata di violenza che ha colpito la Cisgiordania. Solo a ottobre, i coloni hanno effettuato almeno 1.490 attacchi contro i palestinesi, le loro proprietà e la loro terra, spesso sotto la supervisione e la protezione dei soldati di occupazione.

In passato, gli attacchi dei coloni estremisti contro i palestinesi erano caratterizzati dalla loro natura spontanea e dalla violenza non coordinata, ma questo ha iniziato a cambiare. Durante una recente intervista con Channel 7 News di Israele , il leader del West Bank Settlement Council Israel Gantz ha commentato un incontro che ha avuto con il ministro della Difesa israeliano recentemente licenziato Yoav Gallant:

“Abbiamo chiesto che la Cisgiordania fosse trattata come Jabalia, Rafah e i villaggi del Libano meridionale, il che significa spostare i residenti, uccidere i terroristi in questi villaggi, ripulire le infrastrutture terroristiche, confiscare le armi e poi restituirle ai loro villaggi”.

Sebbene la dichiarazione includa l’idea di riportare i palestinesi nei loro villaggi, se tale operazione replicasse Gaza e il Libano meridionale, non ci sarebbe alcun villaggio in cui tornare. Gantz ha anche chiesto che i villaggi palestinesi confinanti con gli insediamenti ebraici illegali fossero “ripuliti” a causa della potenziale minaccia alla sicurezza posta agli israeliani che vi vivono, entrambe idee a cui Gallant si sarebbe opposto.

Il 5 novembre, tuttavia, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha sostituito Gallant e ha affidato la carica di ministro della difesa al suo alleato di lunga data Israel Katz. Mentre ricopriva il suo precedente ruolo di ministro degli esteri israeliano, Katz ha chiesto apertamente di espellere i palestinesi dalle loro case in Cisgiordania, a differenza del suo predecessore.

‘Milizie organizzate’

Lo scorso novembre è stato reso noto che il ministro della Sicurezza Nazionale, Itamar Ben Gvir, aveva ordinato alla polizia di interrompere l’applicazione della legge contro i coloni della Cisgiordania.

Ecco perché l’assalto armato dei coloni ad Al-Bireh è stato visto come così significativo. Mentre Netanyahu riorganizza il suo gabinetto per includere un gruppo completo di destri, molti dei quali sono essi stessi coloni della Cisgiordania, questi gruppi stanno diventando ancora più sfacciati.

L’assalto ad Al-Bireh è stato particolarmente allarmante – un “attacco in stile pogrom”, secondo Aboudi, poiché “si sentono incoraggiati dall’impunità di cui godono”. I coloni inferociti hanno bruciato 18 veicoli e due appartamenti mentre i soldati israeliani guardavano.

Una palestinese della Cisgiordania ha descritto a The Cradle come i coloni si sono presentati fuori casa sua armati di molotov, ma “fortunatamente sono stati spaventati” prima di aggredire i membri della famiglia:

“Ero appena uscito di casa prima dell’attacco, ma sapevo che qualcosa non andava perché i soldati si comportavano in modo molto violento a tutti i posti di blocco mentre me ne andavo… bisogna capire che questo genere di attacchi non avvengono senza la partecipazione dei soldati in qualche modo”.

“I coloni si stanno comportando sempre di più come milizie organizzate; sono un’estensione dell’esercito israeliano che lavora per un programma di pulizia etnica”, insiste Aboudi, affermando che gli attacchi di quest’anno sono aumentati drasticamente. Secondo le statistiche, la violenza dei coloni è aumentata ogni anno dal 2021 , raggiungendo un numero di attacchi senza precedenti nel 2024.

Attraverso l’uso di ” squadre di difesa ” dei coloni sostenute dallo stato , Israele è riuscita a ripulire etnicamente 16 comunità palestinesi sulle colline meridionali di Al-Khalil (Hebron). Nel 2023, è stato scoperto che l’esercito israeliano aveva creato l’unità ” Desert Frontier “, composta dai coloni ebrei più estremisti del famigerato gruppo ” Hilltop Youth” . I gruppi per i diritti umani hanno anche documentato l’uso di fucili standard israeliani da parte dei coloni della Cisgiordania che attaccavano i palestinesi, il tutto indicando la complicità dello stato in questi attacchi.

Secondo Aboudi, “circa 700 posti di blocco [israeliani] isolano i villaggi palestinesi gli uni dagli altri”. Creati dalle forze di occupazione, i posti di blocco forniscono copertura per “attacchi di coloni violenti che prendono di mira i palestinesi di passaggio … influenzando notevolmente la possibilità di viaggiare in sicurezza attraverso la Cisgiordania”. Gli aggressori possono contare sull’impunità incondizionata di Tel Aviv, spiega:

“Credono di avere abbastanza risorse, armi, armamenti, sostegno politico per commettere qualsiasi crimine desiderino”.

Trump e l’annessione della Cisgiordania

Yossi Dagan, il leader dei coloni del Consiglio regionale di Samaria, ha recentemente acquistato circa 500 fucili per armare e preparare “team di sicurezza di emergenza” in previsione di una guerra in Cisgiordania. A settembre, Israele ha dichiarato la Cisgiordania una ” zona di combattimento ” e ha creato zone militari chiuse come zone cuscinetto attorno agli insediamenti ebraici illegali.

Bezalel Smotrich, ministro delle finanze israeliano a cui è stato recentemente conferito il controllo degli affari di insediamento per i territori palestinesi occupati, ha lanciato un appello pubblico per l’annessione a fine ottobre . Essendo lui stesso un colono di lunga data della Cisgiordania, Smotrich lavora apertamente per una proposta del movimento dei coloni del 2017, delineata in un documento intitolato “ Piano decisivo “, che mira a raddoppiare la popolazione dei coloni della Cisgiordania.

Se a tutto questo si aggiunge la decisione di Israele di iniziare a trasferire la popolazione dei coloni israeliani dal controllo militare a quello civile , diventa chiaro che il processo di annessione è già in corso.

Con la vittoria di Donald Trump alle recenti elezioni negli Stati Uniti, è più che probabile che Netanyahu consideri l’annessione della Cisgiordania improvvisamente un’opzione praticabile, nonostante lo storico parere emesso dalla Corte internazionale di giustizia (ICJ) a luglio, che ha dichiarato l’occupazione dei territori da parte di Israele una violazione del diritto internazionale e ha chiesto a Tel Aviv di porre fine all’occupazione, smantellare tutti gli insediamenti, pagare risarcimenti per i danni ai palestinesi e facilitare il ritorno di tutti i nativi sfollati.

Ma la schiacciante vittoria elettorale di Trump è stata favorita dal contributo di 100 milioni di dollari da parte dell’ultra-sionista Adelson (nella foto) alla sua campagna, con l’unica richiesta che il leader repubblicano consentisse l’annessione israeliana della Cisgiordania .

Ricordiamo anche che gli Adelson finanziarono la prima candidatura presidenziale di Trump, nel 2016, con la clausola che il leader repubblicano trasferisse l’ambasciata statunitense da Tel Aviv a Gerusalemme e riconoscesse la Città Santa come capitale indivisa di Israele, una promessa che Trump ha attuato nel 2018.

Ora, Miriam Adelson sta spingendo per l’annessione della Cisgiordania. Insieme all’ondata di violenza dei coloni, alla formazione di milizie ebraiche, ai programmi di addestramento militare per i civili dei coloni e alla distribuzione di 120.000 fucili , sta prendendo forma una strategia calcolata. Non si tratta solo di attacchi sporadici: è una campagna deliberata, sostenuta dallo stato, per modificare la demografia della Cisgiordania in modo permanente, in linea con l’ideologia espansionista e colonialista dei coloni del governo di coalizione più estremista nella storia di Israele.

Fonte: The Cradle

Traduzione: Luciano Lago