Continua, in assenza del minimo slancio controinformativo (escludendo i presenti), il tour autocelebrativo nelle scuole sarde della presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde. Questa volta è toccato ai/alle giovani del Liceo Fermi di Nùoro sorbirsi il solito “pippone” istituzionale (dopo l’ultima tappa di Terralba) della Presidente Todde che, se da una parte parla pubblicamente di “emozioni”, “ascolto” e “cittadinanza”, dall’altra, nell’oscuro (per non dire squallido) piccolo mondo antico della politica regionale, guida un Campo largo che ha già dimostrato la piena continuità con la precedente Legislatura Solinas ma, con grande capacità, “facendo meno rumore”, come ricordano anche alcuni degli ultimi emendamenti presentati (anche a firma dei consiglieri del partito della Presidente) sull’ultima variazione di bilancio. Milioni di euro, che finiranno nei conti di organizzazioni, parrocchie e fondazioni, non proprio stanziati per effetto “del dialogo” o del “processo partecipativo”…
Todde, ancora, che neanche sotto espressa richiesta delle organizzazioni giovanili più qualificate del territorio, inoltrata alla luce del sole e seguendo i cosiddetti step democratici (ricordiamolo Alessandra, esistono anche quelli), non ha manifestato il minimo interesse per il tanto decantato “ascolto” nel corso del proprio mandato. Meglio, invece, sostenere l’attività di organizzazioni giovanili politicizzate e incapaci (per riconosciute incapacità di project planning e management) di vincere il minimo bando pubblico alla luce del sole. D’altronde basterebbe andare a leggere non solo alcuni nomi dei “fortunati” vincitori delle prebende pubbliche contenute nell’ultima variazione di bilancio, ma anche l’assenza degli stessi (per medesime azioni) nei bandi pubblici indetti dalla Regione Sardegna. Come diceva Carmelo Bene, “il pubblico deve mantenere la mediocrità”.
Eppure la presidente, in assenza del nuovo stuolo di “esperti in comunicazione”, non ha mancato ieri di affidarsi ai “limitati mezzi” a sua disposizione per parlare dell’incontro nella scuola dove ha studiato e dove ha insegnato matematica e fisica il padre: “Visitare le scuole per confrontarmi con i ragazzi e le ragazze è sempre emozionante. E lo è stato ancora di più in questa occasione che mi ha vista tornare nella scuola in cui sono cresciuta, in cui ho studiato per tanti anni e in cui mio padre ha insegnato matematica e fisica”. Peccato aver parlato di “Costituzione” (non Costizione come scritto nel post…i mezzi della comunicazione della presidente, si vede, sono limitati) e di “autonomia” con i ragazzi del Liceo Fermi di Nùoro ma, d’altronde, in assenza di alcuna politica per i giovani messa nero su bianco nei primi 8 mesi di mandato (e in futuro difficilmente con questo “groove” se ne potrà parlare), era difficile parlare di politiche giovanili, opportunità e iniziative innovative per i giovani sardi.
Le risorse (in assenza del minimo slancio di coprogrammazione… ricordiamola la vera linfa dell’alta politica), come rilevato anche in occasione di alcuni emendamenti alla variazione di bilancio, andranno “buttati nel cesso” tra organizzazioni di dirimpettai, portatrici di voti e parrocchie. E’ l’innovazione bellezza!
Eppure la Todde, vuole raccontare su quanto l’intrepida regione, condotta dal Campo largo, sta facendo in Sardegna: “Vogliamo raccontare ai nostri giovani in che modo stiamo cercando di cambiare la Sardegna e vogliamo che siano loro i primi ad aiutarci in questo rinnovamento perché appresentano il presente e non il futuro”. Magari si iniziasse ad ascoltarli davvero negli appositi tavoli regionali, come già ampiamente richiesto, piuttosto che andare in giro con il solito discorso stucchevole “sul metodo Sardegna”, con la sicurezza di essere promossa dai sempre più ridicoli (e acritici) “emissari” (chiamarli giornalisti ci sembra un po’ troppo) delle agenzie stampa e di alcune testate locali, ai quali ricordiamo di tornare a fare il proprio mestiere o, in alternativa di mandare il proprio CV per partecipare alla selezione per addetti alla comunicazione della Alessandra. Lì, con molta probabilità, ci sarà spazio per la mediocrità e la malafede.
Nel frattempo, noi, in prima linea dal 2010 per raccontare le politiche giovanili in Sardegna, non possiamo evitare di commentare negativamente il “modello Sardegna” adottato e ritenuto “vincente” dalla Presidente Alessandra Todde. Un modo di raccontare ipocrisia e ambiguità verso i giovani sardi.
Difficile, però, leggere anche oggi un minimo di coscienziosità da parte della Presidente che, sempre nell’incontro al Fermi di Nùoro, ha affermato che “la politica deve essere in grado di ascoltare i giovani e coinvolgerli nonostante ci percepiscano distanti e disinteressati a loro e alle loro idee”.
I giovani, ovviamente quelli che provano a cambiare dal basso e competenza questa sempre più squallida Sardegna, nel frattempo ricevono solo porte chiuse e “promesse” su presunti “incontri a stretto giro”.
Sì, Alessandra, la politica dovrebbe ascoltarli i giovani!
Scuola Fermi, foto © 2015 Ministero dell’Istruzione e del Merito
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