Grosseto: Un’opera idraulica strategica. Così si presenta la nuova cassa di espansione che il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud sta realizzando alla confluenza del fiume Bruna e del torrente Fossa. Sorgerà in località Beccarello, non lontano dall’area del Madonnino, e permetterà di ridurre il rischio di alluvioni lungo il percorso del fiume Bruna nei comuni di Castiglione della Pescaia, Roccastrada e Grosseto.
“Un intervento importante e strategico – dice l’assessora all’ambiente e difesa del suolo Monia Monni – in grado di aumentare la sicurezza idraulica delle aree intorno a Grosseto, Roccastrada e Castiglione della Pescaia, fra le più colpite dalle alluvioni. E’ un opera idraulica a monte del torrente Sovata, il più importante affluente in destra, che per sua conformazione tende a esondare in occasione di piene eccezionali che interessano contemporaneamente il Bruna e il Fossa. Le opere sono fondamentali per la mitigazione del rischio, ma non bastano più a difendere la popolazione. La crisi ambientale in corso determina una condizione meteorologica estrema, ma non più rara. Accanto alle opere dunque è necessario il coinvolgere i territori e i cittadini. In una nuova visione della gestione del territorio, ci devono stare i piani urbanistici e il sistema fognario, per rendere sempre di più le città resilienti a questi nuovi fenomeni”.
“L’obiettivo – spiega Roberto Tasselli, dirigente area progettazione di Cb6 – è di laminare le portate alla confluenza Bruna-Fossa e consentire allo stesso Bruna di ricevere in condizioni migliori poco più a valle il torrente Sovata. Il più importante affluente in destra, infatti, tende a esondare di frequente a causa del rigurgito che si genera alla confluenza con il Bruna in occasione di piene eccezionali e contemporanee”. Sono numeri importanti, quelli garantiti da questa opera: “Il volume d’acqua invasato – aggiunge Tasselli – sarà di 2,5 milioni di metri cubi, con una quota massima in cassa di 15,3 metri per garantire il franco di sicurezza di un metro e mezzo del nuovo rilevato arginale di chiusura della cassa”.
“Le manifestazioni estreme di maltempo alle quali sempre più di frequente ci troviamo a far fronte – riflette Fabio Zappalorti, direttore generale del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud – impongono interventi strutturali per garantire una maggiore sicurezza al territorio. Le casse di espansione oggi rappresentano lo strumento più efficace a disposizione per contrastare le conseguenze di eventi tanto violenti e improvvisi”. “Con questo progetto – prosegue il dg – diamo una risposta concreta e attesa da tempo a una parte importante del nostro comprensorio”.
Per il presidente Fabio Bellacchi arriva a compimento un percorso durato vent’anni. “La pianificazione di quest’opera così strategica – ricorda il presidente di Cb6 – affonda le sue radici già nel 2004, con il Progetto di piano di assetto idrogeologico (Pai) del bacino regionale Ombrone. In quell’anno, con gli eventi alluvionali che interessarono il bacino idrografico del Bruna, fu chiara l’esigenza di un intervento di questo tipo e il Consorzio ha sempre mantenuto alta l’attenzione”.
L’iter, come spesso accade per un’opera pubblica, non è stato semplice. “Grazie alla convenzione con la Provincia di Grosseto e a ulteriori finanziamenti regionali – ricorda Bellacchi – fu possibile realizzare l’impianto idrovoro del fosso Beccarello, collaudato nel dicembre 2011. Ma il completamento del progetto di messa in sicurezza nel bacino del fiume Bruna è sempre rimasta una nostra priorità. La progettazione e l’iter autorizzativo sono andati avanti e finalmente, con risorse statali, sono arrivati i fondi necessari”. E’ con il piano nazionale degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico 2021 e 2023, infatti, che è stato stanziato un finanziamento complessivo da 6,5 milioni necessario per realizzare la cassa di espansione.
“I lavori – prosegue Bellacchi – sono stati affidati a novembre 2023 e sono subito iniziati. Da maggio 2024 il cantiere procede a pieno ritmo anche se nell’ultimo periodo, a causa delle intense precipitazioni, la direzione lavori ha concordato con la ditta Massai la sospensione parziale dei lavori di movimento terra per il compimento dell’argine”. In questa fase si stanno realizzando le opere strutturali e la parte impiantistica: l’auspicio è di concludere l’intervento entro la fine del 2025.
Tra i progetti in corso per il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud c’è anche la realizzazione della nuova sede, che sorgerà accanto allo storico palazzo di via Ximenes 3, rappresentandone il più logico completamento. Il cantiere è già attivo da qualche settimana e prevede la realizzazione di un edificio di tre piani, con 45 postazioni di lavoro e una sala riunioni. L’investimento di Cb6 è di 1,2 milioni. “Le risorse dell’ente – afferma il presidente Bellacchi – saranno reintegrate con la vendita della nostra sede di via Tintoretto, che oggi ospita l’area progettazione. La realizzazione della nuova sede risponde alle mutate esigenze operative con l’ente che oggi necessita di maggiori spazi per il crescente numero di dipendenti”. “Unire in un’unica sede gli uffici – conclude Bellacchi – con la possibilità di avere nello stesso immobile le attività di manutenzione e progettazione migliorerà il coordinamento dei lavori per dare risposte ancora più efficaci al territorio”. La conclusione dei lavori è prevista entro l’estate del 2025.
L’intervento a Beccarello
La realizzazione della nuova cassa di espansione nella frazione di Braccagni in loc. Madonnino-Beccarello è strategica: la sua posizione centrale rispetto al bacino idrografico del F. Bruna e in testa alle opere idrauliche classificate in II categoria, permetterà di mitigare il rischio idraulico delle aree vallive del F. Bruna nei comuni di Gavorrano, Castiglione della Pescaia e Grosseto nel comprensorio del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud.
La pianificazione dell’opera inizia da lontano con il Progetto di Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) del Bacino Regionale Ombrone e nel 2004 la cassa di laminazione è tra gli interventi strutturali dello studio “Verifica degli interventi di messa in sicurezza a seguito degli eventi alluvionali dell’ottobre 2004 nel bacino idrografico del Fiume Bruna”. Attualmente è inserito nelle misure di protezione del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA).
La programmazione dell’opera continua, grazie alla convenzione con la Provincia di Grosseto e ad ulteriori finanziamenti regionali, il Consorzio redige il 1° stralcio del progetto realizzando l’impianto idrovoro del fosso Beccarello, collaudato nel dicembre 2011. Nelle more del reperimento delle risorse necessarie al completamento del progetto più generale di messa in sicurezza nel bacino del F. Bruna, il Consorzio continua la fase di progettazione e l’iter autorizzativo e con le risorse statali stanziate nei Piani nazionali PN2021 e PN2023 si trova la totale copertura finanziaria per realizzare l’intervento di € 6.500.000.
L’area d’intervento 7 – Beccarello è chiara ed evidente e si trova delimitata in destra idraulica dalle arginature del fiume Bruna, in sinistra idraulica dalle arginature del torrente Fossa e superiormente è chiusa dal rilevato ferroviario della linea FF.SS. Pisa-Roma. Ha la forma di un triangolo nel quale il lato superiore è dato dal rilevato ferroviario che non può in alcun modo funzionare da elemento di chiusura della cassa di espansione, pertanto deve essere realizzato un argine di chiusura dell’opera ed al contempo di difesa del rilevato ferroviario.
L’obiettivo è di laminare le portate al nodo di confluenza del Fiume Bruna con il Torrente Fossa e consentire allo stesso Fiume Bruna di ricevere in condizioni migliori il Torrente Sovata poco più a valle, il più importante affluente in destra, che tende a esondare di frequente a causa del rigurgito che si genera alla confluenza con il Bruna in occasione di piene eccezionali che interessano contemporaneamente entrambi i corsi d’acqua.
Infatti, in caso di piene che impegnino contemporaneamente i bacini del Bruna e del Sovata, il tratto del Bruna tra la confluenza del Fossa e del Sovata può sostenere al massimo 640 mc/s e già con valori di portate inferiori, il T. Sovata ha mostrato nel tempo forti criticità idrauliche e il verificarsi di rotture arginali.
Progetto di grande valenza per il contrasto al dissesto idrogeologico nel territorio della Maremma: la nuova opera idraulica avrà lo scopo di difesa dalle inondazioni e di mitigazione delle piene già con tempi di ritorno di 50 anni. Il volume d’acqua invasato sarà di 2.5 Mmc, con quota massima in cassa di 15.3 m per garantire il franco di sicurezza di 1.5 m del nuovo rilevato arginale di chiusura della cassa.
I lavori sono stati affidati all’Impresa Edile Stradale F.lli Massai srl di Grosseto a novembre 2023 e subito iniziati, da maggio 2024 il cantiere è a pieno ritmo. In questi giorni, a causa delle intense precipitazioni, la direzione lavori ha concordato con l’impresa la sospensione parziale dei lavori di movimento terra per il compimento dell’argine, ma si continua a lavorare con la realizzazione delle opere strutturali e della parte impiantistica con l’auspicio di concludere i lavori entro la fine del 2025.
Nuova sede Consorzio Bonifica
Il progetto ha come obiettivo quello di unificare in un’unica sede gli uffici tecnici presenti nel Palazzo della Bonifica Grossetana in Via Leonardo Ximenes n. 3 e nella palazzina ex Bonifica Osa-Albegna in Via Tintoretto n. 2 a Grosseto.
Nella strategia di gestione futura del Consorzio, la possibilità di avere in un unico immobile le attività di carattere tecnico-operativo riconducibili alla sfera della manutenzione e alla progettazione, rappresenta un elemento di miglioramento per il coordinamento dei lavori e le conseguenti risposte alle istanze provenienti dal territorio.
La possibilità di realizzare l’intervento è offerta dalla presenza dell’ingresso al retrostante resede del palazzo della Bonifica Grossetana e che si apre su via Federico Guerrazzi e adibito a parcheggio per i dipendenti.
L’intervento è stato progettato nel rispetto dei CAM per l’edilizia (Criteri Ambientali Minimi), di cui al DM 11 ottobre 2017 e questo garantirà la certificazione CasaClima e la sostenibilità energetica dell’edificio.
L’iter di gara si è concluso con l’appalto dei lavori all’impresa Costruzioni S.a.s. di Bronzetti Geom. Roberto e C. con sede legale in Canino (VT). Il cantiere è già attivo da qualche settimana e prevede la realizzazione di un edificio di tre piani, con 45 postazioni di lavoro e una sala riunioni. L’importo complessivo del progetto è di 2.300.000 €.
La conclusione dei lavori è prevista entro maggio 2025, salvo imprevisti al momento non prevedibili legati a condizioni metereologiche avverse.
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