La settimana del doppio impegno di Eurolega ha detto male alla Segafredo, sconfitta in Spagna a casa del Real Madrid e uscita senza punti in saccoccia dall’Unipol Arena, contro i campioni d’Europa del Panathinaikos.
Le due sconfitte rimediate dalle Vnere, hanno però una chiave di lettura piuttosto diversa, la Segafredo vista contro i Blancos, ha faticato parecchio in campo, reggendo sostanzialmente per metà tempo, quella casalinga contro i greci, è arrivata a giocarsi la gara negli ultimi possessi, potendo a fine gara recriminare su alcuni errori che potevano tranquillamente essere evitati come le due schiacciate fallite da Cordinier, l’appoggio sotto canestro di Diouf, ma soprattutto gli otto liberi mancati durante tutto l’incontro.
Serve però anche essere onesti nello scrivere che a differenza di tante altre squadre, la Segafredo odierna poggia le proprie prestazioni su un numero limitato di giocatori, per motivi di varia natura. Se è vero che gli effettivi sono quattordici, dopo la risoluzione del contratto con Devontae Cacok (di fatto lo erano anche prima, visto che l’americano non è mai stato presente in gruppo sin dall’anno scorso), è anche vero che diversi elementi in realtà, non contribuiscono alle sorti della squadra, questo è probabilmente il vero grande problema di questo gruppo.
Grazulis non è ancora stato praticamente mai impiegato per davvero, i tempi del suo recupero fisico dopo l’intervento della primavera scorsa, sembravano ormai arrivati a meta, in realtà il giocatore lettone non è ancora fisicamente a posto per come lo ricordavamo, situazione la sua, che incide parecchio sulla disponibilità di un reparto che senza Cacok, evidenzia da sempre, parecchie lacune.
Nicola Akele e Riccardo Visconti, vengono impiegati col contagocce anche in campionato, di conseguenza le loro possibilità di entrare nei meccanismi della squadra sono sempre piuttosto lontane, questo fatto incide sulle rotazioni, soprattutto pensando che la Segafredo deve giocare spesso dei doppi turni, dove sono richieste energie fisiche e mentali di altissimo livello.
Rayjon Tucker ad oggi non ha ancora dato segnali positivi sul come possa essere utile a questo gruppo. E’ stato più volte gettato sul parquet, sia in campionato che in coppa, ma il suo apporto non è mai stato all’altezza delle aspettative, lasciando spesso sconcertati tifosi e staff tecnico. Ultimamente poi, sembra aver pure smarrito quella convinzione in sé stesso che certamente non l’aiutano ad invertire una tendenza poco rassicurante.
Matt Morgan, ha avuto un momento in cui, dovendo sostituire gli infortunati Pajola e Hackett, era sembrato finalmente entrato nel gioco, fornendo alcune prestazioni di buon livello. Da quando sono tornati entrambi i giocatori italiani, ha ripreso a faticare, indubbiamente la posizione in cui viene a volte fatto giocare, da guardia, non gli permette evidentemente di sprigionare tutto il proprio potenziale.
Ante Zizic è sempre alla ricerca di una continuità di rendimento che non permette di poterlo classificare fra i positivi di questo gruppo. La sensazione è sempre quella di un giocatore che fa fatica ad adattarsi ai movimenti di un lungo moderno, vuoi per la sua stazza importante, ma soprattutto per la scarsa mobilità di un gioco del basket moderno, in cui i lunghi devono essere anche molto veloci di piedi, uscire spesso dalla propria area, ma rientrare altrettanto velocemente a proteggere nuovamente il pitturato.
Daniel Hackett dall’inizio di stagione deve ancora trovare la miglior condizione, che il suo sia un problema di condizione è piuttosto palese, come lo era per il capitano Marco Belinelli. Mentre per il nativo di San Giovanni in Persiceto, si sono già intravisti evidenti segnali di miglioramento, per quello nato a Forlimpopoli, ancora è difficile scorgerli, nonostante sembra che sia già abbastanza vicino, il momento della svolta, perché Daniel è di fatto un guerriero a cui non piace perdere.
Se poi si aggiunge un Will Clyburn che sino ad oggi non ha mostrato un rendimento degno di quel grande giocatore ammirato con le casacche di CSKA ed Efes, ecco che diventa difficile pensare di poter competere ad alto livello ogni volta che si scende in campo contro le migliori formazioni del continente.
Chi, sino ad oggi, ha sempre fornito un contributo degno di nota, sono Isaia Cordinier, segnalato anche da coach Ergin Ataman come un dei migliori nel ruolo quest’anno, e Toko Shengelia, diventato tuttofare del reparto lunghi virtussino, con la problematica di dover giocare sempre troppi minuti ad ogni gara.
Si aggiungono ai due Alessandro Pajola e Momo Diouf, il play anconetano, grande difensore e uomo d’ordine il suo lo fa sempre, specialmente nelle cose che non vanno a referto, mentre il ragazzo nato in Senegal, è la scoperta più bella di questa stagione. Arrivato per ricoprire il ruolo di terzo pivot, causa le vicissitudini di Cacok, è stato gettato in campo per dar riposo a Zizic, trovando il modo ed il coraggio di guadagnare minuti per la voglia, la determinazione e la cattiveria agonistica che ha sempre fatto vedere.
Rimangono infine Achille Polonara, uno di quelli che quando impiegato, il suo lo fa sempre, sia in LBA che in Eurolega, ed il capitano Belinelli, partito decisamente in sordina, a causa di una condizione fisica non ottimale, ma che nelle ultime uscite ha già fatto vedere che il suo, nonostante la non più verde età, lo può ancora fare.
Quella di stasera contro Sassari, è l’ennesima partita di regular season che arriva dopo una settimana infernale in cui si sono spese quantità enormi di energie fisiche e soprattutto mentali. Le due sconfitte, tre se ci mettiamo anche quella a Varese, hanno gettato stanchezza mentale sul gruppo guidato da coach Luca Banchi, perdere gare come quella contro il Pana, non aiutano certo la crescita e l’autostima di un gruppo che sta attraversando un periodo davvero complesso.
Ecco che diventa molto importante la gara odierna, serve una vittoria per scacciare dalla mente dei ragazzi del tecnico toscano una brutta settimana fatta di eventi negativi, anche frustranti come l’ultima gara casalinga, vincere contro Sassari sarebbe soprattutto importante per il morale e la fiducia di una squadra che venerdì sera ha dimostrato ancora una volta di voler uscire da questo inizio di stagione fatto più di ombre che di luci.
Ci si attende una risposta più di testa che di gambe, in questo dovrà essere molto bravo il condottiero, a creare le giuste condizioni affinché ogni giocatore impiegato, possa fornire il massimo della prestazione per aggiungere in classifica quei due punti che questa sera valgono molto di più per la squadra in sè che per la classifica.
Palla a due alle ore 20,00 agli ordini dei signori Attard, Noce e Marziali. Diretta televisiva sul canale DAZN e radiocronaca come sempre affidata alla sapiente voce di Dario Ronzulli, sulle frequenze di Nettuno Bologna Uno.
Alessandro Stagni
Nell’immagine Will Clyburn (foto Ciamillo Castoria)
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