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strade e mesi più pericolosi, morti, feriti e cause


Venerdì 15 novembre 2024 l’Istat ha diffuso una nuova analisi relativa agli incidenti stradali in Italia, con un focus dedicato a ogni regione. Ecco i dati più interessanti, con i morti e i feriti dell’ultimo anno, le strade più pericolose e i mesi in cui l’attenzione deve essere massima sulle strade. Ma anche le cause e le tipologie di incidente più frequenti e che hanno portato il maggior numero di vittime nel 2023.

Liguria in controtendenza 

A livello nazionale nel 2023 sono diminuite le vittime (-3,8%) ma sono aumentati incidenti (+0,4%) e feriti (+0,5). Se a livello regionale il calo dei morti è in linea (o meglio, di poco inferiore) a quello italiano (-3,8%), la Liguria va in controtendenza per quello che riguarda il numero dei sinistri e dei feriti, entrambi in diminuzione, rispettivamente del 4,2% e del 4,4%. Complessivamente, nel 2023, in Liguria ci sono stati 7.530 incidenti stradali, sono morte 55 persone e ne sono rimaste ferite 9.194. Nel 2022 c’erano stati 7.863 incidenti, con 57 morti e 9.613 feriti. In calo anche i dati genovesi con 4.595 incidenti stradali (contro i 4.850 del 2022), 21 morti (30 nel 2022) e 5.482 feriti (5.810 nel 2022). Qui sotto i dati regionali e provinciali. 

Il trend in Liguria 

L’Istat ha fornito anche un’analisi del trend, in base anche agli obiettivi europei. Per il decennio 2021-2030 era stato fissato un dimezzamento del numero di vittime e feriti gravi rispetto ai periodi precedenti.  Nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte in Liguria del 51,4%, più della media nazionale (-42,0%); fra il 2010 e il 2023 si registrano variazioni, rispettivamente, di -34,5% e -26,1%. Nello stesso periodo  l’indice di mortalità sul territorio regionale diminuisce (da 0,9 a 0,7 deceduti ogni 100 incidenti), in misura superiore al dato nazionale (da 1,9 decessi ogni 100 incidenti nel 2010 a 1,8 nel 2023). Nell’ultomo anno, però, in Liguria si registra un aumento (rispetto al 2010) dell’incidenza degli utenti vulnerabili per età, ovvero bambini, giovani e anziani, morti in incidenti stradali, attestandosi su un valore superiore alla media Italia (60,0% contro 47,6%). Sempre tra 2010 e 2023 è anche aumentata l’incidenza dei pedoni tra i deceduti: da 16,7% a 21,8%. Una crescita che, a livello nazionale, è nettamente inferiore. Si passa infatti dal 15,1% al 16%. 

Le strade più pericolose 

Ma quali sono le strade più pericolose? O meglio, quelle in cui si sono verificati più incidenti? L’elenco è disponibile nel report presentato dall’Istat: in Liguria c’è l’Aurelia in vetta alla classifica con 229 incidenti, 8 decessi e 283 feriti, ma i valori più alti per quello che riguarda l’indice di mortalità sono altre: in particolare alcune strade dell’entroterra del ponente: la SS20 (Colle di Tenda), la SS29 (Colle di Cadibona) e la SS453 (Valle Arroscia). Tra le autostrade è la A10 quella con più incidenti (248, due morti), seguita dalla A12 (156 incidenti e due morti). Rispetto al 2022, nel complesso, cresce l’indice di mortalità a Savona e La Spezia, ma scende a Genova e Imperia. Nel 2023 il maggior numero di incidenti si è comunque verificato sulle strade urbane (parliamo di oltre l’83% rispetto al totale), questi hanno causato 31 morti (56,4% del totale e 7.360 feriti (80,1%). In realtà, però, rispetto al 2022 questi dati sono in calo (-5,8%) mentre sono in crescita gli schianti in autostrada (+11,4%). Gli incidenti più gravi, però, sono quelli sulle sulle strade extraurbane con un dato di 2,9 decessi ogni 100 incidenti. Qui sotto il grafico con le caratteristiche della strada negli incidenti con feriti. 

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Incidenti stradali - Istat

I mesi ‘più caldi’ e gli orari

Il maggior numero di incidenti con feriti è avvenuto nel periodo estivo: tra maggio e settembre, la percentuale rispetto al numero totale è del 47,1%, nello stesso periodo anche il maggior numero di persone che hanno riportato lesioni (48,4% del totale annuale) e di morti (36 vittime, il 65,5%). Tra gennaio e aprile parliamo invece del 29% degli incidenti totali, il restante 23,9% nei mesi finali dell’anno, da ottobre a dicembre. Per quello che riguarda gli orari l’82,5% degli incidenti sono avvenuti tra le 8 e le 21, ma l’indice di mortalità più elevato è tra le tre e le quattro del mattino (3,4 morti ogni 100 incidenti) e tra le quattro e le cinque (2,5 ogni 100). La media giornaliera è di 0,7 mentre quella notturna di 1,4. 

Trentatré anni di incidenti stradali in Liguria: 3.483 morti e quasi 400mila feriti, i dati

Le cause di incidente 

L’incidente più diffuso in Liguria è lo scontro frontale-laterale, al secondo posto il tamponamento. Il più pericoloso, ovviamente, rimane il frontale, con un valore di 2,2 decessi ogni 100 schianti, seguito da fuoriuscita (2 ogni 100), investimento pedone (1,1 ogni 100) e urto con ostacolo accidentale (1 ogni 100). Tra le cause principali che emergono dal report ci sono la guida distratta (che comprende l’utilizzo del cellulare al volante), il mancato rispetto della precedenza e manovre non regolari. Altre cause sono l’eccesso di velocità, i sorpassi e il non rispetto della distanza di sicurezza. 

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Gli utenti più a rischio 

Il tasso di mortalità è più alto per gli over 65 (5,8 per 100mila abitanti) e nella fascia di età tra i 15 e i 29 anni (4,4). I conducenti dei veicoli coinvolti sono il 61,8% delle vittime e il 68,4%  dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 16,4% dei morti e il 19,2% dei feriti, i pedoni il 21,8% dei  deceduti e il 12,4% dei feriti. L’83,3% dei pedoni rimasti vittima di incidente stradale sono over 65 mentre il 62,6% dei pedoni feriti ha più di 44 anni. Qui sotto tutti i dati e il confronto con altre annate. 

Incidenti - le età

I costi sociali

Nel 2023 il costo dell’incidentalità stradale con lesioni alle persone è, a livello regionale, stimato in circa 608,7 milioni di euro (404 pro capite) e la nostra regione incide per il 3,4% sul totale nazionale (17,7 miliardi di euro, 300 euro pro capite). Cosa significa costo sociale? Lo spiega l’Istat: “Costituiscono una stima del danno  economico subito dalla società a causa di tali eventi. Il danno economico non è rappresentato da una spesa diretta sostenuta dalla società, ma è la quantificazione economica degli oneri che, a diverso titolo, gravano sulla stessa a seguito delle conseguenze causate da un incidente stradale”.

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