Lo si vociferava a gran voce da diverso tempo e la conferma diretta conferma tutto, dal 2025 le vetture Rally1 non avranno più il supporto del motore elettrico sulle proprie vetture.
Un’inevitabile decisione dettata quella arrivata dal Consiglio Mondiale del Motorsport della FIA che si è tenuto nella giornata di venerdì.
Una riunione che più su tutti aveva l’urgenza di definire una stagione che a pochi mesi dal suo inizio era ancora più incerta che mai tra chi voleva continuare nell’utilizzo dell’ibrido e chi a gran voce ne richiedeva la rimozione a seguito dei sempre crescenti costi di gestione della parte elettrica che per la stagione 2025 avrebbe portato tutti i team a dover sostituire la parte elettrica in caso di problemi invece che optare per un semplice ravvio come previsto fino alla stagione 2024.
La rimozione della parte elettrica ha però portato la FIA a dover rimodellare leggermente le vetture che dal 2025 saranno in azione nel campionato WRC portando qualche piccolo cambiamento senza particolari rivoluzioni considerando anche il poco tempo a disposizione dai diversi team.
Le vetture saranno più leggere, semplici da guidare, meno complesse, con minori costi di mantenimento e di conseguenza più “economiche” da usare.
Sono queste le parole fondamentali ed iniziali a descrivere ciò che saranno le “nuove” Rally1 con il responsabile tecnico e della sicurezza incaricato dalla FIA, Xavier Mestelan-Pinon ha poi aggiunto alla già citata descrizione le seguenti parole:
A seguito di un ampio dialogo con le principali parti interessate, è diventato chiaro che continuare a utilizzare quelle che sono le unità ibride plug-in fornite dall’attuale fornitore non è più la soluzione migliore del Campionato Mondiale di Rally.
Si può ora andare avanti con la fiducia che il WRC diventerà migliore e più forte in sviluppo per il lavoro i regolamenti tecnici del 2027.
Ancora una volta, si è evidenziato la capacità del campionato di adattarsi senza che lo spettacolo ne risenta, abbracciando quelle che sono le sfide dei nostri tempi.
L’utilizzo del carburante 100% sostenibile rimane pietra miliare e fondamentale per ridurre quello che è il suo impatto ambientale da parte del campionato.
Parole che possono essere intraprese in maniera positiva o negativa, ma quello che tutti ci si chiedono è:
Abbandonato l’ibrido come saranno le nuove vetture?
L’importante peso da parte del pacco batterie e del motore elettrico progettato da CompactDynamics ha portato il peso minimo delle vetture a scendere dai 1260 Kg minimi ai 1180 Kg minimi.
Riduzione importante di peso che ha portato a qualche ritocco anche nel motore delle diverse vetture che, per cercare di mantenere un rapporto peso/potenza simile, ha portato ad una riduzione della flangia al turbo da 36 mm a 35 mm in modo da continuare ad avere motori termici con all’incirca 380 CV.
Una direttiva che ha visto diversi cambiamenti nel tempo, con numerosi stravolgimenti e capovolgimenti tra conferma dell’ibrido, rivoluzione totale e Rally2 plus, trovando però conferma in una via di mezzo che sa più da tampone e soluzione provvisoria che una soluzione definitiva che possa delineare quello che sarà il futuro della disciplina.
Cosa ne sarà della CompactDynamics?
Gli accordi tra FIA e CompactDynamics sono chiari.
L’azienda tedesca, come da contratto avrebbe dovuto fornire i motori elettrici ed ibridi ai diversi team del WRC fino alla fine del 2026, come stipulato nel 2021, ma si ritroverà a dover fornire motori a team che invece dalla stagione 2025 non li ospiterà nelle proprie vetture.
Una situazione che inevitabilmente porterà diversi strascichi importanti dettati dalla cessazione anticipato di un contratto tra le parti.
Una situazione che non sembra però turbare particolarmente la FIA e gli esponenti di essi, come Peter Thul, che ha approvato quello che è il cambiamento affermando come la rimozione dell’ibrido garantisce minore complessità e come l’utilizzo di carburante 100% sostenibile sia attualmente il focus principale del campionato.
Decisione aiutata anche dal risultato ottenuto da Martins Sesks, che al debutto su di una vettura Rally1 non ibrida, ha ben impressionato durante il Rally di Polonia portandola a lottare per le posizioni di vertice prima di concludere in quinta posizione assoluta confermando come pur senza ibrido queste vetture possano essere divertenti anche per i fan presenti nei diversi appuntamenti.
In sintonia con le parole espresse dal direttore sportivo senior del WRC è il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem che ha espresso le seguenti parole:
La ricca tradizione e l’attrattiva unica di questo sport, che mi sta così a cuore, sono inestimabili e ci impegniamo a salvaguardarne il futuro.
Questo sviluppo è importante non solo per gli stakeholder del campionato per adattarsi al panorama energetico in evoluzione, ma anche per contenere i costi.
Concentrandoci sul carburante sostenibile e semplificando la tecnologia delle auto, stiamo assicurando che il WRC rimanga accattivante per i fan e realizzabile peri concorrenti.
Parole a sostegno come l’indirizzo generale sia condiviso all’interno della FIA e fosse già trapelato da diverso tempo ai team coinvolti con Hyundai che prima di tutti ha testato la propria vettura senza supporto ibrido in un rally, in particolare al Rallye La Nucia con Thierry Neuville, ben figurando e arrivando davanti al proprio compagno di team, Andreas Mikkelsen, che a differenza dell’alfiere belga aveva il supporto della parte ibrida, arrivando comunque ad oltre 45 secondi di distacco, prima di figurare fuori dalla classifica assoluta della gara.
Una prestazione che testimonia e conferma quanto detto da parte della FIA testimoniando come le vetture pur senza supporto elettrico rimangono competitive e spettacolari.
Con ancora tutto aperto per il campionato piloti 2024 i team si stanno già proiettando per la stagione 2025 iniziando a testare le nuove vetture ed i nuovi aggiornamenti che verranno messi in campo al Rally Monte-Carlo 2025 pronto a dare nuovamente fuoco alle polveri.
Photocredit: RedBull Content Pool
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