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“Milan-San Siro? Non è una novità. Senza la garanzia di approvazione del progetto…”


Nella serata di ieri è andato in scena a San Donato Milanese il Consiglio Comunale, durante il quale si è parlato a lungo (e non senza alcuni momenti di tensione) del progetto del nuovo stadio del Milan. All’ordine del giorno erano presenti due mozioni da discutere: 

– Mozione per richiesta di sondaggio consultivo rivolto alla cittadinanza per valutazione progetto stadio A.C. Milan su area “San Francesco” presentata dal Consigliere Forenza;

– Mozione urgente Governo del Territorio area San Francesco intervento di trasformazione urbanistica di carattere sportivo (Stadio AC Milan) con rilevanza sovracomunale – Sospensione Accordo di Programma presentata dai Consiglieri Ginelli, Falbo, Sinatori, De Simoni, Papetti, Forenza.

La prima mozione è stata ritirata poco prima della discussione dal consigliere Nicola Forenza, mentre la seconda è stata bocciata dal Consiglio (13 voti contrari, 6 favorevoli e 3 astenuti). Prima della votazione ha parlato anche il sindaco di San Donato, Francesco Squeri, il quale ha spiegato perchè lui e la sua maggioranza avrebbero poi dato parere contrario alla mozione che chiedeva la sospensione dell’Accordo di Programma per il progetto del nuovo stadio del Milan nell’area San Francesco:

“Ritengo necessario fare chiarezza su alcuni passaggi del progetto stadio nell’area San Francesco, così da chiarire meglio la posizione dell’Amministrazione che rappresento. Partiamo da una premessa: la precedente Amministrazione ha approvato con una delibera del 1° luglio 2021 il progetto denominato ‘Sport Life City’, un progetto a forte vocazione sportiva che prevede, e non che prevedeva, una superficie lorda di pavimento di 108 mila metri quadrati e la realizzazione di un’arena da circa 20 mila posti, oltre a destinazioni commerciali, terziarie e ricettive, incluso un albergo. Dopo il nostro insediamento, il proponente ci ha proposto una variante, proponendo una nuova variazione del progetto che prevede uno stadio da circa 70 mila posti destinato al Milan, insieme a destinazioni terziarie, direzionali, commerciali e ricettive. 

La nostra Amministrazione non deve quindi scegliere tra un’area verde e uno stadio, ma tra due progetti urbanistici. La nostra valutazione si basa su un’analisi di costi, benefici, sostenibilità e potenzialità in termini di interesse pubblica. Rifiutare a priori il progetto stadio non sarebbe stato nel migliore interesse della città. A seguito di una valutazione tecnica preliminare, abbiamo espresso un parere favorevole alla possibilità di un Accordo di Programma, pur segnalando degli aspetti del progetto che destavano preoccupazione sia per l’Amministrazione che per i cittadini. Il Consiglio Comunale ha condiviso e approvato a maggioranza questa valutazione e, pur essendo la promozione di questo Accordo di Programma una prerogativa del Sindaco, abbiamo voluto condividere questa linea del Comune. Il 18 giugno, in qualità di Sindaco, ho promosso l’Accordo di Programma, coinvolgendo Regione Lombardia, Città Metropolitana, Ferrovie dello Stato, Rete Ferroviaria Italiana e Sistemi Urbani. Tutti gli Enti hanno aderito e il 15 luglio si è formato il Comitato per l’Accordo, nominando una segreteria tecnica. La segreteria tecnica ha già prodotto il documento di scoping, il primo documento di inquadramento della Valutazione Ambientale Strategica (VAS), la cui procedura pubblica è già stata avviata. Il Comitato per l’Accordo ha condiviso il documento in termini di presa d’atto nella riunione del 14 ottobre. Questo percorso di VAS ora avviato segue i tempi stabiliti dalla normativa. 

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L’Accordo di Programma sta proseguendo. Per interrompere un atto amministrativo sarebbe necessario un nuovo atto che rappresenti il venir meno dei presupposti delle valutazioni che fin qui hanno determinato l’avvio dell’Accordo di Programma. La rappresentazione che il Milan stia valutando la possiblità di realizzare a Milano il suo nuovo stadio non costituisce un elemento di novità. Questo non è quindi motivo sufficiente per interrompere l’Accordo di Programma. Altrettanto non potremo obbligare una società a rinunciare ad una possibile alternativa al proprio investimento senza poter offrire in cambio la garanzia di approvazione del progetto a San Donato. 

Noi abbiamo detto che per noi lo stadio può rappresentare un’opportunità per la città e per tutto il SudMilano, ne siamo convinti. Allo stesso tempo abbiamo esplicitato i nodi da affrontare e da sciogliere per portare questo progetto all’approvazione del Consiglio. Mi riferisco alle questioni legate ad infrastrutture e viabilità, rafforzamento del collegamento su ferro, riqualificazione e rilancio della stazione a valenza metropolitana. Se tali vincoli non saranno superati con risposte concrete ed efficaci, il progetto sarebbe giudicato non sostenibile per la città e quindi non potrebbe avere il consenso dell’Amministrazione che rappresento. Noi crediamo che ci siano le condizioni che queste risposte si possano concretizzare: ad esempio abbiamo riscontri molto positivi da Ferrovie dello Stato che abbiamo voluto fortemente voluto nell’Accordo di Programma. Il fatto che il Milan tenga aperta e approfondisca la possibilità su Milano non è una novità, ma allo stesso non è una novità che il progetto stadio a San Donato abbia la sua concretezza e che ci sia da parte del Milan un investimento rilevante in tale direzione

Noi quindi intendiamo proseguire l’iter con serietà. Non mancherà da parte mia l’impegno a cogliere variazioni di scenari che possano modificare gli orientamenti su scala metropolitana della soluzione per gli stadi a Milano. Credo che quanto rappresentato chiarisca il motivo politico e amministrativo per il quale la mia maggioranza esprimerà un voto contrario alla mozione in discussione“. 

 



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