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Legge consorzi industriali, Regione Toscana sceglie intervento pubblicoT24


Eā€™ approdata in commissione Sviluppo economico del Consiglio regionale, con la prospettiva di arrivare in aula entro fine anno, la proposta di legge toscana sui consorzi di sviluppo industriale. Una pdl nata su iniziativa della Rsu della ex Gkn di Campi Bisenzio, poi revisionata, e che per i suoi promotori ĆØ applicabile anche a situazioni diverse da quella della fabbrica della Piana. La cornice in cui si inserisce ĆØ quella della legge 317/91, che allā€™articolo 36 definisce i consorzi come ā€œenti pubblici economiciā€ che ā€œpromuovono, nellā€™ambito degli agglomerati industriali attrezzati dai consorzi medesimi, le condizioni necessarie per la creazione e lo sviluppo di attivitĆ  produttive nei settori dellā€™industria e dei serviziā€.

ā€œEā€™ un legge che si accoda a quella di altre Regioni, non ĆØ una novitĆ  a livello nazionaleā€, precisa Silvia Noferi, consigliera regionale del M5s e prima firmataria della proposta, che vede anche le firme del capogruppo Pd Vincenzo Ceccarelli e del presidente della commissione Sviluppo economico Gianni Anselmi. Attualmente in dieci regioni italiane si contano consorzi di sviluppo industriale associati al Ficei (Federazione italiana consorzi enti industrializzazione): Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Sardegna e Veneto.

Cosa sono e cosa fanno i consorzi

In base alla proposta di legge possono promuovere la costituzione dei consorzi di sviluppo industriale, e partecipare agli stessi, soggetti come Regione Toscana, CittƠ Metropolitana, Province, Comuni, camere di commercio, altri enti ed istituti pubblici, universitƠ e organismi di ricerca, associazioni degli imprenditori e cooperative, purchƩ operino nel territorio di competenza dei consorzi stessi. Ai consorzi possono aderire altri enti locali, enti pubblici economici, istituti di credito e imprese di diritto privato, secondo quanto stabilito dallo Statuto, qualora tali soggetti operino nella stessa area o per le stesse finalitƠ del consorzio.

Lā€™obiettivo dichiarato per i consorzi ĆØ quello di promuovere la reindustrializzazione e lā€™insediamento di nuove attivitĆ  produttive nel territorio. In particolare, i consorzi provvedono in primo luogo a individuare e acquisire, anche su proposta della Regione Toscana, aree industriali e immobili destinati alla produzione, con prioritĆ  per il recupero e lā€™ampliamento delle aree dismesse; valorizzare e gestire le aree produttive individuate dagli strumenti urbanistici degli enti locali consorziati, provvedendo alle opere di urbanizzazione necessarie; favorire lā€™insediamento di nuove imprese, promuovendo le condizioni per la creazione e lo sviluppo delle attivitĆ  produttive.

Non solo: i consorzi possono sostenere studi, progetti e iniziative per lo sviluppo produttivo, inclusa la presentazione di progetti per finanziamenti regionali, nazionali e dellā€™Unione Europea; realizzare e gestire attivitĆ  strumentali allā€™insediamento produttivo nelle aree di competenza; sostenere lā€™insediamento di realtĆ  culturali allā€™interno del consorzio per rivitalizzare il tessuto sociale; agevolare, in caso di crisi industriali, la cessione dellā€™azienda o di rami dā€™azienda ai lavoratori o a cooperative da essi costituite, per favorire la continuitĆ  dellā€™attivitĆ  ā€“ gestire i servizi consortili, come infrastrutture e reti, definendo i corrispettivi per le imprese. I consorzi operano su piani triennali di attivitĆ , da elaborare in coerenza con gli indirizzi regionali di sviluppo.

Il nodo degli espropri

Gli impianti e gli insediamenti da realizzare nei territori compresi nel piani consortili, con la nuova legge, sarebbero dichiarati ā€œdi pubblica utilitĆ , indifferibili ed urgentiā€. A tal fine i consorzi potrebbero proporre ai Comuni, enti territorialmente competenti, provvedimenti di esproprio: un punto della pdl, allā€™articolo 4 comma 3, riformulato rispetto alla proposta originaria. ā€œPer come era scritta ā€“ spiega Anselmi ā€“ cā€™era il rischio di interpretarla come se i consorzi potessero espropriare, ma non possono farlo, le prerogative sono dei Comuni. Il consorzio, di cui il Comune puĆ² far parte, puĆ² proporre di espropriare, ma ĆØ sempre il Comune che procede con la normale procedura espropriativa, con tempistiche fra i 60 e i 90 giorniā€.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

Nemmeno questo ĆØ un elemento di novitĆ  della legge toscana: anche in altre Regioni la normativa sui consorzi di sviluppo industriale, come Friuli-Venezia Giulia e Lazio, prevede lo strumento dellā€™esproprio. ā€œNon ĆØ una rapina ai danni degli imprenditoriā€, osserva Noferi, sottolineando che per lā€™esproprio di aree e capannoni industriali dismessi ā€œdeve essere trascorso un certo periodo di inattivitĆ , almeno tre anniā€. PeculiaritĆ  della pdl toscana, che tradisce lā€™ispirazione della vertenza Gkn, ĆØ invece la premessa della legge che vede i consorzi come ā€œfinalizzati anche alla realizzazione di un polo di eccellenza nel settore della mobilitĆ  leggera e delle rinnovabili sul territorio regionaleā€, ossia lā€™oggetto del progetto industriale proposto dalla cooperativa Gff, espressione dei lavoratori ex Gkn (e ora Qf Spa in liquidazione) che sostengono il Collettivo di Fabbrica.

Giani porta in dote 400mila euro per iniziare

Le fonti di finanziamento dei consorzi, in base alla proposta di legge, comprendono contributi dei soggetti consorziati, entrate derivanti dalla gestione delle infrastrutture e da convenzioni, e contributi regionali fino a un milione di euro. E la Regione, per bocca del governatore Eugenio Giani, si sta giĆ  muovendo: ā€œHo giĆ  previsto nella definizione del bilancio di previsione 2025, quello che approveremo a dicembre, 400mila euroā€, ha detto, spiegando che ā€œsaranno risorse che servono per far partire questa legge, e vedremo nella sperimentazione che ne nasce cosa puĆ² portare. Una cifra che ritengo sufficiente per le start up dei consorzi, poi vedremo lo sviluppo di questa che ĆØ unā€™iniziativa assolutamente nuovaā€.

Lā€™approvazione della proposta di legge sui consorzi, se non proprio una formalitĆ , va considerata sicura, visto lā€™appoggio dei gruppi di maggioranza e del M5s a cui appartiene Noferi. Il centrodestra invece ha ufficializzato la sua contrarietĆ : ā€œCon lā€™ingresso del pubblico nel privato si uccide unā€™intera economiaā€, affermano i capigruppo di Lega e Forza Italia, Elena Meini e Marco Stella, e la consigliera regionale di Fratelli dā€™Italia, Sandra Bianchini, secondo cui si tratta di ā€œuna proposta antieconomica e antistorica, frutto di unā€™ideologia sovietica che risale agli inizi del XX secoloā€.





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