Con una capitalizzazione di 75 miliardi di euro, la società più capitalizzata di Piazza Affari rimane Ferrari. Al secondo posto Intesa Sanpaolo, terza Enel, seguita da Unicredit ed Eni. Ecco la classifica per market cap delle aziende quotate sul Ftse Mib.
La capitalizzazione di Piazza Affari continua a crescere
Il Ftse Mib è un indice ponderato sulla base della market cap che traccia un paniere composto dalle 40 società di Piazza Affari più importanti in termini di capitalizzazione e liquidità. Le cosiddette blue chip rappresentano una fetta importante dell’economia nazionale e sono quelle che più influenzano e riflettono l’andamento della Borsa Italiana.
Basti pensare che la capitalizzazione totale di Piazza Affari (considerando quindi l’indice Ftse Italia All Share) è pari a circa 815 miliardi di euro, mentre quella dell’indice Ftse Mib oscilla intorno ai 700 miliardi. Questo significa che il solo Ftse Mib rappresenta circa l’85% del valore totale dei titoli quotati su Borsa Italiana (quelli presenti nell’indice Ftse Italia All-Share). La somma delle prime tre società del Ftse Mib raggiunge già di per sé un valore compressivo di oltre 200 miliardi.
Ma quali sono i titoli che ad oggi fanno parte del Ftse Mib e quelli che vantano il valore di mercato più elevato?
Titoli del Ftse Mib ordinati in base alla capitalizzazione
Nella tabella sottostante i titoli appartenenti al Ftse Mib vengono ordinati per capitalizzazione (prezzo e il numero di azioni in circolazione) di mercato decrescente.
Titolo | Settore | Ultimo prezzo (€) | Variazione 1 anno | Market Cap (mld €) | Peso % sul Ftse Mib |
Ferrari | Automotive | 413,60 | 27,1% | 75,2 | 10,6% |
Intesa Sanpaolo | Banche | 3,90 | 47,3% | 69,4 | 9,8% |
Enel | Utility | 6,77 | 8,4% | 68,9 | 9,7% |
UniCredit | Banche | 41,23 | 67,0% | 67,5 | 9,5% |
Eni | Oil&Gas | 14,11 | -7,1% | 46,4 | 6,5% |
Generali Assicurazioni | Assicurazioni | 26,98 | 37,4% | 42,4 | 6,0% |
Stellantis | Automotive | 12,74 | -32,5% | 38,5 | 5,4% |
STMicroelectronics | Tecnologia | 24,56 | -41,9% | 22,1 | 3,1% |
Tenaris | Oil&Gas | 17,54 | 8,8% | 20,7 | 2,9% |
Prysmian | Industriali | 62,28 | 75,4% | 18,4 | 2,6% |
Poste italiane | Assicurazioni | 13,34 | 31,6% | 17,4 | 2,5% |
Terna | Utility | 7,83 | 5,4% | 15,7 | 2,2% |
Snam | Utility | 4,30 | -3,1% | 14,4 | 2,0% |
Leonardo | Industriali | 24,96 | 73,7% | 14,4 | 2,0% |
Moncler | Moda e Lusso | 47,98 | -7,5% | 13,2 | 1,9% |
Mediobanca | Banche | 14,80 | 25,3% | 12,3 | 1,7% |
Recordati | Health Care | 51,65 | 14,8% | 10,8 | 1,5% |
Banco BPM | Banche | 7,01 | 31,7% | 10,6 | 1,5% |
FinecoBank | Banche | 15,11 | 20,6% | 9,2 | 1,3% |
Inwit | Tlc e Media | 9,57 | -10,0% | 9,2 | 1,3% |
Banca Mediolanum | Servizi Finanziari | 11,62 | 36,4% | 8,7 | 1,2% |
BPER Banca | Banche | 5,98 | 67,9% | 8,5 | 1,2% |
Unipol Gruppo | Assicurazioni | 11,40 | 112,6% | 8,2 | 1,2% |
Banca MPS | Banche | 6,07 | 94,6% | 7,6 | 1,1% |
Campari | Food&Beverage | 5,86 | -44,3% | 7,2 | 1,0% |
Nexi | Industriali | 5,45 | -21,4% | 6,7 | 0,9% |
A2A | Utility | 2,09 | 10,9% | 6,6 | 0,9% |
Brunello Cucinelli | Moda e Lusso | 89,35 | 10,0% | 6,1 | 0,9% |
Diasorin | Health Care | 106,50 | 19,0% | 6,0 | 0,8% |
Amplifon | Health Care | 23,80 | -13,1% | 5,4 | 0,8% |
Telecom Italia | Tlc e Media | 0,24 | -10,6% | 5,3 | 0,7% |
Pirelli&C | Automotive | 5,13 | 13,4% | 5,1 | 0,7% |
Hera | Utility | 3,39 | 21,2% | 5,0 | 0,7% |
Saipem | Oil&Gas | 2,36 | 59,2% | 4,7 | 0,7% |
Interpump Group | Industriali | 42,76 | -3,1% | 4,7 | 0,7% |
Italgas | Utility | 5,59 | 13,4% | 4,5 | 0,6% |
Bca Pop Sondrio | Banche | 7,50 | 25,6% | 3,4 | 0,5% |
Azimut | Servizi Finanziari | 23,36 | 8,7% | 3,4 | 0,5% |
ERG | Utility | 20,18 | -19,6% | 3,0 | 0,4% |
Iveco Group | Automotive | 9,69 | 31,7% | 2,6 | 0,4% |
Fonte: Bloomberg, elaborazione Ufficio Studi FOL, dati al 15 novembre 2024
Ad oggi la società italiana con la maggiore capitalizzazione di mercato è Ferrari, con una market cap di 75,2 miliardi di euro e un peso di circa il 10,6% sul totale delle 40 società che compongono l’indice Ftse Mib. Il titolo ha subito una parziale correzione in seguito all’ultima trimestrale, complice un calo delle consegne, ma molti analisti mantengono una view positiva sul titolo grazie anche all’impatto atteso dei nuovi modelli.
Al secondo posto Intesa Sanpaolo con una capitalizzazione di 69,4 miliardi e un’incidenza del 9,8% sul totale. La banca ha recentemente riportato una trimestrale migliore delle attese e ha alzato l’obiettivo di utili per il 2025 a €9 miliardi, scontando in seguito un ritracciamento generale del comparto bancario dopo le elezioni americane. Terzo e quarto posto per Intesa Sanpaolo e Unicredit (rispettivamente con capitalizzazioni di 68,9 e 67,5 miliardi di euro). Quinta Eni, distaccata con una market cap di 46,4 miliardi di euro.
Per quanto riguarda la struttura settoriale dell’indice Ftse Mib vediamo che il settore finanziario, con ben 13 società, è quello più presente all’interno del Ftse Mib e quindi maggiormente in grado di influenzare l’andamento generale del listino, con una forte presenza di banche (ben 8). Altri settori popolari nel paniere principale di Piazza Affari sono le utilities con 7 società a larga capitalizzazione e il comparto automotive (4 società).
Come funziona il Ftse Mib
Il Ftse Mib, come la maggior parte degli indici, è un price index, ossia un indice calcolato sommando le capitalizzazioni di mercato di tutte le società che ne fanno parte. Tuttavia, il calcolo di questa tipologia di indice non tiene conto dei dividendi, motivo per cui la performance del Ftse Mib non riflette pienamente il ritorno per gli investitori, considerando solo l’apprezzamento in conto capitale (capital gain).
Più nel dettaglio, il giorno dello stacco della cedola i titoli inclusi nell’indice subiscono nominalmente un deprezzamento, teoricamente pari al dividendo pagato; poiché Piazza Affari è una delle Borse più generose al mondo in termini di dividendi (mediamente del 3-4% annuo), nel lungo periodo questo effetto finisce per pesare sul Ftse Mib.
Per ovviare a questo problema e rappresentare più correttamente la remunerazione totale dell’indice, è possibile prendere come riferimento la versione Total Return del Ftse Mib che tiene conto anche dello stacco e del reinvestimento di dividendi.
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