Le sorgenti molisane sono in calo vertiginoso, ma per fortuna da Solopaca arriva il «soccorso blu». Notizie in chiaroscuro sul fronte cruciale delle risorse idriche.
Il calo
Giornata importante quella di ieri. Praticamente in contemporanea, mentre a Solopaca la Regione eseguiva il test per la verifica di funzionamento della immissione in rete dei circa 100 litri al secondo attinti dai pozzi, nella sede casertana dell’Autorità di Distretto dell’Appennino meridionale i rappresentanti di Campania e Molise constatavano l’inarrestabile trend discendente dei quantitativi forniti dalle fonti del Torano-Biferno. Numeri drammatici, fotografati da un dato semplice nella sua inquietante chiarezza: in 90 giorni, la fonte Riofreddo del massiccio del Matese ha perso 1.000 litri di gettito, passando dai 1.700 litri al secondo prodotti ad agosto agli attuali 700 litri al secondo. Conseguentemente, la porzione riservata alla Campania si è ulteriormente assottigliata, scendendo a quota 400 litri al secondo. Ovvero, il minimo vitale necessario per soddisfare il fabbisogno della città di Benevento e degli altri Comuni sanniti serviti da Gesesa in valle telesina e vitulanese. Si viaggia dunque sul filo, e all’orizzonte non si intravvedono significative inversioni di tendenza. L’andamento delle precipitazioni, almeno per il momento, si mantiene asfittico, e comunque non è tale da alimentare adeguatamente il ricarico delle sorgenti.
Danze della pioggia e scongiuri a parte, lo scenario non può che essere preoccupante, come convenuto ieri al tavolo dai referenti delle due amministrazioni regionali e di Molise Acque. I dirigenti dell’Autorità di Distretto hanno evidenziato ancora una volta la necessità di richiedere ai gestori l’applicazione di misure di razionamento delle forniture nei Comuni nelle ore notturne.
Il razionamento
Opzione che, abitualmente, viene limitata ai mesi estivi e solo nelle stagioni di magra, mentre quest’anno potrebbe andare in scena persino in autunno. Evidenze empiriche che qualcosa è profondamente cambiato nei cicli naturali, con conseguenze pratiche tangibili aprendo banalmente un rubinetto. E non a caso, per la prima volta, si potrebbe arrivare alla dichiarazione dello stato di emergenza anche in Campania e in Molise. I rappresentanti dell’Autorità in tale prospettiva hanno sollecitato i gestori, per il tramite delle Regioni, a fornire i dati relativi alle attuali disponibilità della risorsa, così da avviare l’iter presso il Governo per il riconoscimento della condizione di eccezionale criticità.
Il test
Quadro che fa emergere nella sua importanza la positiva riuscita del test di verifica della funzionalità dei due pozzi di Solopaca, svoltosi ieri. Alle 10,30, i tecnici del settore Ciclo idrico integrato della Regione guidati dal dirigente Rosario Manzi, con il supporto di Acqua Campania e d’intesa con i gestori Gesesa e Alto Calore, hanno aperto la valvola erogatrice dei pozzi 71 e 72 del gruppo realizzato negli scorsi decenni in valle telesina da Alto Calore. Circa 55 litri d’acqua al secondo sono fluiti da ognuna delle due bocche ripristinate dalla Regione Campania in ragione della grave criticità idrica in atto. Un totale di 110 litri al secondo che sono stati convogliati dapprima verso i serbatoi in altura di Monticelli e monte Pizzuto, per scendere quindi al partitore di Guardia Sanframondi dove è avvenuta la suddivisione tra i quantitativi destinati ai Comuni serviti da Alto Calore e quelli ricadenti sotto la giurisdizione di Gesesa.
In città
A Benevento sono giunti 240 litri al secondo, stock superiore di circa 20 litri rispetto a quello garantito giornalmente. Un’accortezza studiata per permettere di caricare i serbatoi cittadini in vista del test, fortunatamente conclusosi senza alcun contraccolpo. Ma occorre monitorare con grande attenzione lo scenario.
«Il calo della produzione del gruppo sorgentizio molisano – spiega Salvatore Rubbo, amministratore di Gesesa – evidenzia sempre di più il ruolo cruciale dei pozzi. I circa 100 litri al secondo attivati dalla Regione sono molto importanti, e con ogni probabilità ci consentiranno, insieme a Pezzapiana, di essere al riparo da crisi anche nel caso di ulteriori restringimenti dal Molise. Abbiamo inoltre varato un intervento di revamping dei pozzi di Pezzapiana che a breve ci consentirà di avere altri 20 litri al secondo. Dobbiamo però chiederci cosa accadrà la prossima estate, se il trend resterà questo. Risposta che dovrà venire da San Salvatore Telesino dove la Regione ha confermato anche nelle scorse ore l’attivazione di 360 litri al secondo per il prossimo 26 dicembre».
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