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Pensioni 2025: più incentivi per restare al lavoro #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

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Con la firma del Presidente della repubblica e la presentazione alla camera ha preso forma definitiva la proposta del Governo per la prossima legge di bilancio  in materia di pensioni

Delle molte ipotesi in campo poche le conferme ovvero le proroghe degli anticipi con incentivi contributivi per chi resta al lavoro  e qualche sorpresa invece sul fronte della rivalutazione degli assegni 

Vediamo  in sintesi le principali misure  previste 

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 Sulle norme in vigore ti puo interessare  leggere:

1) Novità pensioni 2025: anticipi solo con sistema contributivo

Malgrado i recenti buoni risultati del gettito fiscale 2023, viste le necessità di riconfermare le misure di riduzione del cuneo fiscale per la classe media, Il Ministero dell’Economia e delle Finanze,  non ha potuto assicurare molte risorse per la previdenza. 

Si ricorda che lo scorso anno la spesa  per le pensioni si è impennata di quasi l’8%  per l’aumento dell’inflazione e il Ministro Giorgetti proprio   in questa stagione aveva affermato  :  “con questa denatalità impossibile pensare ad aumentare la spesa pensionistica”,  né nel breve né nel medio periodo.

 Nelle prime indiscresioni si parlava di uscite  anticipate  solo per alcune categorie, come le forze armate ,  e di introdurre  Quota 41, anche se in versione contributiva,  (che avrebbe richiesto tra i 600 milioni e un miliardo di euro), mentre  Forza Italia spingeva invece per un innalzamento deciso   delle pensioni minime. 

L’intervento  si conferma invece   in continuità con le misure introdotte con l’ultima legge di bilancio, seguendo la linea tracciata  con il  bonus Maroni, che incentiva la permanenza al lavoro e rinunciando alla riforma complessiva che doveva mandare in soffitta la legge Fornero.  

Le novità  includono dunque nuovamente  la proroga  di 

  1. Quota 103 nella versione “contributiva”, 
  2. l’Ape Sociale  e 
  3.  Opzione Donna.

 Il cosiddetto bonus Maroni , cioè il taglio sui contributi  da versare all’INPS  con aumento del netto, verrà esentato da imposte e sarà esteso anche a chi  accede alla pensione anticipata ” classica”  ( senza requisito di età ma con  42 anni e 10 mesi di contributi o 41 anni e 10 mesi per le donne

Prevista anche la  possibilità  prolungare il servizio nella Pubblica Amministrazione fino a 70 anni.

Si rafforza infine una  agevolazione  per le madri con 4 figli per le quali l’età di accesso alla pensione sarà abbassata di 16 mesi, invece che i 12 attuali 

2) Novità pensioni 2025 e previdenza integrativa

dal 1° gennaio 2025, ai soli fini del raggiungimento dell’importo soglia mensile dell’assegno sociale stabilito per l’accesso alla pensione di vecchiaia,  fermo restando il minimo stabilito per legge  e solo su richiesta dell’assicurato, può essere computato con  prima rata di pensione di base, anche il valore teorico di una o più prestazioni di rendita di forme pensionistiche di previdenza complementare richieste dall’assicurato. 

Per  consentire una scelta consapevole da parte dell’assicurato, contestualmente alla domanda di pensione  le forme di previdenza complementare dovranno mettano a disposizione la proiezione certificata attestante l’effettivo valore della rendita mensile .

Un decreto del Ministro del lavoro  di concerto con il Ministro dell’economia dovrà individuare i criteri di computo e le modalità di richiesta e di certificazione della proiezione della rendita

3) Novità pensioni 2025 stop alla rivalutazione per fasce

Per quanto riguarda le pensioni già in essere, non è stata confermata la proroga del  meccanismo di rivalutazione per fasce introdotto per il biennio 2023-24.

Si prevede invece una  rivalutazione  del 2,2% delle pensioni minime (maggiore rispetto all’1,6 preventivato dall’Istat),   che si traduce purtroppo in aumenti di  soli  3,2 euro, ben lontana dalle richieste di parte della maggioranza e dei sindacati 

Infine viene esclusa la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, secondo il meccanismo stabilito dall’articolo 34, comma 1, della legge n. 448 del 1998,  per i pensionati residenti all’estero, per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori al trattamento minimo INPS



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