«Tutti i progetti finanziati con il Pon Metro, per oltre 150 milioni di euro, sono stati appaltati o sono in corso di completamento». Così Salvo Puccio, direttore generale del Comune e, soprattutto, colui il quale gestisce la macchina dei finanziamenti europei, ereditata dall’ex assessora Carlotta Previti, prova a chiudere un caso trasformato nell’ennesima querelle da campagna elettorale di un triangolo politico che ha una particolarità: le tre “punte”, alle elezioni di due anni fa, giocavano tutte per la stessa squadra. E cioè il sindaco Federico Basile, il suo alleato numero uno di allora, Nino Germanà, e la sua assessora del tempo, Dafne Musolino. Ma quando di mezzo c’è la caccia al voto, si sa, la chiarezza rischia di essere sacrificata.
Proviamo, allora, a fare un po’ d’ordine numeri alla mano, per capire com’è andata davvero con questi fondi, se effettivamente qualcosa si è perso per strada, cosa, invece, è stato realizzato e cosa si potrà ancora realizzare. Provando a orientarsi tra tecnicismi e acronimi. La “cassaforte” di partenza – bisogna tornare al 2016 circa – si chiama Pon Metro 2014-2020, che sta per Piano operativo nazionale Città metropolitane. Il finanziamento destinato a Messina è stato rimodulato più volte, in particolare con il deflagrare della pandemia da Covid (fu approvato uno specifico regolamento europeo, chiamato React-Eu), e oggi supera i 160 milioni di euro.
Nel frattempo arriva anche il Poc Metro, ossia il Programma operativo complementare, che è sostanzialmente un “supporto” al Pon Metro, pensato per i comuni metropolitani collocati nelle cosiddette Rms, “Regioni Meno Sviluppate”. Volendo semplificare al massimo: chi non arriva a spendere i propri fondi con il Pon, può farlo con il Poc, che quindi diventa una sorta di “cuscinetto”, di piano B. Pon e Poc vedono la luce tra il 2016 e il 2017, poi, a fine 2020 – dopo la prima ondata di Covid – viene creato un nuovo “capitolo” del Poc, si chiama Ambito IV, e ha uno scopo: garantire la prosecuzione dei progetti che in un primo momento erano previsti nel Pon, ma che poi sono stati sostituiti da interventi emergenziali legati alla pandemia.
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