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I sindaci escono dicendosi tutto sommato soddisfatti. Dal vertice al Roma, infatti, sono arrivate le rassicurazioni del ministro Nello Musumeci che attendevano: verranno apposte le risorse per i Campi Flegrei. A cominciare dai fondi per l’edilizia pubblica e privata. Al tavolo ci sono il ministro e i primi cittadini di Napoli (Manfredi), Pozzuoli (Manzoni), Bacoli (Della Ragione) oltre al vicepresidente della Regione Campania, Bonavitacola, e dei capi dipartimento di Protezione civile e Casa Italia.

«Ci saranno celeri e approfondite verifiche sul patrimonio immobiliare pubblico e privato, interventi di rafforzamento antisismico delle infrastrutture strategiche pubbliche, a cominciare dalle scuole e contributi per l’adeguamento antisismico delle abitazioni private ricadenti nelle zone di elevato rischio, esclusi gli edifici abusivi e le seconde case», illustra Musumeci sintetizzando i punti cardine del piano già anticipate l’altra sera al palazzo Chigi dopo il vertice interministeriale voluto dalla premier Meloni. 

I sindaci 

E ieri conferma anche come oltre «all’intensificazione della prevenzione con informazioni ed esercitazioni» sono in previsione «possibili incentivi finanziari per le famiglie che intendono spostarsi dall’area». Con il divieto assoluto di nuove costruzioni fino a quando la Regione Campania non avrà legiferato sulla materia». Poi, nei prossimi giorni, «sarà verificata la risorsa finanziaria necessaria complessiva e per i primi interventi, che – conclude il ministro – porterò come proposte all’esame del Consiglio dei ministri».

I primi cittadini si sentono rassicurati delle prime mosse del governo. A cominciare da Gaetano Manfredi: «C’è stata disponibilità e apertura da parte del governo per ulteriori risorse per gli interventi sull’edilizia pubblica, con priorità sulle scuole e sulle carceri, per fare interventi soprattutto nella zona di maggiore interesse e attenzione bradisismica». Con i primi numeri che escono fuori: «Dai 500 ai 700 milioni di euro e riguarda strade, servizi, reti di fognature, la parte idrica e anche quegli interventi previsti in passato ma che non sono mai stati realizzati. Ma c’è stata anche una lunga discussione, positiva – aggiunge Manfredi – sullo studio di opportunità di finanziamento e sostegno per interventi anche sull’edilizia privata».

«Abbiamo riscontrato la disponibilità ad aumentare le risorse per tutti gli interventi sul patrimonio pubblico dando priorità a scuole e infrastrutture. Noi abbiamo ribadito – spiega il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni – la necessità nel conferire risorse finanziarie per l’adeguamento del patrimonio edificato privato che dovesse risultare, dopo le verifiche, con un grado di vulnerabilità alto. Poi occorre agire ma il governo ha mostrato la volontà di intervenire in tempi brevissimi». «Per la prima volta prendiamo atto di un’apertura anche sui fabbricati privati, quindi un sostegno economico da parte del governo per quelle strutture, case private, per cui dovesse essere necessario un intervento di natura antisismica», aggiunge il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione.

Le polemiche 

Il clima dell’incontro è sereno nonostante le polemiche innescate da una frase del ministro dell’altro giorno («Chi ha scelto di vivere ai Campi Flegrei sapeva di vivere in un’area difficile che presenta rischi»). Ma ieri Musumeci precisa: «Ma quali colpe dei cittadini, gli unici responsabili vanno cercati nelle classi politiche dirigenti che, da Roma fino ai comuni del luogo, hanno governato quei territori». Le uniche scintille rimangono sull’ipotesi di un bonus per le famiglie che decidessero di trasferirsi altrove. Che poi è una misura usata più volte, proprio in Campania (per la zona rossa del Vesuvio e, in ultimo, per Ischia) ed è assolutamente volontaria. Ma i sindaci non ne vogliono sentire proprio parlare. «Quando, purtroppo, ci sono state disgrazie in altre parti d’Italia non ho mai sentito parlare di spostare la popolazione. Ma poi, che facciamo, spostiamo i Campi Flegrei, le aree vesuviane, Napoli?», è la domanda retorica del sindaco di Bacoli mentre il collega di Pozzuoli rincara: «Questa terra non intendiamo abbandonarla e per chi ha scelto di viverci, occorre un sostegno forte».

A innescare la polemica è invece il governatore Vincenzo De Luca nella sua diretta settimanale sui social. E qui insiste sul mancato accordo per i fondi di sviluppo e coesione. «Con quei finaziamenti sarebbero possibili interventi per quasi un centinaio di milioni di euro, per i comuni di Pozzuoli e Bacoli. Ne erano previsti cinque, per quasi un centinaio di milioni di euro: per un parcheggio di interscambio, il rifacimento delle strade del centro storico, il miglioramento della viabilità. Avremmo già potuto realizzare questi opere – attacca – se non avessimo perduto un anno di tempo appresso al ministro Fitto e al governo ma ancora oggi nessun cenno di vita». 



 

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