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Nel decreto Primo maggio è previsto il bonus 100 euro, l’indennità per i dipendenti con figli a carico che prendono meno di 28mila euro all’anno. Il bonus è tassato e per riceverlo in busta paga, a gennaio 2025, occorrerà fare richiesta al proprio datore di lavoro. L’importo dipenderà anche dai mesi di lavoro svolto nel 2024.

Il bonus 100 euro è l’indennità inserita dal governo Meloni all’interno dell’ultimo decreto fiscale, approvato in Consiglio dei ministri il 30 aprile, poco prima della festa del Primo maggio. La misura è riservata ai lavoratori dipendenti con reddito fino a 28mila euro e con coniuge e almeno un figlio a carico. Il bonus a gennaio 2025 non arriverà in automatico: per ottenerlo si dovrà fare richiesta scritta al proprio datore di lavoro.

I 100 euro, inoltre, non corrispondono all’importo netto: si tratta infatti di un’indennità lorda, da rapportare al periodo di lavoro svolto e all’aliquota fiscale e alle detrazioni di ciascun beneficiario. Poiché l’Irpef da pagare per chi ha un reddito al di sotto dei 28mila euro è pari al 23%, il bonus si aggirerebbe attorno ai 77 euro.

Quando arriva il bonus 100 euro in busta paga

L’indennità arriverà in busta tra circa otto mesi, a gennaio 2025. Per conoscere meglio tempi di erogazione e come funzionerà esattamente il calcolo dell’indennità netta occorrerà attendere il testo ufficiale del decreto, non ancora pubblicato. Al momento si sa che dovrebbe essere erogato insieme alla busta pag. Il bonus sarà pari a 100 euro lordi solo per chi rispetta i requisiti familiari e di reddito e nel 2024 ha lavorato per dodici mesi, altrimenti l’importo andrà a scalare.

A chi spetta il bonus 100 euro: i requisiti di reddito e familiari

Per ricevere il bonus bisognerà rispettare dei requisiti stringenti. Innanzitutto, quelli di reddito. La misura è destinata ai lavoratori dipendenti che nel 2024 abbiano avuto un reddito complessivo inferiore ai 28mila euro. I richiedenti inoltre, non dovranno essere ‘incapienti’: l’insieme delle detrazioni e delle deduzioni fiscali a cui hanno diritto dovrà comunque essere inferiore all’Irpef che devono versare. Per quanto riguarda i requisiti familiari, i lavoratori dipendenti con reddito inferiore ai 28mila euro che ne faranno richiesta dovranno anche avere il coniuge e almeno un figlio a carico, oppure essere separati o non sposati e avere comunque almeno un figlio a carico. Secondo le previsioni del governo, il numero di lavoratori che potranno chiedere di accedere all’indennità si aggirerà attorno a 1,1 milioni di persone.

Come si potrà richiedere al datore di lavoro

Il bonus fino a 100 euro lordi non sarà erogato automaticamente ma occorrerà richiederlo al proprio datore di lavoro. Ancora non sono note le tempistiche per la richiesta, ma come avviene per altre misure simili, il lavoratore dipendente sarà probabilmente tenuto a presentare al proprio datore di lavoro una dichiarazione che riporti il codice fiscale suo, del coniuge e dei figli a carico. L’azienda poi procederà a effettuare i controlli per verificare che il richiedente abbia diritto all’indennità. Sarà sempre l’azienda, infine, a erogare nella busta paga del dipendente l’importo che gli spetta, per poi recuperarlo in forma di detrazione fiscale.

Quanto vale davvero il bonus in busta paga

Ancora non è ufficiale il sistema con cui verrà calcolato l’importo effettivo erogato in busta paga a gennaio 2025. Quel che è noto è che l’importo netto sarà inferiore ai 100 euro. Il bonus infatti sarà tassato: pertanto, poiché la somma verrà versata  solo a chi prende meno di 28mila euro, si pagherà l’aliquota Irpef più bassa, ovvero il 23%. In sostanza l’indennità che il lavoratore riceverà nella busta paga corrisponderà a circa 77 euro. Secondo le stime del viceministro all’Economia Maurizio Leo, poi, considerando anche alcune detrazioni e deduzioni si dovrebbe arrivare attorno agli 80 euro netti. Inoltre, l’importo del bonus sarà calcolato sul periodo lavorato nel 2024. Perciò i 100 euro lordi verranno erogati solamente a coloro che avranno lavorato per tutti i dodici mesi. Chi ha lavorato per metà dell’anno, ad esempio, avrà diritto a un importo lordo pari alla metà, cioè 50 euro.



 

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