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Giorno dopo giorno, Claudia (21 anni) e il suo compagno devono fare i conti con le mille difficoltà quotidiane, per cercare di assicurare un futuro migliore al proprio figlioletto di 5 anni. Precari, con la speranza di trovare delle occupazioni più stabili, pagano un affitto di oltre 300 euro al mese, in periferia di Taranto, per un vano di appena 50 mq. E come se non bastasse, alle molteplici utenze da pagare, in questo mese si è aggiunta anche l’esosa bolletta del gas di Enel: “800 euro di consumi, che non abbiamo fatto! E lo affermo con sicurezza, dato che trascorriamo – purtroppo – la maggior parte della giornata fuori casa per lavoro. Infatti, i nostri consumi sono pressoché limitati. E a stento la sera ci godiamo nostro figlio!”. Claudia, come altri utenti, si è recata agli uffici della compagnia in via Cagliari in cerca di risposte. Se fino a questo momento erano riusciti a rateizzare i costi, racconta al corriereditaranto.it mentre stringe tra le mani la bolletta della discordia, adesso non è più possibile: “Nonostante il nostro Isee sia minimo, spesso non riusciamo ad accedere ai bonus sociali. E quando ci riusciamo le cifre che ci sottraggono dalle singole bollette sono irrisorie. Adesso pretendono che paghiamo la tariffa intera senza rateizzarla. Noi non abbiamo tutti questi soldi e peraltro non troviamo giusto pagare spese che non abbiamo sostenuto!”. Claudia e il suo compagno temono il peggio: “Se ci staccano la luce e il gas, come già preannunciato, nostro figlio come lo cresciamo? Siamo delusi perché ci sentiamo messi al margine. Dove sono le istituzioni in questi casi? Non dovrebbero tutelarci? E la giustizia, dov’è?” chiede disperata. È così giovane; eppure, è già stanca di dover sopportare questi fardelli.

Attualmente un solo dipendente lavora agli uffici di via Cagliari, peraltro molto affollati

La giovane tarantina non è l’unica preoccupata per le sorti della sua famiglia. Le stangate sulle bollette del gas e della luce, da parte di Enel energia, sono arrivate a centinaia di migliaia di consumatori che lamentano di non essere stati avvisati degli aumenti. Come Claudia, anche Giuseppe (40 anni, bracciante agricolo) è preoccupato per la stabilità economica in bilico della famiglia: “Le tasse – racconta Giuseppe – ci sovrastano. Le ultime bollette sono state devastanti, perché quella del gas era di 850 euro e quella della luce di 200, con consumi equivalenti ai mesi scorsi e importi inferiori di un terzo”. Giuseppe afferma che non può accedere ai bonus sociali e alle agevolazioni; tuttavia, è riuscito a rateizzare i costi e ha cambiato gestori, passando a Eni per la fornitura di gas e Octopus per la luce: “Speriamo, nei prossimi mesi, di pagare meno e soprattutto quanto effettivamente consumato. Al momento, l’unica sicurezza che possiamo permetterci è la spesa quotidiana, per il resto zero svaghi e solo spese essenziali.  Ormai, non riusciamo più a divertirci come una volta… questa non è vita”.

Anche il signor Mario, un ottantenne in pensione, in fila agli uffici di via Cagliari ci racconta che il consumo mensile è aumentato “di appena 1 kW, eppure la fattura ricevuta ha un importo superiore di 56 euro”. Evans, un trentenne nigeriano che vive a Taranto da 8 anni, non sa come pagare i 130 euro in più in bolletta: “Si tratta – spiega – di un quarto del mio stipendio. Come faccio? Come posso scegliere se pagare la casa o la luce? È un paradosso e io sono disperato. Credevo che in Italia avrei trovato un po’ di pace, ma non c’è tregua. È una sfida continua contro ogni ostacolo”.

Codacons Taranto ribatte e informa

Gli uffici in via Cagliari di Enel Energia sono in fermento. Gli addetti ai lavori sono pochi e la maggior parte dei consumatori che vi si recano sono infuriati. Gli uffici contattati dal corriereditaranto.it non hanno potuto rilasciare dichiarazioni su quanto stia accadendo. Situazione che, invece, il referente legale dell’associazione dei consumatori Codancons Taranto, l’avvocato Antonio Gianluca Piccione, ha spiegato: “I rincari – dice il legale – hanno riguardato le offerte a prezzo fisso attestato a 0,60 E/Smc e che con l’aumento unilaterale sono arrivate a 2,43 euro/SDmc. Aumenti che, a nostro parere, non sono in alcun modo giustificati. Enel Energia, invece, sostiene che la crescita dei prezzi non derivi direttamente dalle sue attività, ma dalle condizioni dettate dal mercato internazionale”. L’avvocato, inoltre, spiega che molti utenti effettivamente non hanno ricevuto alcuna comunicazione mentre altri sono stati informati, 90 giorni prima, tramite e-mail della scadenza dell’offerta. “Secondo Codacons Taranto – asserisce Piccione –  quest’ultima modalità (tramite posta elettronica) non è idonea a comunicare modifiche contrattuali così importanti, perché a differenza delle PEC o delle raccomandate, non ne garantiscono l’effettiva ricezione. Senza contare che non tutti, soprattutto le persone anziane, sono capaci di utilizzare questo canale. Motivo per cui gli utenti non hanno esercitato il diritto di recesso dai contratti, come previsto in questi casi”.

Codacons Taranto, pertanto, raccomanda gli utenti di rivolgersi ai loro o di altra associazione che tuteli i diritti dei consumatori, per cercare di recuperare i costi attraverso l’iter di conciliazione: “La conciliazione – spiega l’avvocato – finora ha portato a una dilazione agevole delle somme dovute, non ottenuta in sede di reclamo effettuato dal cliente. In alcuni casi, anche ha prodotto lo stralcio degli importi”. Cosa si aspetta Codacons Taranto nei prossimi mesi? “Occorre attendere – conclude Piccione- le risultanze dell’indagine dell’Antitrust. Se quest’ultima dovesse riscontrare profili di illegittimità e abusi, il Codacons tramite azioni collettive, potrà tutelare in maniera ancora più efficace i diritti dei consumatori interessati”.

 

 

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