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Quando lo stipendio non è pignorabile: come sai la busta paga può essere aggredita da un creditore entro determinati limiti. In questo post verifichiamo quando non è possibile il pignoramento e come deve comportarsi il debitore per ridurre o eliminare le conseguenze. (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).

Il pignoramento dello stipendio, procedure

Direttamente presso il datore di lavoro o dopo il versamento sul conto corrente

Il pignoramento dello stipendio può avvenire in due modi principali:

  1. Direttamente presso il datore di lavoro: prima che il salario venga accreditato al dipendente.
  2. Dopo il versamento sul conto corrente: il pignoramento avviene presso la banca o le poste.

Notifica del pignoramento

Prima che il pignoramento diventi effettivo, il creditore deve compiere alcuni passaggi:

  • Atto di precetto: questo documento è un avviso che intima al debitore di pagare il dovuto entro 10 giorni.
  • Atto di pignoramento: questo atto viene consegnato non solo al debitore ma anche al datore di lavoro o all’istituto bancario. È con questo documento che l’ufficiale giudiziario ordina di non versare le somme al debitore, ma di girarle al creditore.

Consegna del pignoramento

L’ufficiale giudiziario può decidere l’ordine di consegna del pignoramento:

  • Prima al datore di lavoro o alla banca.
  • Successivamente al debitore, il quale potrebbe venire a conoscenza del pignoramento solo dopo che il blocco delle somme è già in atto.

Trattenute e udienza in tribunale

Dopo la notifica del pignoramento, il datore di lavoro o l’istituto di credito iniziano a trattenere un quinto della busta paga del dipendente o l’importo dell’assegno di un pensionato. Questa somma rimane bloccato fino all’udienza in tribunale, dove un giudice stabilirà se il debitore dovrà continuare a cedere questa frazione dello stipendio finché il debito non sarà estinto.

Vedi qui come puoi chiedere il risarcimento per pignoramento illegittimo.

Opposizione al pignoramento

In caso di errori, sia nei calcoli che nella procedura, il debitore ha il diritto di presentare opposizione. Deve essere fatta tramite un avvocato allo stesso tribunale che sta gestendo il caso del pignoramento.

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Come si calcola il pignoramento dello stipendio

Calcolo del pignoramento: detrazioni e considerazioni

Il pignoramento dello stipendio si basa su alcuni criteri:

  • Netto di tasse e contributi: il calcolo si effettua sulla parte dello stipendio già depurata da imposte e contributi sociali, quindi al metto.
  • Prima di cessioni volontarie: qualora il lavoratore abbia già effettuato una cessione volontaria del quinto dello stipendio a favore di finanziarie o banche, questo importo va escluso dal calcolo del pignoramento.

Esempio pratico

Per illustrare meglio, prendiamo il caso di un dipendente che riceve un netto di 1.800 euro al mese, da cui è già stato detratto un quinto per una cessione preesistente. Il pignoramento applicabile dal creditore sarà calcolato solo sul quinto restante di 1.800 euro.

Confronto con le pensioni

A differenza delle pensioni, per le quali i limiti di pignoramento sono più stringenti, lo stipendio non segue le stesse regole. Vediamo le differenze:

  • Pensioni: possono essere pignorate fino a un quinto, ma solo dopo aver detratto il “minimo vitale”, una somma equivalente al doppio dell’assegno sociale annuale.
  • Stipendi: non sono soggetti a una detrazione di minimo vitale, permettendo così un pignoramento potenzialmente più elevato.

La Corte Costituzionale ha confermato questa differenza di trattamento tra pensioni e stipendi, motivandola con la maggiore vulnerabilità degli anziani rispetto ai lavoratori attivi.

I limiti del pignoramento dello stipendio

Pignoramento presso il datore di lavoro

Quando lo stipendio viene pignorato direttamente dal datore di lavoro, prima della sua effettiva erogazione, il pignoramento è limitato a un quinto dello stipendio. Questo limite si applica per garantire che il lavoratore mantenga una porzione sufficiente del proprio salario per le necessità di base.

Concorrenza tra creditori

Se più creditori avanzano richieste di pignoramento contemporaneamente, il totale pignorabile può arrivare fino al 50% dello stipendio, ma solo se i crediti appartengono a classi diverse:

  • Crediti di natura alimentare: ad esempio, mantenimento per figli o ex coniuge, sostegno a genitori.
  • Crediti di natura fiscale: tasse, imposte e cartelle esattoriali.
  • Crediti di altra natura privata: ad esempio, debiti verso il condominio o fornitori.

Regole di priorità tra creditori

Se due creditori fanno parte della stessa classe, il creditore che ha avanzato per primo la richiesta ha la priorità. Il creditore successivo deve attendere che il primo sia stato soddisfatto prima di poter procedere con il proprio pignoramento. Invece, se i creditori appartengono a classi diverse, possono procedere a pignorare fino a due quinti dello stipendio.

Pignoramento per crediti esattoriali

Il pignoramento da parte dell’Agente della Riscossione è regolato da limiti in base all’ammontare dello stipendio:

Lo stipendio immediatamente successivo alla notifica del pignoramento non può essere toccato e deve essere versato integralmente al lavoratore.

IN questo post vediamo come funziona il pignoramento dello stipendio di un lavoratore part time.

Limiti del pignoramento dopo l’accredito in banca

Dopo l’accredito dello stipendio

Una volta che lo stipendio è stato accreditato sul conto corrente del lavoratore, il creditore può ancora procedere al pignoramento, ma i limiti sono differenti rispetto a quelli applicati prima dell’erogazione diretta.

Pignoramento delle somme già depositate

Per le somme già presenti sul conto al momento della notifica del pignoramento (i risparmi non ancora prelevati dal dipendente), il pignoramento è possibile solo per la parte che supera il triplo dell’assegno sociale:

  • Limite di giacenza: se la giacenza sul conto è inferiore a tre volte l’assegno sociale (attualmente 1.603,23 euro), il creditore non può pignorare alcuna somma.
  • Eccedenza: se la giacenza supera questa soglia, il creditore può pignorare solo la parte eccedente.

Pignoramento delle mensilità future

Per le mensilità future che vengono versate sul conto dopo la notifica, il pignoramento può avvenire nei limiti già discussi nei paragrafi precedenti (ad esempio, un quinto per i creditori privati e scale diverse per l’Agente per la Riscossione esattoriale).

Condizione per il regime di favore

Per beneficiare di questa protezione, è essenziale che sul conto siano depositate esclusivamente le somme derivanti dallo stipendio. Qualora vi fossero altri tipi di redditi, come ad esempio entrate da contratti di locazione, il conto potrebbe essere pignorato per intero.

In questo post spieghiamo se il licenziamento può essere una strategia utile per evitare il pignoramento dello stipendio.

La parte dello stipendio non pignorabile

Protezione di specifiche voci dello stipendio

Non tutte le componenti dello stipendio sono soggette a pignoramento. Ci sono voci di remunerazione che, per legge, non possono essere aggredite dai creditori. Includono:

  • Rimborsi spese: importi restituiti al lavoratore per spese sostenute nell’ambito lavorativo.
  • Indennità di trasferta: compensi per viaggi di lavoro o missioni fuori sede.
  • Assegni al nucleo familiare: sostegni economici per i familiari a carico.
  • Accantonamenti per il TFR: il trattamento di fine rapporto, sebbene pignorabile al momento della sua erogazione, è protetto durante la fase di accumulo.
  • Indennità di malattia o di infermità: pagamenti ricevuti durante periodi di malattia o incapacità lavorativa.
  • Incentivi all’esodo, al prepensionamento, e alla cessazione del contratto a termine: compensi per la terminazione anticipata del rapporto lavorativo o per il passaggio alla pensione.

Importanza della protezione delle voci non pignorabili

Questa protezione legale assicura che il lavoratore mantenga un livello di sicurezza economica, preservando quei pagamenti destinati a coprire esigenze specifiche e urgenti. La legge tutela in modo particolare le somme indispensabili per il sostentamento del dipendente e della sua famiglia.

Riduzione della base di calcolo del pignoramento

La presenza di queste voci nel calcolo dello stipendio effettivamente pignorabile riduce la somma che può essere trattenuta dal creditore, garantendo così che il lavoratore non sia eccessivamente penalizzato dalle azioni legali.

Quando lo stipendio non è pignorabile

Circostanze speciali che impediscano il pignoramento

Non esistono categorie di stipendi completamente esenti da pignoramento, né limiti minimi sotto i quali il pignoramento sia automaticamente escluso. Tuttavia, c’è una situazione specifica in cui il pignoramento dello stipendio può essere bloccato:

  • Opposizione all’esecuzione forzata: se il debitore presenta un’opposizione all’esecuzione forzata tramite il proprio avvocato e il giudice accoglie la richiesta, sospendendo l’efficacia del titolo esecutivo.

Potresti essere interessato a un post che spiega come evitare il pignoramento del conto o dello stipendio.

Agire tempestivamente dopo la notifica

È fondamentale che il debitore agisca immediatamente dopo aver ricevuto l’atto di precetto, l’ultima comunicazione che intima di pagare il dovuto entro 10 giorni:

  • Presentare un ricorso: il debitore deve presentare un ricorso al tribunale competente per cercare di bloccare l’azione esecutiva del creditore.
  • Vizi procedurali o sostanziali: il ricorso può basarsi su errori di procedura (ad esempio, una notifica non eseguita correttamente) o sostanziali (come un credito prescritto).

Funziona il cambio di conto corrente?

Cambiare il conto corrente su cui viene accreditato lo stipendio non è generalmente un metodo efficace per evitare il pignoramento:

  • Pignoramento presso il datore di lavoro: il creditore può ancora richiedere il pignoramento dello stipendio direttamente alla fonte, prima che questo venga trasferito al conto del dipendente.
  • Accesso ai dati bancari del debitore: i creditori hanno la possibilità di ottenere dal Presidente del Tribunale l’autorizzazione a consultare l’Anagrafe dei conti correnti per scoprire tutti i conti intestati al debitore.
Quando lo stipendio non è pignorabile
Nell’immagine un lavoratore cerca disperatamente di difendere il suo stipendio dal pignoramento.

FAQ (domande e risposte)

Quando lo stipendio non è pignorabile legalmente?

Legalmente, lo stipendio non è pignorabile quando il debitore ha proposto opposizione all’esecuzione forzata e il giudice ha sospeso l’efficacia del titolo esecutivo. Questo può avvenire per vizi nella procedura, come un atto notificato non correttamente, o per problemi sostanziali, come un credito scaduto o prescritto.

Quali sono i limiti del pignoramento dello stipendio?

I limiti del pignoramento dello stipendio sono determinati dalla natura dei crediti e dalla situazione finanziaria del debitore:

  1. Pignoramento presso il datore di lavoro: Non può eccedere un quinto dello stipendio.
  2. Concorrenza tra creditori: Se i creditori appartengono a classi diverse di crediti, possono pignorare fino al 50% dello stipendio.
  3. Crediti esattoriali: Varia in base all’importo dello stipendio, da un decimo se è inferiore a 2.500 euro, a un quinto se supera i 5.000 euro.

Come si calcola il pignoramento dello stipendio?

Il pignoramento dello stipendio si calcola al netto di tutte le imposte e i contributi previdenziali, e al lordo delle cessioni volontarie del quinto. Per esempio, se un lavoratore ha uno stipendio netto di 1.500 euro e una cessione preesistente di un quinto, il calcolo del pignoramento si baserà sul quinto rimanente di quel netto.

Quali voci dello stipendio non possono essere pignorate?

Le voci dello stipendio che non sono considerate remunerazione diretta e quindi non pignorabili includono:

  • Rimborsi spese
  • Indennità di trasferta
  • Assegni al nucleo familiare
  • Accantonamenti per il TFR (tranne alla sua erogazione)
  • Indennità di malattia o di infermità
  • Incentivi all’esodo, al prepensionamento, o alla cessazione del contratto a termine prima della scadenza

Cosa succede al pignoramento se si cambia conto corrente?

Cambiare il conto corrente non impedisce il pignoramento dello stipendio. Il creditore può ancora richiedere il pignoramento direttamente presso il datore di lavoro. Inoltre, i creditori possono scoprire tutti i conti intestati al debitore tramite l’Anagrafe dei conti correnti, con l’autorizzazione del Presidente del Tribunale.

Come può il debitore opporsi al pignoramento dello stipendio?

Il debitore può opporsi al pignoramento presentando un ricorso al tribunale tramite il proprio avvocato. Il ricorso può basarsi su errori di calcolo, errori procedurali, o la natura del credito (ad esempio, se è prescritto). Agire rapidamente dopo la notifica dell’atto di precetto è cruciale per sfruttare questa opportunità di difesa.

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