L’Italia si appresta a vivere una significativa revisione dei suoi incentivi per la casa, una decisione che rispecchia le necessità di contenimento della spesa pubblica e l’adeguamento alle normative ambientali europee.
A partire dal 2025, molte delle agevolazioni fiscali introdotte per stimolare la ristrutturazione e l’efficientamento energetico degli edifici subiranno tagli sostanziali o verranno eliminate completamente.
Bonus e incentivi cancellati o ridotti per la casa
Il Superbonus 110%, l’incentivo più generoso, vedrà una riduzione della sua aliquota al 65% per il 2025, anticipando la sua completa eliminazione nel 2026. Questo taglio rappresenta un tentativo di gestire l’enorme onere finanziario che il bonus ha rappresentato per il bilancio nazionale, essendo stato stimato in quasi l’8% del PIL italiano secondo la Banca d’Italia.
Parallelamente, il Bonus Ristrutturazioni, che attualmente permette una detrazione del 50% delle spese fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare, potrebbe vedere la sua aliquota ridotta al 36% dal 2025, con un tetto di spesa dimezzato. L’assenza di conferme sulla proroga di questo incentivo riflette le incertezze del governo riguardo alla sostenibilità finanziaria delle generose misure attuali.
Una delle modifiche più significative riguarda il Bonus Caldaie, che non sarà più disponibile dal 2025. Questa decisione segue la nuova direttiva dell’Unione Europea sulle “case green”, che promuove tecnologie più sostenibili eliminando incentivi per l’installazione di impianti a gas meno efficienti e più inquinanti. Solo le caldaie ibride, che combinano gas con soluzioni più verdi come le pompe di calore o i pannelli solari, rimarranno parzialmente incentivabili, nonostante il loro costo superiore.
Quali bonus e incentivi restano per la casa?
Nonostante il ritiro di questi incentivi, alcune agevolazioni rimarranno in vigore, come il Sismabonus, il Bonus Idrico e le detrazioni per l’eliminazione delle barriere architettoniche, confermando l’impegno del governo a sostenere interventi critici per la sicurezza e l’accessibilità.
Questi cambiamenti indicano una fase di transizione importante per il settore immobiliare italiano, sottolineando la necessità di equilibrare le esigenze economiche con gli obiettivi di sostenibilità ambientale. La situazione rimane fluida, e ulteriori aggiornamenti sono attesi entro la fine dell’anno, quando il governo presenterà la nuova legge di bilancio.
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