Superbonus assunzioni: sgravi fiscali e agevolazioni per il Sud, i giovani e le donne #finsubitoagevolazioni

Domani in Consiglio dei ministri verrà presentato un pacchetto del governo, già rinominato decreto Primo maggio, che contiene un triplo bonus finalizzato a finanziare una serie di sgravi contributivi per le assunzioni di donne, giovani e residenti nelle cosidette Zes, ovvero zone economiche speciali, cioè i territori del Mezzogiorno italiano. Si tratta di un decreto simile a quello presentato lo scorso anno che aveva esteso il taglio del cuneo fiscale fino a 100 euro.

Un decreto simbolico che vuole intervenire con misure concrete in favore delle aziende e soprattutto di tutte quelle fasce della popolazione che faticano a trovare un nuova occupazione. Anche in questo caso, così come in quello della misure a favore dell’edilizia voluta dal M5S, si parla di Superbonus, ovvero una maxi deduzione che dovrebbe andare in favore di circa 380mila imprese.

I fondi per finanziare questo sgravio sono contenuti nel decreto legge Coesione, il provvedimento che riguarda i 40 miliardi di fondi europei che l’Unione assegna all’Italia ogni sette anni. L’obiettivo del bonus, ovviamente, è quello di diminuire il tasso di disoccupazione nel Paese, facilitando i processi di assunzione e diminuendo le spese a carico delle aziende per ogni nuovo assunto.

Superbonus assunzioni donne

Il primo bonus che domani sarà presentato in Consiglio del ministri riguarda tutte quelle imprese che dal primo settembre 2024 e per tutto il 2025 assumeranno lavoratrici donne “svantaggiate“, ovvero donne di qualsiasi età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi se residenti nelle zone Zes, oppure disoccupate da almeno 24 mesi e residenti in Italia.

A queste aziende sarà garantito uno sgravio del 100% , che verrà riservato alle assunzioni a tempo indeterminato per un valore annuo massimo di circa ottomila euro. Tale bonus sarà coperto dal Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027, ovvero un fondo europeo. Il costo stimato del bonus è di 7,1 milioni nel 2024 e 159,5 milioni nel 2025.

Il “bonus giovani“

Il secondo bonus previsto nel decreto Primo maggio riguarda invece le assunzioni di giovani uomini e donne con età inferiore ai 35 anni. Anche in questo caso i nuovi assunti dovranno firmare il contratto dal primo settembre 2024, fino a tutta la durata del 2025. Il bonus prevede uno sgravio fiscale del 100% per quanto riguarda i contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro e il limite massimo è stabilito a 500 euro mensili, ovvero 6mila euro annui.

I costi del bonus giovani sono considerevolmente più alti di quello dedicato alle donne: 28,3 milioni nel 2024 e 491milioni nel 2025, anche in questo caso provenienti fondo europeo Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027.

Il bonus per le aziende e i lavoratori delle Zes

Il terzo bonus presentato riguarda i lavoratori e le imprese delle Zone economiche speciali, ovvero le Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. Anche in questo caso gli incentivi riguardano le aziende che assumeranno nei tempi previsti con contratto a tempo indeterminato ma l’importo massimo mensile dello sgravio sale a 666 euro, ovvero 8mila euro annui.

Per quanto riguarda la copertura finanziaria del bonus, i costi che lo riguardano non sono ancora stati specificati, poiché la platea di assunzioni si prevede ben più ampia. Da capire, ora, quali siano le compatibilità europee con questi bonus. Oggi Giorgia Meloni incontrerà i sindacati e probabilmente anche il ministro Raffaele Fitto per discuterne.

Il bonus tredicesime

Domani in Consiglio dei ministri sarà poi presentato un quarto bonus, stavolta riguardante le tredicesime. Questo è definito tecnicamente un’”indennità“, del valore massimo di 100 euro, rivolto ai lavoratori dipendenti con reddito fino ai 28mila euro, con coniuge e almeno un figlio a carico, anche nato fuori dal matrimonio.

Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha però invitato tutti alla calma dal palco del Congresso di FdI a Pescara: “Ci stiamo lavorando, verifichiamo un attimo se ci sono le compatibilità finanziaria. Io sono sempre cauto sulle risorse, quindi dobbiamo fare in modo che una misura che può essere sicuramente di vantaggio perle famiglie abbia le necessarie coperture finanziarie“.