Da venerdì 24 a domenica 26 maggio si terrà la quindicesima edizione dei Dialoghi di Pistoia, il festival di antropologia del contemporaneo promosso dalla Fondazione Caript e dal Comune di Pistoia, ideato e diretto da Giulia Cogoli. “Siamo ciò che mangiamo? Nutrire il corpo e la mente” è il tema che guida le riflessioni di antropologi, storici, filosofi, scienziati, chef, scrittori, artisti e psicologi, che in 55 appuntamenti approfondiranno la relazione tra gli esseri umani e il cibo, indagando le modalità con cui, nel tempo, ogni società costruisce e trasforma la propria idea di gusto condiviso. Tra gli ospiti figurano Vittorio Lingiardi, Antonio Manzini, Cristina Bowerman, Peppe Servillo, Andrea Riccardi, Michela Marzano, Paolo Fresu, Stefano Mancuso, Andrea Segrè, Marino Niola, Gaia Cottino, Adriano Favole, Enzo Bianchi, Vito Teti.
Si parlerà di tribù e tabù alimentari, miti, ideologie, storie e credenze legate alla nutrizione, ma anche dell’impatto del sistema alimentare sull’ambiente, di educazione, benessere e prevenzione.
A Corrado Augias sarà assegnato il Premio Internazionale Dialoghi di Pistoia, giunto alla VII edizione, definito “uno dei protagonisti più attenti e profondi della nostra società e della nostra cultura, che nella sua lunga carriera di giornalista, scrittore e autore di programmi culturali per la televisione e radio ha testimoniato un impegno straordinario per la diffusione e promozione della cultura e della lettura”. Alla consegna del premio, sabato 25 maggio in piazza del Duomo, seguirà l’incontro “Dialoghi e parole per l’Italia di oggi”. In un’epoca di veloce transizione, di scomparsa di valori che credevamo intramontabili, di nuove paure e grande incertezza, Augias in colloquio con l’antropologo Marco Aime, vuole andare controcorrente, rallentare di fronte alla continua accelerazione di immagini e parole.
“La scelta del cibo oggi è indicativa di gusti, ideologie, mode e persino di prospettive sul futuro – riflette la direttrice del festival Giulia Cogoli – Ci dividiamo in tribù alimentari: vegetariani, vegani, fruttariani, strenui difensori dell’onnivoro, parlare di cibo dunque significa parlare di identità, culture, comunità ed ecologia. Senza dimenticare che ancora troppa gente soffre di denutrizione o di malnutrizione, mentre in alcune parti di mondo si spreca e si getta via il cibo in abbondanza, e le malattie legate all’alimentazione sono un dato sempre più in aumento”.
“Con decine di appuntamenti e ospiti di alto profilo, il festival affronterà tanti temi attorno ai quali si gioca una buona parte del futuro dell’umanità – dichiara Lorenzo Zogheri, presidente di Fondazione Caript – Per approfondirli abbiamo scelto la chiave del cibo, che è un argomento che incontra particolarmente la sensibilità delle giovani generazioni. Proprio a loro abbiamo pensato come interlocutori privilegiati di questa edizione dei Dialoghi, per offrire opportunità di riflessione e di crescita culturale, oltre che un contributo significativo allo sviluppo del nostro territorio, vista l’attenzione che il festival richiama su Pistoia a livello nazionale”.
Afferma il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi: “Il tema del Festival di quest’anno va ben oltre l’attualità perché è una delle chiavi fondamentali per determinare il futuro del pianeta. Gli approfondimenti al via diventano un’occasione di arricchimento per ciascuno di noi, che con il proprio stile di vita incide sull’ambiente. Mi piace pensare a questo tipo di ambientalismo, a questa sostenibilità che ci responsabilizza e ci coinvolge in prima persona e penso che conoscere e riflettere sui temi della provenienza, produzione e consumo del cibo, possa rappresentare una molla importante per grandi e piccoli cambiamenti”.
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