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VENEZIA – Oltre 80mila visitatori si sono registrati per arrivare oggi a Venezia. Solo uno su dieci circa ha pagato il ticket, tutti gli altri sono per qualche ragione esenti (perché veneti, lavoratori, studenti: la casistica, si sa, è ampia). Ecco un primo quadro sull’affollamento di Venezia che il contributo d’accesso, al suo debutto oggi, consente di definire nei dettagli. Numeri aggiornati a ieri pomeriggio, destinati a lievitare ulteriormente. Dati che in prospettiva potrebbero essere molto utili per studiare le stesse dinamiche del turismo, che la registrazione imposta con il ticket porterà in evidenza. Così, ad esempio, dalle registrazioni raccolte fino a ieri, saltano agli occhi, tra gli esenti, le tre grandi categorie degli ospiti delle strutture ricettive (30.300), dei lavoratori (15.000) e degli studenti non residenti (11.000). A seguire, sempre come numero di registrazioni, i veneti: 9.450, potenziali gitanti, ma che alla fine si è deciso di non far pagare. Corposo anche il gruppo di chi non versa il ticket in quanto proprietario di una casa a Venezia: 5.300. Poco più di migliaio, invece, gli scolari in gita, 1.760 i parenti, 1.363 i residenti che invitano in città conoscenti. A completare il quadro, infine, chi ha già pagato il contributo di 5 euro, per quest’anno quota fissa: a ieri erano 7.266.


NUMERI CERTI
«Numeri che sono in linea con le nostre aspettative – commenta l’assessore al turismo, Simone Venturini – E che ci immaginiamo crescano nelle prossime ore. Anche quei 30mila turisti pernottanti, ospiti delle strutture ricettive, non sono tutti. Dalle nostre stime dovrebbero essere tra i 40 e i 45mila. Tanti si registreranno all’ultimo momento. E così accadrà per i gitanti giornalieri, che decidono in base al tempo». Insomma un quadro in evoluzione, ma che alla fine darà dei dati certi. «E questo è un fatto dirompente del contributo – sottolinea l’assessore – Non è solo uno strumento per disincentivare gli arrivi nei giorni più critici, che resta il nostro primo obiettivo, ma ci consentirà anche di avere dei numeri certi, non stime, sul numero di gente che arriverà in un certo giorno. Saremo la prima città al mondo ad avere questa possibilità, che ci consentirà di programmare meglio l’accoglienza». Venturini ribadisce che questo avvio è sperimentale, che ci sarà bisogno di tarare il sistema, già si scusa per gli eventuali disagi, ma non rinuncia a lanciare una stoccata a chi (opposizioni, ma anche tante associazioni cittadine) protesta contro una misura bollata come inutile e iniqua. «Abbiamo questa possibilità di far funzionare un sistema mai provato prima, perché protestare prima di testarlo? In tanti anni non si è fatto nulla contro l’overtourism. Questa amministrazione ci sta provando».

TOTEM COLORATI
Prova, di certo, molto attesa. Vissuta, al netto delle proteste, soprattutto ancora con tanta confusione. Ieri è stata la vigilia dei preparativi. In mattinata, sotto la pioggerellina fitta, operai e tecnici erano al lavoro per ultimare l’allestimento del piazzale della Stazione a Santa Lucia, vero snodo della Venezia “a pagamento”. Pronto il gazebo-biglietteria, con le macchinette per stampare le esenzioni e le casse dove pagare i ticket. Ai piedi della gradinata, posizionati sei grandi totem di tre colori diversi, per incanalare i diversi visitatori: arancione per i turisti; verde per residenti, lavoranti e studenti; blu per chi deve solo passare, senza bisogno di ticket. Pronto all’uso anche un bel mucchio di tendiflex, le colonnine segnapercorso. «Ma non ci saranno blocchi – conferma il direttore di Vela, Fabrizio D’Oria – Accanto ai totem, a indirizzare i visitatori, ci saranno gli steward. Poi, in base ai flussi, valuteremo se usare i tendiflex per incolonnare i visitatori. Ma senza blocchi». Altri totem informativi e steward anche nei terminal di terraferma e soprattutto a Piazzale Roma. Qui, però, nessun varco o incolonnamento. «Il vero ingresso per il contributo è a Santa Lucia – ribadisce D’Oria -. Attorno a Piazzale Roma avremo solo gli steward a controllate il passaggio sui ponti».

CONTROLLI E MULTE
Una organizzazione complessa, che si dovrà rodare. Ieri c’erano i gruppi di steward ancora in formazione, sotto la guida del personale di Actv e Vela. Da oggi dovranno smistare il traffico, informare, controllare e, nel caso, multare. Compiti, in realtà, ben suddivisi. La maggior parte, una settantina, in pettorina bianca, avrà compiti solo informativi. Un’altra cinquantina, in pettorina gialla, potrà anche controllare i Qr-code. Una trentina, infine, con pettorina arancione, quelli che potranno anche multare. Sono previste sanzioni da 50 a 300 euro. Ma in questi primi giorni l’ordine di servizio è quello di non essere troppo rigidi. Vedremo come andrà.



 

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