Se hai intenzione di comprare una casa per abitarci o per investire, comprare casa all’asta può rivelarsi una delle opzioni migliori.

Abbiamo trovato delle favolose possibilità, con risparmi fino al 70%.

Abruzzo     Basilicata     Calabria     Lazio     Sardegna     Sicilia

                                                Campania

 

Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
#finsubito post aste #finsubiro
#finsubitoaste Abruzzo
#finsubitoaste Basilicata
#finsubitoaste Campania
#finsubitoaste Lazio
#finsubitoaste Sardegna
#finsubitoaste Sicilia
01_post_Abruzzo
01_post_Basilicata
01_post_Lazio
01_post_Sardegna
01_post_Sicilia
01post_immobili_Campania
Agevolazioni
Agevolazioni #finsubito
News aste
Post dalla rete
Video dalla rete
   

Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali


I costi del Superbonus continuano a crescere, gettando altre ombre sul percorso di risanamento dei conti pubblici. Ieri l’Istat ha aggiornato i dati sul deficit del 2023, che sale di altri 4,5 miliardi per effetto dei Bonus, portandosi al 7,4% del pil, contro il 7,2% comunicato a inizio aprile e contenuto nel Def presentato dal governo. L’ultimo aggiornamento non modifica il quadro della finanza pubblica, ma non è detto che sia l’ultimo. «Questa modifica non incide sulle previsioni del Def, già scontate nel debito pubblico» ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ascoltato ieri in Parlamento, ma saranno necessari «uno specifico monitoraggio» e soprattutto nuove misure per «migliorare gli andamenti di cassa e rimodulare il rapporto debito/pil, riducendolo già nel breve periodo».

Nuova stretta sul 110%
Si conferma, dunque, l’intenzione del governo di estendere da 4 a 10 anni il periodo nel quale scontare le detrazioni. Sempre che basti, perché al conto finale del 110% sembra che manchi ancora qualcosa. Il governo, in ogni caso, ha intenzione di bloccare definitivamente l’emorragia. «L’aggiustamento è alla nostra portata. Lo scenario tendenziale di finanza pubblica indicato nel Def – ha detto Giorgetti – appare già compatibile con le nuove regole Ue sulla finanza pubblica», a prescindere dalla «presumibile» procedura di infrazione che la Ue aprirà per il deficit eccessivo del 2023.
«Il Superbonus è una macchina da guerra infernale, un mostro nato male. Abbiamo tentato più volte di limitarne i danni e se non lo avessimo fatto saremmo qui a raccontare una storia incredibile che ha già suscitato ilarità in mezzo mondo» ha detto Giorgetti. Quanto alle responsabilità, «la Ragioneria non è la sola. In tanti non hanno compreso dove si poteva arrivare quando si è creata di fatto una moneta fiscale parallela a quella legale. Vedremo cosa fare: oggi l’ammontare del costo del 110% è questo».

I dubbi di Bankitalia
Qualche perplessità sul conto finale del 110% ce l’ha anche la Banca d’Italia, che ieri ha confermato la sua stima di una crescita del pil nel 2024 dello 0,6% contro l’1% del governo. «Si può valutare che l’ammontare dei crediti d’imposta per il Superbonus contabilizzati per competenza nei conti del 2023 pubblicati da Istat a inizio aprile», e che dunque non contemplano l’aggiornamento di ieri, «sia pari a quasi 3,7 punti percentuali, quindi 77 miliardi di euro. Si tratta di un valore di oltre cinque volte superiore a quanto il Def 2023 prevedeva sarebbe maturato nell’anno» ha detto ieri in audizione Sergio Nicoletti Altimari, capo della ricerca economica di Via Nazionale.

A quei 77 miliardi occorre però aggiungere i 4,5 emersi nei nuovi conti dell’Istat. Il conto del 2023 arriva così a 81 miliardi, ma non sarebbe ancora definitivo. Secondo i dati comunicati dal Tesoro al Parlamento nel solo 2023 sarebbero state concesse detrazioni al 110% sui lavori edilizi per 86 miliardi di euro. Dunque ballano ancora cinque o sei miliardi di euro, che potrebbero spingere il deficit del 2023 ancora più su. «Da quanto si capisce – ha detto Nicoletti Altimari – siamo ancora in attesa del conto finale».

Le perplessità Upb

In ogni caso «le ripetute revisioni al rialzo delle stime di costo di misure del passato generano inevitabilmente incertezza, e servono dei chiarimenti da parte del governo su come questi maggiori oneri» che si stanno materializzando «si scaricheranno sulla cassa nel prossimo triennio». Le stesse perplessità giungono dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio, che nel Def ha rilevato «una carenza di informazioni sul 110%». Non è chiaro, nel Documento del governo, quale sia l’entità degli importi considerati nei dati di consuntivo dei documenti pubblicati dall’Istat e in quelli del Mef, informazioni importanti anche nel loro stato di informazioni provvisorie».

Pnrr e sanità
Stesse incertezze sono rilevate dall’Upb sulle spese del Pnrr, alle quali il governo, come Bankitalia, Istat, Confindustria e sindacati, dopo lo stop al 110%, affidano lo stimolo alla crescita dell’economia. Per l’Ufficio di Bilancio esistono «criticità sul Pnrr, in quanto la modesta attivazione degli investimenti nei primi anni e le revisioni concordate con la Ue richiedono ora un’accelerazione degli interventi. La concentrazione delle opere nei prossimi due anni potrebbe generare strozzature nell’offerta».
In audizione Giorgetti ha respinto le critiche sulla sanità espresse dalla Corte dei Conti, secondo la quale «le risorse non sembrano sufficienti ad invertire il profilo riflessivo disegnato nel quadro tendenziale». «La spesa sanitaria salirà del 3% l’anno da qui al 2027, e comprende le risorse per il rinnovo dei contratti di lavoro nel settore» ha detto Giorgetti, difendendo l’impostazione del Def. «La scelta di limitarsi al quadro tendenziale dipende dal cambiamento delle regole Ue che saranno votate oggi dal Parlamento europeo. È frutto di un compromesso,  immagino che i partiti politici ialiani si asterranno».

Iscriviti alle newsletter di L’Economia


Whatever it Takes di Federico Fubini

Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile


Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza

L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo


One More Thing di Massimo Sideri

Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)

E non dimenticare le newsletter
L’Economia Opinioni e L’Economia Ore 18

23 aprile 2024

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui