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Nella caccia ai furbetti del Superbonus scenderanno in campo anche i vigili urbani. Saranno loro – in collegamento con gli uomini della Guardia di Finanza, dell’Agenzia delle Entrate e dell’Enea – ad avere il compito di setacciare condominio per condominio, cantiere per cantiere, e controllare se davvero con i fondi erogati attraverso l’agevolazione edilizia sono stati realizzati i cappotti termici oppure montati gli impianti di climatizzazione e i pannelli fotovoltaici.

Si punta, poi, a una deroga per garantire maggiori risorse anche per i lavori nei crateri sismici di Ischia, dell’Emilia-Romagna, del Molise e del Catanese. Anche a queste aree si vuole estendere la possibilità di utilizzare il Superbonus per la ricostruzione, come è stato permesso fino al 2025 per i comuni colpiti dal terremoto di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Infine, non si esclude una salvaguardia per le opere messe in campo dal Terzo settore, soprattutto per quelle necessarie ad abbattere le barriere architettoniche.

Maggioranza al lavoro su una serie di emendamenti all’ultimo decreto Superbonus, in discussione al Senato. La stretta voluta da Giancarlo Giorgetti però non si tocca. Anche perché il ministro dell’Economia sta studiando una riforma dei bonus edilizi, che alzerà i massimali di spesa per le detrazioni dei lavori e bloccherà l’erogazione dei contributi diretti.

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VALUTAZIONI

I partiti di Centrodestra, quindi, stanno valutando con il Mef una serie di correttivi che – anche per questioni di bilancio – non possono mettere in discussione la filosofia del provvedimento di Giorgetti: eliminare ogni tipo di sconto in fattura e cessione del credito; soprattutto, mettere fine «definitivamente all’eccessiva generosità di una misura che ha causato gravi problemi alla finanza pubblica». Il costo totale, 160,5 miliardi di euro, per esempio sta limitando gli spazi di manovra del governo nella scrittura della prossima Finanziaria. Sul fronte del contrasto agli abusi, come proposto dal presidente della commissione Finanze del Senato, Massimo Garavaglia, si guarda a un maggiore intervento dei Comuni e dei loro principali organismi: la polizia locale e i tecnici catastali.

Agenzia delle Entrate e guardia di finanza hanno rilevato truffe nella cessione dei crediti pari a 15 miliardi di euro: soldi per la quasi totalità sequestrati o congelati. Ma gli uomini delle fiamme gialle e gli 007 del Fisco non possono garantire le “verifiche fisiche”, capillari sul territorio. Che, invece, possono effettuare i vigili urbani.

L’obiettivo – come ha sottolineato anche il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini – è estendere il ruolo dei sindaci nei controlli, sul modello di quanto previsto per recuperare somme non pagate di addizionale Irpef o Imu. Un’attività per la quale lo Stato garantisce agli enti locali una compartecipazione sull’accertato. «In questo modo – spiega il senatore Giorgio Salvitti (Fratelli d’Italia) – si potrebbero ricavare risorse ulteriori, da poter utilizzare per aiutare territori o fasce delle popolazione più bisognose». Nell’apposito emendamento dovrebbe essere indicata non solo la quota da riservare ai Comuni, ma prevista anche la nascita di un apposito fondo per gestire queste risorse.

Proprio con il recupero delle cifre scontate per i crediti sequestrati, il Centrodestra vuole finanziare deroghe all’utilizzo del Superbonus nei crateri sismici – Ischia, Emilia-Romagna, Molise e quello Etneo – che non possono continuare a usare lo strumento del Superbonus per la ricostruzione. Per le aree di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria vige un tetto di spesa di 400 milioni di euro, 70 dei quali soltanto per L’Aquila. L’Isola Verde, ad esempio, lamenta una perdita di 40 milioni, l’Emilia-Romagna di altri 20, il Molise di 13 e il territorio catanese di 3 milioni di euro.

Le risorse in cassa però languono. E lo stesso problema si pone su un altro versante sul quale vuole intervenire la maggioranza di Centrodestra: una deroga per il Terzo settore, che non potrà più utilizzare l’opzione della cessione del credito o dello sconto in fattura per tutto il 2025.

CASE DI CURA

Nel mondo del no profit si stima che siano a rischio lavori per un valore di 120 milioni di euro, che riguardano interventi nelle case di cura per anziani, nelle strutture per assistere minori, disabili o donne vittime di violenza, oppure per abbattere le barriere architettonica. «È allo studio un intervento – spiega Salvitti – per far rientrare nel sistema del Superbonus le iniziative più meritevoli messe in campo dalle Onlus». Che però potrebbe essere anche inserito in un altro provvedimento. Avranno un impatto minore dal punto di vista finanziario due correttivi che sempre il Centrodestra vorrebbe inserire in appositi emendamenti: riportare in bonis le pratiche bloccate per un errore formale (per esempio un codice fiscale trascritto male) e quelle di chi non ha rispettato per un giorno il termine dell’anticipazione. Cioè ha fatto il bonifico il 29 dicembre, che poi le banche hanno contabilizzato il 2 gennaio.



 

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