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La messa in sicurezza di un edificio pericolante è un’attività che serve per ripristinare non solo le capacità strutturali ma anche per migliorarne la capacità di risposta a tutte le sollecitazioni esterne come ad esempio gli eventi sismici.

Photo by JHertle – Pixabay

La messa in sicurezza di un edificio comprende tutta una serie di attività che servono per ripristinare un grado di sicurezza che sia il più efficiente possibile. Comprese nelle attività di messa in sicurezza possono anche essere aggiunti gli interventi che migliorino la risposta dell’edificio agli agenti esterni, come ad esempio i terremoti.

Galleria foto ed immagini

La messa in sicurezza di un edificio pericolante avviene:

  • Quando l’edificio in questione è ad alto rischio di crollo. In questo caso però il termine “crollo” indica due situazioni diverse ovvero, nel senso comune si definisce un edificio pericolante quando è a rischio di crollo totale, mentre nel contesto edilizio un edifico è definito pericolante anche quando soltanto alcune parti minacciano di crollare.
  • L’edificio non manifesta lesioni apparenti però risulta particolarmente sensibile ai fenomeni sismici anche di debole entità. Questa rappresenta una delle condizioni più comuni in quanto nella maggior parte dei casi in Italia gli edifici sono molto vecchi, costruiti con materiali obsoleti e a tratti molto usurati.

Messa in sicurezza di un edificio pericolante: cosa dice la normativa

Messa in sicurezza di un edificio pericolante: gli interventi da fare e la normativa vigente
Photo by Canva

Nel corso degli ultimi decenni si è prestata particolare attenzione nei confronti della messa in sicurezza di tutti quegli edifici che risultano pericolanti. Questa procedura viene definita nel Codice di Procedura Penale nell’articolo 667 che obbliga il proprietario a procedere alla rimozione dell’eventuale pericolo qualora quest’ultimo sia una “minaccia di rovina”.

Tuttavia per tutti coloro che non aderiscono a questo obbligo sono previste delle sanzioni che non risultano essere particolarmente elevate, infatti i costi partono da un minimo di 154 € fino a un massimo di 929 €.

Ovviamente le sanzioni diventano più alte se lo stato dell’edificio diventa un potenziale pericolo per le persone (un caso molto frequente). In questa situazione la sanzione da pagare non potrà essere inferiore a 309 € e fino ad una reclusione di 6 mesi.

Quali interventi servono per la messa in sicurezza di un edificio?

Edificio crollato
Photo by Canva

Gli interventi per la messa in sicurezza di un edificio sono molteplici e solitamente si dividono in 2 categorie specifiche: interventi strutturali e non strutturali.

Si parla di interventi strutturali quando ad essere coinvolti sono solo gli elementi portanti, invece si sta parlando di interventi non strutturali quando ad essere coinvolte sono più nello specifico le rifiniture.

Solitamente gli interventi strutturali comprendono:

  • Consolidamento dei solai;
  • Incamiciatura pilastri;
  • Installazione connettori;
  • Consolidamento della muratura;
  • Installazione di dissipatori.

Mentre negli interventi non strutturali sono compresi lavori come:

  • Rifacimento dell’intonaco;
  • Interventi al sotto balcone e sostituzione dei frontalini.

Chiunque voglia procedere con la messa in sicurezza di un edifico pericolante può usufruire di 2 soluzioni: l’agevolazione fiscale per le ristrutturazioni edilizie e che riguardano principalmente tutti i lavori di tipo strutturale e quindi usufruire anche del Sismabonus.

Le 2 detrazioni hanno lo stesso meccanismo, ovvero permettono di poter usufruire di una detrazione Irpef per un numero di anni non definiti. In alternativa si può dare diritto alla detrazione a terze persone – in questo caso potrebbe essere l’impresa edile – in modo da ottenere uno sconto in fattura.

Edificio pericolante: foto e immagini

 

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