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Confindustria Basilicata ha incontrato questa mattina i candidati alla Presidenza della Regione Basilicata, Vito Bardi e Piero Marrese.

Il Presidente Francesco Somma ha illustrato le istanze e le proposte sui temi che impattano le imprese e lo sviluppo economico e sociale del territorio e contenute in un documento consegnato ai candidati.

Il futuro della Basilicata – è la premessa – è indissolubilmente legato a una strategia di consolidamento e rilancio dell’industria lucana. C’è l’impellente bisogno di nuova, buona industria. Non solo come leva di crescita economica ma anche come presidio di efficace contrasto ai più preoccupanti fenomeni di desertificazione demografica, emorragia di giovani e competenze, disparità di genere.

La grande dotazione di risorse disponibili per i prossimi anni dovrà essere accompagnata da qualità progettuale per investimenti con un elevato effetto moltiplicatore, volontà politica ed efficienza amministrativa. C’è poi la variabile temporale: bisogna procedere rapidamente all’attuazione del PO FESR Basilicata 2021-2027 e alla pubblicazione degli Avvisi Pubblici per rendere agibili al più presto le opportunità di cui sono beneficiarie le imprese, garantendo una parallela condizione di agibilità e rapidità burocratica.

Un piano industriale strategico è un’assoluta priorità per la nostra regione. Il bonus gas, di cui attualmente beneficiano le famiglie lucane, va esteso anche alle imprese. Al nuovo Governo si chiede, quindi, come primo atto di esperire ogni tentativo a livello negoziale con Governo e Commissione europea per portare a casa il risultato nell’ambito della proroga del Temporary Crisis Framework.

Al contempo, è necessario adoperarsi con ogni sforzo per ridiscutere in Europa e ottenere una revisione dell’intensità degli Aiuti di Stato attualmente prevista dalla Carta che penalizza gravemente la Basilicata rispetto alle regioni limitrofe. Vincolante per l’effettivo successo delle misure che si metteranno in campo è il rafforzamento della capacità amministrativa negli enti. Va garantita elevata qualità nella indicazione dei nomi nei ruoli apicali negli enti sub regionali e strumentali il cui operato va valutato sulla base del monitoraggio di criteri misurabili rispetto ai risultati raggiunti.

Investire in Basilicata deve essere percepita come una reale opportunità. La Zes Unica rappresenta lo strumento principe dell’attrazione di investimenti, a patto di prevedere meccanismi di perequazione che compensino i gap di competitività che presentano i vari territori ai nastri di partenza.

Va fatta una corsa contro il tempo per rendere le aree industriali più attrattive creando un ecosistema favorevole alla massima valorizzazione delle misure agevolative disponibili in questo particolare momento storico. Va messa la definitiva parola fine all’annosa questione delle bonifiche dei siti di Tito e Valbasento, procedendo a liberare dai vincoli esistenti le aree non inquinate.

Il pesante deficit infrastrutturale lucano ha sempre più il sapore di una drammatica beffa. Le grandi opere previste dal PNRR che interessano la Basilicata sono importantissime, ma non risolutive. Assurgono, quindi, a priorità strategica gli interventi di ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture della rete stradale della rete ferroviaria regionale, come pure delle reti idriche e di distribuzione dell’energia elettrica e delle reti digitali e relative infrastrutture immateriali.

Tutte le forze politiche, in maniera coesa e senza divisioni, dovranno impegnarsi nella più importante vertenza degli ultimi anni, la crisi Stellantis. Va sicuramente esercitata la massima pressione sui tavoli specifici nazionali tra MIMIT, Stellantis Europe, ANFIA e parti sociali, affinché la produzione di Stellantis venga riportati a livelli soddisfacenti per rendere competitive le aziende dell’indotto e garantire tutti i livelli occupazionali sul territorio. Aprire le porte alla possibilità di altri produttori in Italia è stato un significativo avanzamento. Al contempo, vanno stimolate le nuove iniziative imprenditoriali provenienti da settori anche diversi dall’automotive, anche attraverso un’adeguata attività di promozione e sviluppo. E’ necessario dotare subito le imprese dell’Automotive di un supporto finanziario che consenta ad esse di tentare di competere con la concorrenza straniera per le nuove assegnazioni di commesse. Le risorse e gli strumenti disponibili nell’ambito dell’Area di Crisi Complessa – che la Regione Basilicata ha fortemente voluto e meritoriamente ottenuto – rappresentano, in questo momento, un importantissimo sostegno. Va quindi rafforzata la dotazione di risorse.

Lo sviluppo del settore energetico è tra gli asset che riserva alla Basilicata le migliori prospettive di crescita. Ma esistono ulteriori potenzialità ancora tutte da esprimere che necessitano di azioni coerenti con gli obiettivi dichiarati. Il cuore della questione è sciogliere il nodo del permitting velocizzando gli iter autorizzativi. Il percorso di transizione energetica va nutrito valorizzando al massimo le riserve esistenti e sostenibilmente recuperabili dagli asset energetici tradizionali già in esercizio.

Per il comparto manifatturiero delle costruzioni edili lucane va resa al più presto operativa la Legge Regionale n. 20/2023, per l’acquisto dei suddetti crediti fiscali del Superbonus da parte degli enti pubblici economici regionali e relative società partecipate. Vanno rafforzate le politiche per la casa. Va pertanto riproposta – con una congrua dotazione finanziaria – la misura relativa al c.d. “Bonus Casa”.

E’ fondamentale sostenere il settore del Turismo che sta fornendo un significativo contributo alla crescita dell’economia regionale. Va riservata la giusta attenzione al comparto sul versante delle risorse, nell’ambito dei contenitori programmatici.

Il binomio ricerca e innovazione è linfa vitale per la nostra manifattura. Il capitale umano è il vero cuore pulsante del progresso tecnologico e dell’innovazione dei processi. E’ necessario allora un importante investimento sull’orientamento delle famiglie e dei ragazzi. Si propone, poi, di finanziare con risorse pubbliche e private progetti formativi rivolti ai migranti da realizzare nei Paesi di origine e poi integrare nei nostri comuni, per un efficace azione di contrasto alla carenza di manodopera e, contemporaneamente, al declino demografico.

Urgono specifici interventi ed iniziative per promuovere politiche di inclusione e di crescita professionale dei profili femminili volti a ridurre il gender gap nelle posizioni apicali.

Va rafforzata la partnership Istituzioni/Scuola/Impresa. Si attende ancora l’assegnazione delle risorse per far partire i corsi della Meccatronica dell’ITS Basilicata, mentre nel frattempo cresce l’SOS che arriva dagli altri settori, e in particolare dal Turismo, dall’Edilizia e dall’Agroindustria. Occorre una seria riflessione sull’Università di Basilicata che ha bisogno di qualificare maggiormente il proprio ruolo sul e per il territorio, e recuperare attrattività. La collaborazione tra imprese, Università e territorio può e deve diventare motore di innovazione.

 

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