Le criticità del sistema sanitario tornano al centro del dibattito politico. Un terreno di scontro più che mai caldo, in tempi di campagna elettorale. A tornare sull’argomento, annunciando una raccolta firme, è Luciano Feggi, presidente provinciale, esponente del dipartimento nazionale sanità e referente sanità per Ferrara di Azione. “Che il Servizio sanitario nazionale sia in uno stato di grande difficoltà è cosa nota soprattutto tra chi ha avuto problemi di salute in tempi recenti – premette Feggi –. Nel panorama nazionale la situazione dell’Emilia Romagna è relativamente favorevole, ma solo perché altrove è letteralmente catastrofica (beati i monocoli in terra di ciechi). Tuttavia anche della nostra Regione esistono disparità e forti distorsioni: Ferrara si trova infatti, anche in campo sanitario, buona ultima sia in termini di performance che di costi. Non è questa la sede per un’analisi approfondita, che sicuramente è stata fatta nelle sedi opportune, ma la coesistenza a livello provinciale di due aziende sanitarie, una ospedaliero-universitaria e una territoriale, tutt’altro che perfettamente integrate (nonostante il martellante marketing locale fatto al proposito) non favorisce i risultati né in termini di efficienza che di efficacia”.
Il focus del ragionamento si allarga, superando il livello locale. “Ritornando al livello nazionale – prosegue l’esponente di Azione –, si è giunti ad una situazione di emergenza per il Servizio sanitario nazionale dovuta a politiche che datano ormai da decenni, conseguenza di una errata interpretazione del concetto di aziendalizzazione, doverosa per la razionalizzazione del sistema ma condotta, come si suol dire, con l’accetta ed effettuata senza scendere nei dettagli delle diverse realtà”. Dunque, prosegue Feggi, “non stiamo imputando all’attuale governo tutte le responsabilità che tuttavia persistono nel momento in cui non riconosce il grado di allarme che impone soluzioni
drastiche e una valutazione seria delle priorità nell’allocazione delle risorse. Per questo Azione che, lo ricordiamo, nasce proprio nel 2019 ponendo come primo problema nazionale la sanità, lancia una petizione a livello nazionale per salvare il Servizio sanitario pubblico. Non essendo la sanità nè di destra nè di sinistra – conclude Feggi – tale petizione è evidentemente aperta a tutti coloro, partiti e società civile, che condividono il problema e le soluzioni proposte, nella tradizione di un partito che non lavora contro ma per”. A breve verranno comunicati i luoghi in cui Azione raccoglierà le firme nella nostra città.
“Chiediamo al governo – si legge nel testo della petizione promossa da Azione – di adeguare il finanziamento del Servizio sanitario nazionale agli standard dei Paesi europei avanzati, portandolo in tempi brevi all’8% del Pil, per implementare un grande piano di abbattimento delle liste di attesa, per aumentare gli stipendi di medici e operatori sanitari e per rafforzare il Servizio”.
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