Sono partite le domande per ottenere il bonus colf e badanti fino a 3 mila euro: un nuovo contributo varato nel decreto Pnrr approvato a fine febbraio, che ha lo scopo di azzerare per due anni i contributi per chi assume o stabilizza collaboratori domestici per l’assistenza di anziani con almeno 80 anni, non autosufficienti e titolari di indennità di accompagnamento. Le richieste potranno essere inoltrate fino al 31 dicembre 2025 (o fino a esaurimento fondi).
Risorse e beneficiari
Il provvedimento stanzia 137 milioni di euro da spendere dal 2024 al 2028, ma le famiglie che otterranno il bonus potranno goderne per un massimo di 24 mesi. Risorse – intanto 10 milioni per l’anno in corso e 39,9 milioni per il prossimo – che provengono dal fondo «Giovani, donne e lavoro 2021-2027». È prevista una decontribuzione pari al 100%, sia per i versamenti contributivi dell’Inps che per quelli assicurativi Inail, con un tetto massimo di 3 mila euro annui. Il requisito per individuare i beneficiari è il reddito: al bonus, infatti, possono accedere nuclei familiari con Isee in corso di validità fino a 6 mila euro.
Come usare l’incentivo
Il bonus potrà essere destinato sia in caso di prima assunzione sia di trasformazione in un contratto di lavoro a termine a uno a tempo indeterminato. Non sarà, invece, concessa l’esenzione se risulta cessato un rapporto di lavoro tra badante e famiglia che accede allo sgravio da meno di sei mesi. Esclusa anche l’assunzione di parenti o affini tranne se invalidi, ciechi o religiosi.
«Mini-bonus»
Le condizioni stabilite per l’assegnazione dell’aiuto economico hanno suscitato alcune critiche: è stato definito, infatti, «mini-bonus badanti», dal momento che la platea dovrebbe essere composta da circa 25 mila anziani, gli stessi che da gennaio del prossimo anno riceveranno la prestazione universale dell’assegno di cura da 850 euro, finalizzata proprio all’assunzione di una badante, che si va a sommare all’accompagnamento.
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