Mentre sul campo di guerra ucraino la situazione sembra in una fase di stallo, è di oggi la notizia della morte in carcere del dissidente politico Alexey Navalny. Si trovava nel penitenziario di Kharp, in Siberia. Il dissidente di 47 anni, secondo l’agenzia russa Tass, “ha avvertito un malore dopo una passeggiata”. Le cause della morte sono in fase di accertamento, ma la tv di Stato russa dice che si tratterebbe di una trombosi.
Nella puntata di Parole Proibite parleremo anche della rimozione, voluta dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, del capo delle forze armate, Valery Zaluzhny. Era da tempo che tra i due c’erano delle tensioni, che si sono acuite dopo il fallimento della controffensiva ucraina.
Secondo fonti interne all’establishment ucraino, sembra che i dissapori nascessero perché Zelensky si intrometteva troppo nelle questioni militari, mentre Zaluzhny stava acquisendo sempre più popolarità politica. Secondo i sondaggi, il generale godeva di più consenso rispetto allo stesso presidente. La sua rimozione sembrerebbe quasi un regolamento di conti, che sta costando caro a Zelensky di fronte all’opinione pubblica ucraina.
Ne parliamo con Fiammetta Cucurnia e il generale Marco Bertolini.
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